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Fosso delle Tre Fontane: per il Ministero è ancora area vincolata

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Sembra dare ragione al Municipio VIII la lettera del MiBAC contro la delibera regionale sui fossi

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DAL MINISTERO LA TUTELA DEL FOSSO – Si apre un nuovo atto delle vicende che interessano l’I-60. Questa volta è il Direttore Generale del MiBAC a prendere la parola, smontando la delibera della Giunta Regionale che, lo scorso aprile, toglieva di fatto la tutela sul Fosso delle Tre Fontane. 

 

LA DELIBERA – La Giunta Regionale il 23 aprile scorso ha approvato la Delibera proposta dall’Assessore alle Politiche del Territorio, Mobilità e Rifiuti, Michele Civita che, di fatto, elimina la tutela paesaggistica su 30 fossi, basandosi su un Regio Decreto del 1910. La presenza del vincolo sul Fosso delle Tre Fontane, nei mesi scorsi, aveva portato al sequestro di parte del cantiere dell’I-60.

VINCOLO ANCORA VALIDO – Sembra essere questa l’interpretazione data dalla Direttrice Federica Galloni, spiegata anche dal Presidente del Municipio VIII, Andrea Catarci: “Il Ministero dei Beni culturali e paesaggistici dà ragione al Municipio e prescrive la validità del vincolo sul Fosso delle Tre Fontane, compresa la parte all’interno dell’edificazione I60”. Il significato di questa interpretazione è presto detto: “Ciò significa che si deve lasciare integro il corso d’acqua e prevedere una fascia di assoluta inedificabilità per 150 metri”.

IL VINCOLO SUI CASALI – Oltre a questa fascia di rispetto potrebbe però sussisterne un’altra, legata alla porzione in cui sorgevano i Casali Bernardini. A dirlo è una disposizione della Soprintendenza Comunale: “Che sottolinea – ricorda Catarci – l’esistenza di un’ulteriore fascia di rispetto di 50 metri nella parte dove sorgevano i vecchi Casali che si sono ‘autodistrutti’”, ironizza il Presidente sul crollo delle strutture.

UNA CONVENZIONE DA RIVEDERE – Se queste disposizioni dovessero avere la meglio sarebbe assolutamente necessario rivedere l’intera convenzione dell’I-60. Questo porterebbe ad una riduzione delle cubature previste, proprio a causa delle fasce di rispetto imposte dai vincoli: “In entrambe le parti, quella del Fosso e quella dei Casali, nella Convenzione urbanistica del 2009 sono previste costruzioni e realizzazione di strade e parcheggi – dichiara Catarci – Va tutto rivisto e serve una nuova Convenzione in luogo della vecchia ormai inservibile. Non solo – conclude – essendo consistentemente minore la superficie disponibile, altrettanto ridotta deve essere anche la previsione delle cubature”.

Leonardo Mancini