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Termovalorizzatore: partite le indagini sul terreno di Santa Palomba

Sotto lo sguardo della Procura c’è il costo dell’area cresciuto a dismisura prima dell’acquisto da parte di AMA

ROMA – La Procura vuole vederci chiaro e dissipare qualsiasi dubbio in merito alla compravendita del terreno di Santa Palomba in Municipio IX dove dovrebbe sorgere il nuovo termovalorizzatore voluto dal Sindaco Gualtieri. Alcuni comitati della zona hanno presentato una denuncia e il conseguente atto dovuto altro non è che un iter di indagine esplorativa, al momento infatti non ci sono né indagati né ipotesi di reato.

L’ESPOSTO

Il punto della questione, centrale nell’esposto dei comitati Ust (Uniti per la salvaguardia del territorio) e Salute e Ambiente, riguarda il costo di questo terreno il cui costo sarebbe levitato in 20 anni da 475mila euro ai 7milioni e mezzo pagati da AMA per acquistarlo in vista dell’edificazione del termovalorizzatore. “Sette milioni e mezzo pagati da Ama per un terreno a santa Palomba – scrivono dal Comitato UST in un post su Facebook – Quindi ora, a Santa Palomba tutti i terreni con caratteristiche simili dovranno avere la stessa valutazione? Oppure la procura accerterà e ci dirà cose diverse? Attendiamo”.

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IL TERRENO

A ricordare le problematiche del bando è anche la Rete Tutela Roma Sud che sottolinea come il terreno di Santa Palomba non sarebbe stato idoneo all’impianto: “Come hanno potuto avviare la trattativa per un terreno che non possedeva i requisiti previsti dall’avviso di indagine di mercato, e quindi doveva essere escluso? – e ancora -Tra l’altro non era l’unico elemento che ne impediva l’acquisto, infatti era troppo vicino a quartieri residenziali, come i 1.000 appartamenti di housing sociale che sta costruendo il Gruppo Cassa Depositi e Prestiti. Alla fine non solo è stata avviata la trattativa, ma è stato anche strapagato: 7,5 mln di euro, tre volte quello che chiedevano due anni prima”.

LA GARA IN CORSO

Sulla procedura di gara tutt’ora in corso il Comitato No Inceneritore Santa Palombo si appella al Governo perché intervenga: “Con le indagini avviate dalla Procura di Roma -scrivono – la gara per la sua realizzazione in scadenza il 16 maggio va subito sospesa”. E ancora: “Oggi il Governo Meloni, di cui Gualtieri è commissario straordinario, non può più voltarsi dall’altra parte ma deve intervenire richiedendo la sospensione della gara fino a completamento delle indagini perché se un’ipoteca ultratrentennale su un’area straordinariamente ricca di storia e natura abitata da centinaia di migliaia di persone e che si estende dai Castelli romani fino al mare non è mai ammissibile, a maggior ragione non può esserlo oggi,  con le indagini in corso che riguardano il terreno destinato a ospitare il mega impianto di incenerimento dei rifiuti della Capitale”.

Redazione