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Crisi in Municipio VIII: domani la resa dei conti in Campidoglio

Presidente e Consiglieri dalla Raggi per evitare la mozione di sfiducia

In Municipio VIII si continua a respirare un aria pesante. La crisi nella maggioranza, apertasi nei giorni scorsi con l’annuncio di una possibile sfiducia del Presidente Pace, prosegue verso l’appuntamento di domani in Campidoglio.

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LA CRISI DI MAGGIORANZA – In quella sede il Presidente Pace assieme alla sua Giunta e ai consiglieri di maggioranza, incontreranno la Sindaca Raggi per cercare di comporre i contrasti. Molte le possibili soluzioni a questa crisi. La Sindaca, in un momento così delicato per la Capitale, potrebbe chiedere ai consiglieri dissidenti di compattarsi con Pace, trovando una soluzione perlomeno temporanea. Oppure il Presidente potrebbe dover cedere ad alcune delle richieste degli ‘sfiducianti’, mantenendo al suo posto l’Assessore all’Urbanistica, Rodolfo Tisi, e rivedendo la posizione del vice presidente e dell’assessorato all’Ambiente. Nella giornata di ieri il Presidente Pace ha rilasciato delle interviste, concedendo alcune battute anche ad Urlo. In particolare il minisindaco ha spiegato che il dissenso tra le fila della maggioranza viene da lontano: “Già da settembre sono in atto dei tentativi di controllare la Presidenza. Mi è stato anche detto che ogni mio atto sarebbe dovuto passare attraverso questo gruppo di consiglieri per essere approvato – spiega Pace – tutto questo mentre io resto civilmente e penalmente responsabile di quanto fatto”. Una situazione che Pace non avrebbe accettato, tanto da arrivare allo scontro su diverse questioni.

EX MERCATI GENERALI – “Se dipendesse da me è logico che non manterrei questo progetto – spiega Pace – preferirei che in quell’area si facesse un bel parco. Sono anni che lotto per l’ambiente, mentre molti di quelli che mi attaccano non sanno cos’è l’attivismo”. Per Pace sugli ex Mercati Generali bisogna mantenere una certa coerenza: “Sono passati tredici anni, tre varianti e molte Conferenze dei Servizi, i privati hanno il diritto a costruire, mentre loro – i consiglieri municipali che lo vorrebbero sfiduciare Ndr – vogliono una guerra assoluta”. Il riferimento del Presidente è certamente all’atto predisposto qualche tempo fa per cambiare drasticamente il progetto, con l’introduzione di un’area per le startup e degli studios di animazione. Un testo che una volta incassato il parere negativo delle opposizioni è stato ritirato. “Su questa vicenda sono vicino a quanto affermato dall’opposizione – aggiunge il minisindaco – anche in una situazione negativa bisogna trarre gli elementi positivi. In questo caso parliamo di circa 3500 posti lavoro, di un importante ponte pedonale all’altezza di via Negri, e della possibilità di realizzare un polo sanitario sociale”. Per il Presidente la volontà di rivedere completamente il progetto, puntando magri ad una ‘opzione zero’, non sarebbe percorribile. “Purtroppo non abbiamo avuto molto aiuto nemmeno da parte dell’assessorato Comunale al quale avevamo chiesto di indicare quali fossero i limiti entro cui muoversi, senza però avere risposta”.

L’I-60 – La difficile situazione in cui si trova il Municipio VIII è però strettamente legata a quella delle edificazioni di via Grottaperfetta. Sull’I-60 infatti si sarebbe giocata buona parte della rottura tra la presidenza e il gruppo degli ‘sfiducianti’. Il motivo starebbe nella nomina del nuovo CTP (Consulente Tecnico di Parte) nel procedimento avviato al Tar. L’esperto, in questo caso un geologo esterno all’Amministrazione, sarebbe stato indicato dall’Assessorato in maniera poco chiara: “Ho appreso la vicenda da una lettera di metà dicembre dell’Assessore Tisi – ci spiega Paolo Pace – così ho chiesto di preparare un dossier per vederci chiaro. Dalle verifiche sono emersi una serie di fatti che per i consulenti legali cui mi sono rivolto mi obbligavano a chiamare in causa gli organi di controllo”. Questa situazione avrebbe quindi coalizzato i consiglieri contro la Presidenza: “Per i consiglieri che intendono sfiduciarmi tutta questa situazione è regolare – spiega – secondo loro sono io che voglio allontanare l’Assessore per andare incontro ai costruttori. Io sono per l’ambiente – Prosegue – e sono anni che lotto per questo. Molti di loro invece non sanno cos’è l’attivismo. Mi difenderò in ogni sede anche dagli attacchi personali e dai ricatti con i quali i miei incoerenti consiglieri non mancano di sollecitarmi”.

LE CORRENTI – Da più parti questa vicenda è stata letta come uno scontro tra correnti interne al Movimento 5 Stelle. Un segnale nei confronti della Sindaca in un momento molto delicato per la Capitale. Per il Presidente Pace invece ci sarebbe soltanto un tentativo di ottenere visibilità: “Secondo me non esistono le correnti – afferma Pace – ma è pur vero che con le parlamentarie che si avvicinano la volontà di ‘farsi vedere’ cresce”. Nella giornata di domani avremo maggiore contezza delle sorti della maggioranza, ma intanto anche le opposizioni si preparano ad ogni scenario.

Leonardo Mancini