Home Notizie Città Metropolitana

Termovalorizzatore: entro fine anno la decisione del Consiglio di Stato

Dopo l’udienza del 30 novembre i comitati si preparano alla manifestazione del 2 dicembre in Campidoglio

ROMA – Non si ferma la battaglia di cittadini, comitati e associazioni contro la realizzazione del termovalorizzatore in zona Santa Palomba in Municipio IX. Nella giornata di ieri si è tenuta l’udienza di merito presso il Consiglio di Stato, al quale i contrari all’impianti si sono appellati dopo il rigetto delle lore istanze da parte del TAR del Lazio.

L’UDIENZA

Nell’udienza di ieri i giudici amministrativi non hanno ancora preso una posizione sulla vicenda, ascoltando invece le pregiudiziali rivolte dalle parti in merito al progetto. Con molta probabilità una decisione di merito verrà presa nelle prossime settimane, prima della fine dell’anno secondo i legali dei ricorrenti.

Ads

LE QUESTIONI SOLLEVATE

Dal Comitato No Inceneritore Santa Palomba hanno spiegato in una nota quali siano le richieste avanzate dai locali al Consiglio di Stato. In particolare gli avvocati “hanno ribadito la richiesta di rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell’Unione europea con riferimento alla procedura VAS, il cui effetto utile verrebbe meno con simultanea chiusura procedura e individuazione area, e con riguardo alla gerarchia dei rifiuti”, che per l’UE pone l’incenerimento come ultimo passaggio nella circolarità. “Nutriamo piena fiducia che il Consiglio di Stato, giudice di ultima istanza, possa operare il rinvio alla Corte di Giustizia o anche alla Corte costituzionale – seguitano dal Comitato – A quel punto le granitiche certezze ostentate fin qui da Gualtieri, commissario straordinario di governo crollerebbero e con esse tutta la narrazione salvifica fin qui propagandata da Gualtieri alla Città e a danno di tutti noi, della nostra salute e della nostra terra”.

L’AVVIO DELL’IMPIANTO

Altra questione sollevata riguarda il cronoprogramma pubblicato con la gara dal Comune. In particolare si evincerebbe che l’entrata in funzione del termovalorizzatore a Santa Palomba non avverrebbe prima del 2028, molto più avanti rispetto alla data del Giubileo per il quale il Sindaco Gualtieri ha poteri commissariali. Sull’udienza e su questo aspetto è intervenuta anche la Rete Tutela Roma Sud: “Sono state sottolineate le violazioni più macroscopiche della Costituzione e delle norme europee, perché tutte le leggi nazionali e regionali, anche se a tutela della salute pubblica, sono carta straccia a causa dei poteri speciali del Commissario per il Giubileo – e ancora – Cominciamo da questo, l’impianto non c’entra nulla con il giubileo, perché i rifiuti durante l’Anno Santo verranno spediti fuori Regione, come previsto dal Piano di Gualtieri. Anche la prevista apertura nel 2026 si è rivelata una bugia, perché già nel bando di gara si parla di primo semestre 2028”.

L’APPOGGIO AI COMITATI

Vicini al percorso che stanno seguendo i comitati, anche i consiglieri comunali Virginia Raggi, la capogruppo capitolina del M5S, Linda Meleo, e il capogruppo M5S in Regione Lazio Adriano Zuccalà, hanno commentato: “I comitati hanno confermato le loro posizioni: l’azione di Gualtieri è inaccettabile, perché va contro i principi di tutela ambientale e della salute della popolazione, va contro le direttive europee sull’economia circolare e l’implementazione della raccolta differenziata, e soprattutto condanna Roma e tutta la Regione Lazio a un trentennio di business sui rifiuti. Inoltre è stato ribadito che l’impianto entrerà in funzione forse nel 2028, quando i poteri commissariali di Gualtieri saranno già conclusi, mentre nel frattempo tra l’abolizione della legge sugli egato e il parere contrario al biodigestore di Cesano, cadono anche i presupposti di questo drammatico piano rifiuti. Non possiamo permettere che un commissario ipotechi il nostro futuro e quello dei nostri figli”.

LA MANIFESTAZIONE DEL 2 DICEMBRE

Intanto in queste ore fervono i preparativi per la manifestazione organizzata per le 14.30 del 2 dicembre prossimo sotto il Campidoglio. “Davanti a un affare gigantesco, Gualtieri, forte dei super poteri commissariali, non è affatto preoccupato di violare impunemente il diritto alla salute di alcune centinaia di migliaia di persone che, nei comuni dei Castelli romani, della litoranea e della periferia del Municipio 9 di Roma, vivono e lavorano e che saranno costrette a respirare h. 24 i veleni emessi dal mega impianto – commentano dall’Unione dei Comitati contro l’inceneritore – Veleni che, inevitabilmente, contamineranno falde acquifere e terreni compromettendo irrimediabilmente aree agricole e produzioni locali di pregio, pascoli e allevamenti con ricadute sull’intera filiera agroalimentare e con impatti sulla salute di tutti i consumatori, romani compresi”.

LeMa