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Malagrotta: chiuse le gare per la messa in sicurezza, cantieri a luglio

Concluse le procedure di gara si apre la fase operativa della messa in sicurezza della discarica più grande d’Europa

ROMA – È il Commissario Unico per le Bonifiche, il Generale B. CC Giuseppe Vadalà, insieme alle istituzioni competenti, a dare notizia della chiusura delle gare bandite ad agosto 2023 per i lavori di adeguamento della chiusura della discarica di Malagrotta.

LE PROCEDURE DI GARA

Le procedure di gara che sono state finalmente chiuse, hanno riguardato la copertura impermeabile della discarica (il capping), l’impiantistica per la captazione del biogas e il trattamento del percolato e la cinturazione contenitiva esterna. In particolare la gara per il capping e la captazione di percolato e biogas è stata aggiudicata dal raggruppamento NICO srl (capofila) per un importo complessivo di 116.146.300,24 di euro ovvero uno sconto di 7.01% rispetto a quanto posto a base di gara, con un risparmio quindi di 7.304.499 di euro. Alla cinturazione esterna penserà invece il raggruppamento TREVI spa (capofila) per un importo complessivo di 58.609.958,43 di euro, ovvero uno sconto di 19.71% rispetto a quanto posto a base di gara, con un risparmio quindi di 14.387.872 di euro. “Ricorrendo al mercato siamo riusciti a ottenere un ampio risparmio sulla base di gara di circa 21 milioni di euro – ha sottolineato il commissario Vadalà – ottenendo la partecipazione alle gare di soggetti altamente specializzati”. Naturalmente, così come spiegato in conferenza stampa, il risparmio non ha coinvolto né il costo della manodopera né la sicurezza, infatti il nuovo codice degli appalti vieta che venga previsto un ribasso su queste due voci di spesa

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LA NUOVA FASE

Ora, hanno spiegato le istituzioni in conferenza stampa, si apre ora la fase operativa e esecutiva, con l’obiettivo della procedura che resta quello di garantire la tutela dell’ambiente, della salute dei cittadini e il risanamento dei territori. L’intervento, assicurano, avrà tempi certi, allontanando in questo modo il pericolo di una nuova sanzione per infrazione europea per l’Italia. Si partirà nel mese di luglio e i lavori dureranno 36 mesi, con un risparmio che si attesta sul 10% dei tempi inizialmente previsti. “La messa in sicurezza di Malagrotta è un passaggio fondamentale verso il risanamento dell’area che ha ospitato la più grande discarica d’Europa – scrivono dal Campidoglio in una nota – Roma va verso la strada dell’autonomia e dell’economia circolare: arriverà a chiudere il ciclo dei rifiuti sul suo territorio con la realizzazione dei vari impianti tecnologicamente all’avanguardia previsti dal Piano Rifiuti”.

I COMMENTI

“Un giorno importante perché si passa dalla fase operativa della messa in sicurezza della discarica più grande d’Europa – ha commentato a margine il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri – Un intervento fondamentale che siamo riusciti a finanziare. Ringrazio il Governo la Regione e i Carabinieri che lo realizzeranno. Un grande progetto di qualità che ci consente finalmente di porre fine all’impatto negativo di questa discarica sull’ambiente e sul territorio”. Incalzato dai cronisti sulla futura bonifica dell’area, il Sindaco ha quindi aggiunto: “La messa in sicurezza è la base di tutto perché senza questa si continua a produrre percolato che inquina il territorio. Invece si farà il nuovo polder il nuovo capping e si potrà utilizzare il biogas. Questo poi aprirà la strada alla grande bonifica di Malagrotta e della Valle Galeria che è fondamentale”. Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha poi osservato che si tratta di un “momento storico e qui come Regione storicamente ci si devono mettere ceneri sulla testa, perché questo luogo rappresenta il simbolo di un fallimento storico delle amministrazioni regionali che mi hanno preceduto e di piani rifiuti che hanno portato all’umiliazione peggiore per una pubblica amministrazione, che è il commissariamento della Regione che la precedente amministrazione Zingaretti ha subito”.

LeMa