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Portuense: istituito un centro di prima accoglienza per migranti

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Nell’hub di via Ramazzini, presso la Croce Rossa Italiana, fornite le prime cure mediche. Sul tema si accende la polemica

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Tratto da Urlo n.137 luglio 2016

PORTUENSE – Alla fine del mese di giugno, all’interno dei locali della Croce Rossa Italiana in via Ramazzini, è stato istituito un campo di primissima accoglienza provvisorio per i migranti in arrivo nel nostro paese. Nel sito, a cavallo tra il Municipio XI e il Municipio XII, sono state allestite strutture adibite a ospitare i soggetti che mano mano, dopo l’identificazione, vengono trasportati alla CRI. Il campo è già attivo, al suo interno vengono fornite le prime cure mediche in attesa del trasferimento dei richiedenti asilo. La decisione è arrivata dal Governo, nello specifico dal Ministero degli Interni. La CRI, ci dice Flavio Ronzi, Presidente della Croce Rossa Italiana di Roma, ha risposto “a un bando urgente dalla Prefettura in cui si chiedeva alle Associazioni e agli Enti di predisporre delle strutture temporanee di questo genere. Abbiamo reso disponibili una piccola struttura in muratura e un’area in cui è stato allestito un hub di primissima accoglienza con delle tende”. La prima può contenere circa 30 persone ed è riservata ai soggetti in fragilità (donne e bambini), ci dice Ronzi, mentre le tende possono ospitare fino a 120 migranti. “Le persone sostano temporaneamente, vengono sottoposte a visite mediche e, se restano più di 48 ore, viene avviato il percorso di accesso ai servizi sanitari in attesa che essi vengano collocati nei centri di accoglienza veri e propri. I soggetti che arrivano generalmente sono già segnalati e identificati”. Si tratta dunque di un sito di transito in cui i migranti restano solo per pochi giorni.

A poche ore dalla notizia, la neo Presidente del Municipio XII, Silvia Crescimanno, si è recata presso la tendopoli: “Sono andata in visita per avere informazioni in merito, alla presenza di rappresentanti della CRI e delle Forze di Polizia che mi hanno aggiornata sulla situazione”. La Presidente ha assicurato che sulla questione sarà alta l’attenzione e che i cittadini saranno informati degli sviluppi. Quella di istituire una tendopoli, ha precisato la Crescimanno, è “una decisone calata dall’alto da parte del Governo Renzi. Ho potuto visionare le tende e un’altra struttura: il campo sarà, da quello che mi è stato riferito, adibito alla primissima accoglienza. I ragazzi sosteranno al suo interno solo pochi giorni per poi essere smistati nei vari centri. La tendopoli e la sua gestione – conclude – non sono di competenza del Municipio. Quello che possiamo fare, e che faremo, è coordinarci con le Forze dell’Ordine e la Polizia Locale e garantire una presenza sul territorio a tutela della sicurezza. Saremo costantemente in rete con le altre realtà coinvolte e ci sarà sicuramente massimo impegno da parte nostra”.

Forte disaccordo nei confronti dell’iniziativa arriva dai Consiglieri di Fratelli d’Italia eletti nei due Municipi coinvolti. Marco Giudici (Municipio XII), commenta così: “Siamo contrari. Chiediamo che il territorio e i cittadini vengano tutelati in ogni modo e che il centro di accoglienza si sposti altrove, lontano da Monteverde e fuori dal nostro Municipio”. In merito alla posizione della neo Presidente ha aggiunto: “Le dichiarazioni della Crescimanno non mi piacciono: non basta vigilare e andare sul posto. Bisogna lottare. Che indossi la fascia da Presidente e difenda il territorio al fianco dei cittadini. Non può rimanere ferma: la decisione di non agire è contraria agli interessi dei cittadini e del territorio e rileva come il Movimento 5 Stelle sia favorevole alla tendopoli”. “Rimango basito nell’osservare la leggerezza con cui sia stata aperta questa tendopoli nel cuore di Roma, in una zona in cui è già presente l’ospedale San Camillo, Villa Maraini e una casa di cura privata”, ha aggiunto Catalano (Municipio XI): “Non voglio puntare il dito contro la CRI, ma ci aspettiamo una maggiore sensibilità e accortezza dal Ministero dell’Interno e dalla Prefettura. Ci sono luoghi che possono ospitare i migranti e luoghi che invece non si possono prestare a questo tipo di accoglienza. Auspichiamo un controllo rigoroso dell’attività per prevenire forme di tensione con la cittadinanza”.

In merito al dibatto e alle polemiche che si sono scatenate sull’argomento, Ronzi ha detto: “Le persone che vengono accolte sono soggetti in condizioni di vulnerabilità. La polemica che si è venuta a creare, a mio avviso, è priva di pregio”.
Differente rispetto a quella di Fdi è invece la posizione del Pd. L’ex Presidente del Municipio XII, ora Consigliere d’opposizione, Cristina Maltese, in merito ha detto: “Il fatto stesso che si parli di rifugiati lascia intendere che si tratta di persone che scappano da qualcosa che minaccia la loro vita e questo è un dato che non deve essere perso di vista. È nostro dovere accogliere persone i cui diritti umani sono violati”. La Consigliera si dice favorevole al fatto che Roma “continui il percorso di accoglienza e faccia la propria parte in questa che è un’immensa tragedia umana. Credo che la città si debba attrezzare sempre di più anche per affrontare il tema dei transitanti, ovvero di tutta quella popolazione che non è ufficialmente accolta, percorre la nostra Capitale e diventa anche vittima della malavita organizzata”. Favore insomma nei confronti delle politiche di accoglienza, ma, precisa la Capogruppo del Pd, “naturalmente quando queste si svolgono dentro un progetto ed entro parametri di origine governativa”. Nei giorni successivi all’istituzione del campo la Maltese, insieme a una delegazione dei Consiglieri del gruppo del Pd del Municipio XII, si è recata presso la Croce Rossa Italiana: “Ci hanno positivamente colpito l’organizzazione e la professionalità degli operatori, ai quali abbiamo offerto la nostra collaborazione per attivare, come già avvenuto in passato nel nostro Municipio, la rete delle associazioni e del volontariato al fine di diffondere lo spirito di accoglienza e di solidarietà”. Il Municipio XII non è nuovo ad esperienze di questo genere, conclude la Maltese, che ricorda: “Già esistono quattro centri di accoglienza per i richiedenti asilo politico e non si sono mai verificati problemi di ordine pubblico”. In linea con il pensiero della Maltese è quello di Maurizio Veloccia (Pd), ex Presidente del Municipio XI e attualmente eletto Consigliere, che ha detto: “Quella riguardante i richiedenti asilo è una questione internazionale e nazionale. Roma deve fare la sua parte come, del resto, l’Europa. Queste persone vanno salvate perché sono soggetti che scappano dalla guerra. È evidente quindi che nei nostri quartieri possano esistere luoghi dove vengono gestite situazioni d’emergenza. Chi batte sul disagio solo per acquisire consensi fa un brutto servizio alla città”.

Anna Paola Tortora