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Termovalorizzatore: Gualtieri annuncia la pubblicazione della gara

Il bando si chiude a maggio 2024, cantieri in autunno e apertura entro il 2026, ma non mancano le critiche da associazioni e comitati in attesa del Consiglio di Stato

ROMA – La pubblicazione della gara per il Termovalorizzatore di Santa Palomba alla fine è arrivata. Ad annunciarla è stato ieri il Sindaco Gualtieri durante la presentazione del secondo rapporto alla città all’Auditorium. “Un moderno termovalorizzatore che porrà fine alla vergogna di una città costretta a mandare a caro prezzo i propri rifiuti nelle discariche e nei termovalorizzatori di tutta Europa”, ha spiegato il primo cittadino mostrando alcuni rendering del futuro impianto.

LA GARA

A fine ottobre il CdA di Acea aveva votato la proposta rimodulata del progetto, mandando a Roma Capitale il documento per le valutazioni finali, in attesa della pubblicazione avvenuta ieri. Roma Capitale aveva avviato un’interlocuzione con l’Acea per migliorare la proposta dal punto di vista tecnico ed economico, per avere una tariffa più concorrenziale ed una soluzione operativa più efficace. Il progetto così ridefinito dall’Associazione Temporanea di Imprese guidata da ACEA, è stato utilizzato come base del bando. Secondo il cronoprogramma, il cantiere dovrebbe iniziare entro l’autunno 2024 per finire entro il 2026, mentre i termini di scadenza del bando sono fissati per il 18 maggio 2024. I costi dell’opera, che verrà realizzata in project financing si attestano attorno ai 7 milioni e mezzo di euro che saranno a carico dei privati.

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L’IMPIANTO

Il Sindaco Gualtieri è poi tornato ad elencare alcuni dati sull’opera che spera di completare per il 2026: “Sarà un impianto all’avanguardia sul piano tecnologico il che lo renderà il meno inquinante d’Europa. Avrà una potenza energetica di 67,6 Megawatt al netto dell’autoconsumo, equivalente al fabbisogno energetico di 200mila famiglie. Grazie a questo impianto, Roma potrà raggiungere l’obiettivo discarica zero attraverso la trasformazione energetica dell’intera quota indifferenziata dei rifiuti prodotti più tutti gli scarti della differenziazione. L’impianto per la cattura della CO2 – aggiunge – ci consentirà di andare oltre l’obiettivo dell’abbattimento del 90% delle emissioni indicato nel piano rifiuti”.

LA DIFFERENZIATA

Nel parlare del piano rifiuti della Capitale il primo cittadino è tornato sul tema della percentuale di raccolta differenziata, obiettivo sfidante che, in molti, sostengono verrà accantonato con la realizzazione del termovalorizzatore. Di diverso avviso il Sindaco Gualtieri: “La dotazione impiantistica del piano rifiuti è basata su obiettivi molto ambiziosi di riduzione della quantità di rifiuti prodotti (- 8,3% in otto anni), di aumento del riuso e del riciclo, attraverso l’incremento della differenziata dal 46% attuale al 70% nel 2035 – e ancora – Anche per questo è importante la realizzazione di 21 nuovi centri di raccolta (per i primi 6 si sono concluse le conferenze dei servizi) e di un grande centro del riuso, ed è fondamentale il processo di efficientamento e riorganizzazione operativa delle attività di raccolta e pulizia di Ama”.

LE CRITICHE

Immediata la reazione di cittadini, comitati e associazioni che lottano contro la realizzazione del termovalorizzatore. “Gualtieri impone la sua scelta senza valutare le alternative e oggi ha pubblicato la gara, nonostante sia pendente il giudizio in Consiglio di Stato, caricando i giudici di una responsabilità ulteriore”, il commento della Rete Tutela Roma Sud si riferisce al giudizio, atteso per il 30 novembre, sui ricorsi presentati al Consiglio di Stato dopo la bocciatura del TAR del Lazio. “Tutte le preoccupazioni – seguitano gli attivisti – si rivelano fondate, altro che impianto avveniristico a impatto zero, da una prima lettura inquinerà “rispettando” i vecchi limiti del 2010, nonostante in Europa siano in fase di revisione perché considerati non sufficienti a tutelare la salute. La ciminiera sarà alta 85 m (contro i 120 dell’inceneritore di Brescia), un’altezza perfetta per fare arrivare i fumi sui Colli Albani – e ancora – Vogliono prendere l’acqua tramite pozzi in un’area già in emergenza e sottoposta a tutela. Un affare da € 7.432.700.000 in nome del giubileo, che i privati dovranno recuperare tramite la TARI in 401 mesi, pari a circa 225 mln di euro l’anno”. Durissima la replica del Comitato No Inceneritore Santa Palomba, che parla di un sindaco che “dichiara guerra” ai cittadini: “Davvero qualcuno si era illuso che dal fronte unico dell’incenerimento, che unisce sinistra e destra, si levasse un’opposizione politica capace di difendere la nostra salute, il nostro territorio, il nostro futuro? La difesa dei nostri più sacrosanti diritti fa capo a ciascuno di noi, noi siamo pronti alla nostra autodifesa con chiunque ci stia, ovunque ci sia da andare”.

Leonardo Mancini