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Roma Latina: l’incubo continua

odonebelluzzi

In agosto arriva l’approvazione del CIPE: i No Corridoio chiedono un altro tavolo in Regione

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La Roma Latina, opera traghettata da una Giunta regionale all’altra nel corso degli ultimi quindici anni, torna nell’agenda del Consiglio dei Ministri in quanto “la Corte dei Conti non aveva ratificato la delibera del CIPE del 3 agosto 2012 – ricorda Gualtiero Alunni del Comitato No Corridoio – quella della cosiddetta Bretella, per chiudere l’iter tecnico amministrativo. Non l’aveva ratificata perché il CIPE non aveva inserito una delibera, necessaria per accertare la consistenza patrimoniale delle società che partecipano agli interventi” che sono in Project Financing e dunque a capitale misto pubblico-privato. In altre parole, la Corte dei Conti, senza la certificazione aveva bloccato l’opera. Ma il Governo delle larghe intese, col Ministro Lupi in testa, è corso ai ripari nei primi di agosto, producendo le garanzie mancanti. Ad un anno di distanza dalla prima approvazione del CIPE ne arriva una seconda, salutata anche dalla Regione. In apparenza nessuna novità eppure, durante le elezioni regionali, il Comitato aveva fatto l’impossibile per far sottoscrivere la propria battaglia, in difesa del verde e della mobilità sostenibile, ai candidati.

Alcuni, come Davide Barillari (M5S), hanno sposato la dichiarazione d’intenti del Comitato. Come lui Sandro Ruotolo (Lista Ingroia) che non risultò eletto. Per altri fu più complicato, come per il Presidente Zingaretti. “Abbiamo fatto di tutto per fargli firmare il documento. Non ci siamo riusciti, però abbiamo ottenuto dal suo Comitato Elettorale, nella persona dell’ex Assessore provinciale Colaceci, l’impegno a realizzare un tavolo con i cittadini”. Un tavolo effettivamente c’è stato ad inizio estate, salutato con soddisfazione dai residenti, soprattutto alla luce delle dichiarazioni in Commissione ambiente di alcuni rappresentanti della Regione. In particolare l’Assessore Refrigeri, espresse due priorità: “Mettere in sicurezza la Pontina e salvare le risorse a disposizione. Al tempo stesso – prosegue la nota ancora visibile sul sito della Regione – bisogna realizzare la Cisterna-Valmontone e la Orte-Civitavecchia. Due strade perpendicolari strategiche per decongestionare il traffico. Questa è la strada da seguire, con un confronto continuo con le comunità e i comitati”.

Un confronto fermo dal 14 giugno. Nel frattempo, il 2 agosto il CIPE è tornato a dare il via libera alla Roma Latina. Suscitando le reazioni di tutti, anche dello stesso Refrigeri che ha dichiarato: “L’approvazione, giunta dal CIPE, del progetto intermodale Roma Latina, dischiude un’opportunità di sviluppo di importanza straordinaria per il Lazio”. Un’affermazione controversa, alla luce di quello che il Comitato aveva compreso durante la Commissione ambiente in Regione. E per questo sono andati a chiedere conto direttamente all’Assessore, all’Aran Hotel di via Mantegna, dove il 25 settembre si è tenuta una conferenza dal titolo ‘Comune e Regione insieme, per una nuova gestione del territorio’. “Abbiamo raggiunto l’Assessore per chiedergli il perché delle dichiarazioni tanto difformi. Noi abbiamo le registrazioni, lui dichiarò che ‘bisognava utilizzare le risorse esistenti prioritariamente per la messa in sicurezza della Pontina’. E aggiunse che ‘l’ingresso in città di quest’opera è oggettivamente non proponibile e lo dico assumendomi la responsabilità di ciò’ – ricorda Alunni – non capiamo quindi il senso di quell’altra dichiarazione, a seguito dell’approvazione del CIPE. Noi comunque continueremo ad informare i cittadini, ed a fare riunioni presso i vari nodi. Abbiamo fatto diverse iniziative durante l’estate a Giulianello, Velletri e Artena, mentre si sono costituiti altri nodi per i paesi che vengono attraversati dalla bretella. Abbiamo svolto degli incontri di sintesi qui a Roma, a Spinaceto e Tre pini. Poi abbiamo 9 nodi in altrettanti paesi attraversati dall’opera, che corrispondono esattamente alle città di Roma, Latina, Pomezia, Ardea, Aprilia, Cori, Velletri, Artena, Labico e Cisterna. Con molti sindaci, a prescindere dai colori politici, siamo in totale sintonia. Andremo avanti, abbiamo già istituito presso Banca Etica una Cassa per il Mutuo Soccorso e stiamo raccogliendo i fondi per prepararci al ricorso al TAR, non appena l’iniziativa del CIPE verrà pubblicata in Gazzetta”.

Ma ci sarà anche la possibilità di tornare in Regione, dal momento che l’Assessore Refrigeri, davanti alle bandiere sventolate dai No Corridoio ed alle loro educate ma perentorie richieste, ha risposto: “Fra quindici giorni riapriremo il tavolo e sarete convocati”. Nel frattempo, sarà utile ricordare che oltre al Comitato No Corridoio, anche i residenti di Tor de’ Cenci e Spinaceto, rappresentati dal Comitato di Quartiere, hanno espresso contrarietà sull’operazione del Corridoio Intermodale Roma Latina.

“Ribadisco che quell’autostrada non la vogliamo – scandisce bene Guido Basso – anche perchè una strada a pagamento è una presa in giro per chi si è trasferito fuori città per risparmiare – argomenta il Presidente del CdQ – il minimo è che costruiscano una metropolitana leggera alternativa all’auto”. Contrarietà totale, quindi. Dei cittadini, dei comitati, e degli ambientalisti. “L’autostrada distruggerà zone umide con rare specie animali e vegetali – ricorda Marco Antonini, già Presidente del WWF Lazio – impatta la zona paleontologica delle cave del Quartaccio, quella di nidificazione del gruccione e il fosso del Frasso”. Conviene ricordare come anche qualche politico in Regione si è dichiarato contrario al Corridoio Intermodale. Su questi ultimi, però, conviene sospendere il giudizio. Almeno fino al prossimo tavolo tecnico.

(tratto da Urlo 108 – ottobre 2013)

Fabio Grilli