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ENPAIA: inquilini protestano in catene davanti alla sede dell’Eur

La Fondazione ignora l’invito del Prefetto di posticipare a maggio le convocazioni per i rinnovi contrattuali, Catarci: “ Atteggiamento irriguardoso e sprezzante della Fondazione verso le Istituzioni”.

Nuova protesta degli inquilini,  a cui non sono mancati momenti di tensione, lunedì 29 marzo sotto la sede ENPAIA all’Eur. La Fondazione disattende l’invito del Prefetto di posticipare a maggio l’invio delle lettere di convocazione per il rinnovo contrattuale dei canoni di locazione, maggiorati di oltre l’80% ma alcuni inquilini hanno ricevuto ugualmente la convocazione proprio per la giornata di lunedì. Per protestare contro questo atteggiamento incoerente della direzione ENPAIA, verso le ore 9 Angelo Fascetti, Coordinatore Nazionale di ASIA RDB (unico sindacato che non ha firmato l’accordo con la fondazione e sostiene il movimento degli inquilini) si è incatenato ai cancelli della sede centrale di Viale Beethoven, dove circa un’ora dopo la polizia, intervenuta su richiesta della Fondazione, ha provveduto a spezzare le catene procedendo con le formalità del caso.
Sul posto sono intervenuti l’Assessore Luigi Nieri, il delegato del Sindaco Cristiano Bonelli ed il Presidente del Municipio XI Andrea Catarci, che si è interessato alla vicenda dal principio, sostenendo le ragioni dei Comitati di inquilini, soprattutto “a fronte dell’atteggiamento tenuto, in questa occasione, da parte della Fondazione di totale indisponibilità a qualunque dialogo, come dimostra ulteriormente lo strano comportamento (per non dire “fuga”) del Direttore Generale Gabriele Mori, avvistato dai partecipanti, ma ufficialmente “non in sede”, e con la reiterata richiesta di intervento della forza pubblica. Solo l’intervento del Prefetto Pecoraro che ha annunciato un nuovo incontro dopo le festività di Pasqua, ha impedito che la situazione si facesse ancora più tesa. Il rischio di aprire un’altra grave crisi abitativa e sociale che la città non può tollerare è molto alto, malgrado lo sappiano bene, i vertici della Fondazione procedono per colpi di mano nel tentativo di far pagare ad inquilini del cosiddetto “ceto medio in difficoltà”  le conseguenze di scelte finanziarie sbagliate, di certo non attribuibili all’inquilinato, o, conclude Catarci, qualcuno ha fatto una consultazione prima di investire in quella Lehman Brothers Holding che poi, nel settembre 2008 annunciava la più grande bancarotta della storia degli Stati Uniti?”
È importante ricordare che il problema dei consistenti aumenti nei canoni di locazione proposti da ENPAIA ai molti inquilini dei suoi stabili, riguarda anche contratti di locazione quasi trentennali (di appartamenti occupati anche da persone anziane, che in alcuni casi è lecito ipotizzare, abbiano inoltre subito miglioramenti strutturali operati ,ovviamente, a spese dei locatari), per questo motivo i Comitati di inquilini ed il sindacato Asia Rdb chiedono con forza, se proprio deve esistere, un adeguamento “contenuto” di questi canoni. “Ci hanno aumentato l’affitto improvvisamente ma in queste case ci vivono pensionati e persone che non possono permettersi questi aumenti. Da mesi chiediamo di essere ricevuti dai vertici dell’ente – lamentano i manifestanti- ma non ci vogliono ascoltare” lo stesso atteggiamento lamentato anche dal presidente del Municipio XI  Andrea Catarci che sul posto ha dichiarato: “Si sta giocando con il fuoco aggiungendo all’insensibilità nei confronti degli inquilini, un atteggiamento irriguardoso e sprezzante anche verso le Istituzioni”
In tutto ciò la Fondazione ENPAIA in una nota fa sapere che “alla data del 1 febbraio 2010 sono stati rinnovati circa 500 canoni dei contratti di affitto agevolati, scaduti nel 2008  e sottoscritti dai sindacati SUNIA (CGIL) SICET(CISL), UNIAT(UIL), FEDERCASA, UNIONE INQUILINI, CONFEDILIZIA. La speciale normativa che regola questi contratti agevolati ha consentito la determinazione di un canone mediamente più basso del 30% di quello a libero mercato.”

Michela Romoli

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