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Fosso delle Tre Fontane: il M5S interroga il MiBAC

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Dopo la rimozione del vincolo si chiede al Ministero di confermare la rilevanza del Fosso

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IL FOSSO – Dopo la rimozione del vincolo sul Fosso delle Tre Fontane, ad opera della Giunta Regionale del Lazio, potrebbero venir meno le motivazioni che hanno portato al sequestro dell’area e al blocco parziale dell’edificazione dell’I-60. Nei giorni scorsi il Municipio VIII e Italia Nostra si sono uniti nella protesta contro questa decisione. Anche il Movimento 5 Stelle che, negli scorsi mesi aveva plaudito al lavoro dell’Assessore Municipale all’Urbanistica, Massimo Miglio, ha deciso di alzare il tiro: “Nel fosso – spiegano i Consiglieri del M5s, Carlo Cafarotti e Valentina Vivarelli – è presente un ricco ecosistema fluviale che merita la massima tutela da parte delle istituzioni e tecnicamente la permanenza di un vincolo paesaggistico, com’è stato in passato. I cittadini del Movimento 5 Stelle sono focalizzati, a tutti i livelli e in tutte le istituzioni, sulla sua tutela ed impegnati fattivamente nella battaglia per la difesa del territorio“.

L’INTERROGAZIONE URGENTE – La deputata penta-stellata, Federica Daga, ha quindi raccolto le preoccupazioni e gli elementi raccolti dai colleghi municipali per presentare una Interrogazione Urgente verso il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio: “Dopo gli interventi politici inerenti l’area nel Municipio VIII, Comune di Roma e, da ultimo, in Regione Lazio, oggi viene presentata l’interrogazione Urgente per chiedere se intendono – dal Ministero – avviare una istruttoria ai fini della conservazione del vincolo diretto, e se vogliono intraprendere azioni e provvedimenti per confermare la rilevanza paesaggistica del Fosso”.

ATTO NON SOLO DOVUTO – secondo i Consiglieri municipali del M5S: “È di fondamentale importanza che i Ministri interrogati rispondano positivamente ai quesiti posti, in particolare che facciano corrispondere la loro intenzione dichiarata di difendere il territorio, con atti e provvedimenti concreti nella stessa direzione, senza divagazioni o deroghe. Questa pronuncia da parte dei membri del Governo della Repubblica è quanto mai urgente – concludo Cafarotti, Vivarelli e Daga – perchè la Regione Lazio sta procedendo in direzione diametralmente opposta e cioè verso la rimozione di tale vincolo, che nei fatti è un atto totalmente ostile all’ambiente ed esattamente contrario alla tutela del territorio”.

Leonardo Mancini