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Municipio VIII: cassette di frutta vuote per lanciare un segnale al Campidoglio

La rete sociale del territorio ha manifestato davanti la Casa della Città per chiedere aiuti concreti da parte del Comune

MUNICIPIO VIII – Azione simbolica della rete sociale e di associazionismo del Municipio VIII. Questa mattina alcuni attivisti hanno consegnato le cassette vuote della frutta alla Casa della Città a Garbatella.

L’iniziativa arriva a seguito di altre manifestazioni simili avvenute in questi giorni in differenti territori della Capitale. Gli attivisti che in queste settimane si sono spesi consegnando pasti, mascherine, generi di prima necessità e tanto alto, hanno chiesto in una lettera indirizzata alla Sindaca, di fare in modo che il Campidoglio si assuma le sue responsabilità in questa fase dell’emergenza sanitaria, con aiuti concreti alle tante marginalità della Capitale.

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Questa la lettera inviata alla Sindaca Raggi da molte realtà sociali del Municipio VIII.

Alla c.a. della Sindaca di Roma

Virginia Raggi

Siamo associazioni, comitati, gruppi scout, centri sociali, siamo singoli individui, che hanno deciso di prendersi cura delle persone in difficoltà nei quartieri dellʼVIII Municipio.

Siamo quelli che, come tantissimi altri in tutta Roma, avete visto distribuire mascherine, generi di prima necessità, un sorriso, una speranza nei momenti più difficili di questa pandemia.

Scriviamo perché vorremmo condividere quello che abbiamo vissuto, perché il nostro sforzo non sia vano e perché non ci sia più così bisogno di noi.

Con la diffusione del Covid 19 nel paese e il conseguente lockdown, abbiamo deciso di non rimanere con le mani in mano e di prenderci le nostre responsabilità.

La nostra attività quotidiana è stata necessaria e allo stesso tempo insufficiente.

Abbiamo distribuito centinaia e centinaia di pacchi alimentari e visto crescere il numero delle persone in difficoltà.

Abbiamo visto cooperative, piccoli supermercati, agricoltori donarci quello che potevano.

Abbiamo visto persone condividere parte della loro spesa quotidiana e abbiamo visto ogni giorno finire ripetutamente tutte le provviste accumulate.

Abbiamo ascoltato le storie delle persone, le difficoltà che affrontavano a causa della pandemia.

Ci siamo resi conto che la maggior parte di queste hanno visto peggiorare una situazione di precarietà e disagio che già vivevano in condizioni normali.

Ci siamo sentiti impotenti, perché di fronte a tutto questo sappiamo che nonostante la nostra buona volontà, le nostre risorse si basano sullo sforzo collettivo e non potranno durare in eterno, non potranno sopperire all’assenza e all’inefficacia di altre misure.

Ora che siamo entrati nella famigerata fase 2, è il momento che anche il Comune di Roma si assuma fino in fondo le sue responsabilità!

Lo sforzo profuso in questo territorio, e in tanti altri, dovrebbe essere un’eccezione e invece ci rendiamo conto che è e sarà la normalità.

I due mesi di lockdown dovevano servire a rafforzare le strutture sanitarie, i sussidi, le strutture educative, i servizi di prossimità. Invece lʼunica priorità è stata quella di inseguire una ripresa economica per nulla scontata.

Senza voler prendere atto, che noi cittadini ci confronteremo senza alcuno strumento con la crisi economica e sociale nel paese reale.

In venti anni abbiamo visto scomparire ospedali, disinvestire sullʼistruzione pubblica e sulla cultura, dimezzare gli asili nido, azzerare gli interventi sulle politiche abitative, aumentare la povertà.

In questi mesi abbiamo visto di nuovo abbandonare al degrado parchi e verde pubblico e ci è stato impossibile anche come cittadini potercene prendere cura.

Vogliamo che per il Comune, in tempi in cui la salute pubblica deve essere il centro di tutto, anche questa sia una priorità.

Continueremo a distribuire i pacchi, a costruire altri strumenti e reti di solidarietà e continueremo come sempre ad essere presenti sui territori, ma chiediamo anche che, dopo quasi due mesi di assenza, il Comune dia a tutti noi delle risposte concrete.

Ci associamo alla campagna messa in atto dalle reti solidali in altri Municipi, che in questi giorni hanno lasciato le cassette vuote con cui ogni giorno distribuiscono generi di prima necessità, fuori dalle sedi delle istituzioni di prossimità.

Perché ogni cassetta consegnata è in qualche modo il simbolo dellʼinsufficienza degli aiuti promessi a migliaia di persone.

Chiediamo che vengano elargiti, rinnovati e resi maggiormente accessibili i bonus spesa.

In molti municipi di Roma non sono stati ancora consegnati e vogliamo denunciare questo vergognoso ritardo.

Chiediamo che partano al più presto concreti interventi per porre fine all’emergenza abitativa di migliaia di persone.

Chiediamo che venga messo in piedi un sussidio vero, duraturo e non una tantum. Chiediamo che vengano riaperte in sicurezza tutte le strutture di sostegno alle famiglie, alle persone con disabilità, alle donne vittime di violenza, agli anziani, ai bambini e ai giovani.

Chiediamo misure concrete per tutte e tutti perché nessuno venga lasciato indietro.

Perché andrà tutto bene, solo se andrà bene per tutte e tutti.

 

Questi i firmatari della lettera diretta alla Sindaca Raggi:

Associazione CoMù, LOA Acrobax, Csoa La Strada, Nessun Dorma, La Città dell’Utopia, C.N.G.E.I – Sezione di Roma, DEMOS – Sport Popolare, Associazione Maria Sophia APS, Associazione Parco Scott, Associazione La Fonte della Notizia, Villetta Social LAB, Open Arms Italia, Comitato Madri Per Roma Città Aperta Occupazioni abitative VIII Municipio, Associazione Parco della Torre di Tormarancia, Aps Casetta Rossa Spa, La VOCE DI RITA OdV Associazione di Volontariato, La Fata Viola-ODV, Associazione Genitori Scuolaliberatutti, Arci Solidarietà Onlus, XNOVO.

Red