Home Municipi Municipio IX

Servizi per disabili: pronta una nuova struttura a Vitinia

VITINIA – Aprirà la mattina del prossimo 15 a Vitinia la casa denominata “Altra@Autonomia” per il durante e dopo di noi di Vitinia. Si terrà un open day in cui verrà presentato il servizio alla Consulta municipale della disabilità, alla commissione Servizi Sociali e alle autorità cittadine invitate a partecipare. Dieci persone con disabilità, che fino ad ora non hanno potuto accedere ad altri servizi, potranno avere per un anno l’assistenza di operatori specializzati che gestiranno percorsi personalizzati per l’autonomia.

LA CASA DI VITINIA E LA LEGGE DOPO DI NOI

“Dopo sei anni di chiusura – ha detto l’Assessora alle Politiche Sociali del IX Municipio Luisa Laurelli (con deleghe anche alla Salute, al III Settore, alla Democrazia legalitaria) – apre un nuovo servizio a Vitinia in via Gemmano, in un appartamento del municipio con l’annessa area verde degradata, sulla cui riqualificazione siamo già al lavoro. Grazie al protocollo sottoscritto con Azienda per i Servizi alla Persona (ASP) Asilo Savoia, i nostri tecnici stanno preparando un progetto per liberare tutto lo spazio verde, in modo da poter realizzare una nuova rampa di accesso meno impattante dell’attuale, una serra per le attività degli ospiti della casa e un’area relax da mettere a disposizione del quartiere. Questa per ora, è l’unica casa del IX Municipio aperta con i fondi della legge sul cosiddetto Dopo di noi – ha proseguito Laurelli – che rappresenterà anche un aiuto per le famiglie, oltre che essere preziosa per l’acquisizione di un certo grado di autonomia per i 10 ospiti. Queste persone saranno divise per progetti che coinvolgeranno piccoli gruppi, in orari diversi della giornata, dal lunedì al venerdì. Non appena entrata in funzione, d’accordo con la Consulta e con le famiglie, decideremo le modalità di apertura della casa nei week end autogestiti dalle famiglie” hanno concluso la Presidente Di Salvo e l’Assessora Laurelli.

Ads

L’IDEA DELLA STRUTTURA PER DISABILI RISALE AL 2012

L’appartamento in via Gemmano ha avuto una storia piuttosto complicata. Era stato inaugurato una prima volta nel maggio 2012 (Giunta Alemanno) dall’allora presidente dell’ex XII Municipio Pasquale Calzetta e dall’assessora Gemma Gesualdi, che presentarono il progetto dedicato a ragazze e ragazzi con disabilità intellettiva, al fine di creare loro un percorso al di fuori del nucleo familiare. Ma già nel 2015 il progetto si era fermato per mancanza di fondi. Nel 2016, durante la Giunta Marino, sempre l’Assessora Laurelli riuscì a farlo riaprire a pochi mesi alla fine della consiliatura, ma poi il centro-sinistra perse le elezioni e la successiva amministrazione M5S la chiuse nuovamente. Dallo scorso gennaio la giunta Gualtieri si è messa all’opera per riaprire al pubblico la struttura, ma questa non è l’unica iniziativa sul tema della disabilità. “Sempre in quella direzione – ha puntualizzato Laurelli – va il tentativo di recuperare 5 appartamenti Ater del Laurentino per attivare altrettanti progetti e, a questo proposito, la presidente Di Salvo ha scritto nuovamente ad Asl, Ater e Regione per riprendere le fila di un discorso già iniziato tra i tre enti e successivamente interrotto. Nelle intenzioni, l’Asl acquisirebbe le case e il municipio le gestirebbe utilizzando la propria quota parte dei fondi per il Dopo di noi”. La legge 22 giugno 2016, n.112 ha introdotto disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare e ha tra i principali obiettivi favorire il benessere, la piena inclusione sociale e l’autonomia delle persone con disabilità grave, per cui sono previsti strumenti pubblici e privati, agevolazioni fiscali e l’istituzione di un fondo pubblico di assistenza. Il legislatore è partito da un dato di fatto, in Italia si stima che il 9,6% delle persone con disabilità grave tra i 18 e i 64 anni viva da solo, il 10,6% con il proprio partner, il 20,3% con il partner e i figli e circa il 50% con uno o entrambi i genitori. Fra questi ultimi risulta particolarmente critica la situazione di coloro che vivono con genitori anziani (circa 1/3). Inoltre il 54% circa dei disabili gravi può contare solo sull’aiuto dei genitori per le attività di cura che non costituiscono assistenza sanitaria, mentre solo il 17,6% usufruisce di assistenza domiciliare sanitaria o non sanitaria pubblica. La normativa sul Dopo di noi assume quindi grande rilievo non solo per le singole famiglie, ma anche per le comunità e gli enti pubblici che devono garantire i livelli essenziali di assistenza.

Andrea Ugolini