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I-60: in attesa del Tar i cittadini continuano la mobilitazione

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La manifestazione dell’8 febbraio, riporta l’attenzione sul Fosso delle tre Fontane

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LA MANIFESTAZIONE – ‘Mille voci per l’I-60’ in programma per l’8 febbraio prossimo alle ore 15.00 a Largo Bargellini, sembra arricchirsi di nuovi elementi, che il Coordinamento Stop I-60 porta a riprova della necessità di rivedere l’intervento urbanistico.

L’EDIFICAZIONE DELL’I-60 – come molti dei nostri lettori sapranno, è fondata su una datata previsione del Piano regolatore del 1962, che prevedeva per la zona 180.000 metri cubi di cemento che, ad oggi, sarebbero più che raddoppiati (400mila mc) in virtù di diritti compensativi vantati dai costruttori. Queste compensazioni provengono dalle edificazioni bloccate, con una grande battaglia ambientalista, per l’area della Tenuta di Tor Marancia. Un intervento urbanistico da grandi numeri: 34 palazzi di cui 19 ad otto piani, 120mila metri cubi a vocazione commerciale e turistica (alberghi), 5000 nuovi residenti: “Il tutto – come ribadiscono i portavoce del Coordinamento – ignorando importanti ritrovamenti archeologici: una strada romana in basolato perfettamente conservata, una villa urbana con pregevoli mosaici, un mausoleo e 40 tombe”.

UNA NUOVA INCOGNITA – Il Coordinamento Stop I-60 ha rilevato una nuova incognita per il progetto in relazione al destino del ‘Fosso delle Tre Fontane’. Il fosso attraversa il territorio di due Municipi, l’VIII ed il IX, con una lunghezza totale in origine di circa 4 Km. Sorgeva vicino la Tenuta di Sant’Alessio, passava poi in prossimità del Casale Romagnoli (vicino l’attuale via dei Granai di Nerva a Roma 70), per poi proseguire lungo la valle che affiancava l’Abbazia delle tre Fontane fino a sfociare nel Tevere. Attualmente ne rimarrebbe solamente 1 Km, dal piazzale antistante il Centro Commerciale i Granai fino allo svincolo della Laurentina, dove le acque vengono convogliate nel sistema fognario.

IL FOSSO – si trova quindi sull’area dell’edificazione, in prossimità di via Ballarin: “è tutelato per legge – conclude il Coordinamento – si vuole far passare come interrato, come appare da alcuni documenti comunali, quando in effetti non è così”. Un nuovo terreno di scontro si sarebbe quindi aperto con questa nuova criticità rilevata dai comitati che, nella loro nota, non mancano di rinnovare l’invito a tutta la cittadinanza a partecipare alla manifestazione di sabato 8 febbraio.

Leonardo Mancini