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Sequestro I-60: l’opposizione chiede chiarezza

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Chiesta una commissione sull’I-60. Il M5S: “Non siamo sorpresi, sapevamo che era possibile”

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DOPO IL SEQUESTRO – probatorio di parte dell’area interessata dall’edificazione dell’I-60, avvenuto nella giornata di lunedì 10 febbraio a causa della violazione di alcuni vincoli idrogeologici presenti sul Fosso delle Tre Fontane, l’opposizione municipale chiede chiarezza, in particolare sull’iter che ha portato alla richiesta del provvedimento. 

 

UNA COMMISSIONE – Controllo e Garanzia è prevista infatti per la mattinata di venerdì 14 febbraio, a darne nota è il suo presidente, il Consigliere Maurizio Buonincontro: “Ho voluto convocare la Commissione per comprendere fino in fondo i passi intrapresi dal Municipio nel sequestro dell’area – seguita – Alla seduta ho voluto invitare a riferire anche il Presidente Catarci e l’assessore Miglio, perchè possano spiegarci, non dalle pagine dei giornali, perchè dal Comune non sembrano condividere i motivi del sequestro”. Il consigliere Buonincontro si riferisce infatti alla comunicazione del Dipartimento Urbanistica secondo la quale “Non è stata riscontrata nessuna illegittimità urbanistica da parte degli uffici di Roma Capitale nella lottizzazione di Grotta Perfetta – e ancora – I lavori di realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria eseguiti dai privati, prima di costruire gli edifici, sono coerenti con la convenzione urbanistica”.

I PARERI CONTRASTANTI – Il problema, secondo il consigliere di Ncd, Andrea Baccarelli, riguarderebbe proprio discrepanze tra l’interpretazione del Municipio e quella degli organi di Roma Capitale: “Alla luce delle Dichiarazioni del Dipartimento Urbanistica di Roma Capitale, non vorremmo che la smania di protagonismo di un presidente inadeguato e di un assessore sempre assente, abbiamo avuto l’unica conseguenza di creare false aspettative nei cittadini”. Non è questo, secondo Baccarelli, il modo di agire e di governare processi complessi come quelli urbanistici: “Il clima che si è venuto a creare con il Dipartimento e i costruttori, non sembra più essere di dialogo e di confronto. Purtroppo andiamo verso una radicalizzazione del contrasto. In questo caso si è persa forse l’occasione di mantenere il dialogo su terreno pacifico – conclude – Spero che si faccia chiarezza per capire se effettivamente, anche questa volta, si sia dimostrata tutta la cialtroneria di questa amministrazione municipale“.

MANCANZA DI INFORMAZIONI – Non è solo il presidente della Commissione a lamentare una mancanza di comunicazione all’interno dell’istituzione municipale, anche la consigliera penta-stellata, Valentina Vivarelli, ha parlato del distacco tra le azioni della presidenza e dell’assessorato all’urbanistica e le informazioni disponibili in Commissione Urbanistica: “Nella commissione di venerdì – 7 febbraio Ndr – non siamo stati informati del lavoro dell’assessorato”. La consigliera continua indicando nella colorazione politica della presidenza della commissione (in quota Pd), i motivi di questi difficoltà comunicative: “Si nota uno strappo, evidentemente non basato solo sulle occupazioni, ma anche su altri obiettivi”. In ogni caso il plauso della consigliera non va all’amministrazione municipale, ma al lavoro dei cittadini: “Sono loro a meritarsi questo, perchè hanno lavorato sodo per ottenere dei risultati, lottando contro l’urbanistica ‘creativa’ di questi anni”. Non manca di ricordare i passi intrapresi dal suo gruppo consiliare sul tema dell’I-60: “Appena entrati abbiamo ridato attenzione alla vicenda: una interrogazione, l’attenzione sul Piano Casa e sull’abbattimento di due casali”. Non si dice sorpresa del sequestro: “Siamo stati gli unici a credere che non fosse stata detta l’ultima parola – conclude – ci siamo sentiti dire che ci facevamo gioco dei cittadini, e che tutto era in regola, evidentemente non era così”.

Leonardo Mancini

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