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Cava Pace: la Giunta municipale sul Recupero Urbanistico esprime parere favorevole ma ‘vincolato’

via viggianoCavaPace

Il Municipio punta su viabilità e riduzione di cubature. I cittadini: “Non abbiamo bisogno di nessun recupero”

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CAVA PACE – La Giunta Capitolina nella giornata del 12 febbraio ha dato il via all’adozione del piano esecutivo per il Recupero Urbanistico del nucleo edilizio ex abusivo di Cava Pace. L’area è un piccolo spicchio del Municipio VIII tra il Parco dell’Appia Antica e il grande incrocio tra via di Vigna Murata e via Ardeatina, attualmente popolato da circa 1.500 persone che, a seguito del recupero urbanistico, potrebbero diventare 2.500. Uno strumento questo che, come spiega l’Assessore all’Urbanistica di Roma Capitale, Giovanni Caudo, “consentirà di risanare quest’area ex abusiva. Le modalità previste per questi interventi permetteranno, grazie ai contributi versati dagli stessi abitanti con la procedura del condono e agli oneri di urbanizzazione, di realizzare i servizi e le attrezzature necessarie. Molto spesso si tratta di reti fognarie, idriche e della rete viaria di base”. 

 

L’INTERVENTO – Nel caso di Cava Pace l’intervento, come si legge nella sua presentazione, “prefigura un insediamento prevalentemente residenziale, con caratteristiche il più possibile in armonia con l’ambiente, integrato non solo al suo interno, ma anche con il territorio circostante”. Si prevede la realizzazione di circa 65mila mq di aree per attrezzature pubbliche con una dotazione ad abitante di circa 26 mq. “Le risorse economiche che saranno rese disponibili con questo intervento – seguita l’Assessore Caudo – ammontano a quasi 16 milioni di euro di cui circa un milione provenienti dalle sanatorie del condono, 6 milioni verranno dal contributo straordinario e il resto dai normali oneri di urbanizzazione. I costi previsti per le strade e la rete idrica e fognaria – conclude – ammontano a circa 11 milioni di euro, il saldo positivo di circa 5 milioni di euro sarà utilizzato per la realizzazione delle opere di urbanizzazione secondaria”.

LE PERPLESSITÀ DEI CITTADINI – Il vero problema è che in questa particolare zona, come ci spiega la portavoce del Comitato spontaneo dei cittadini di Cava Pace, “le urbanizzazioni primarie e secondarie – strade, fognature e illuminazione – sono già presenti. Le nuove opere saranno solo per i futuri residenti previsti dal piano, non c’è nessun recupero in questo caso”. Il problema rilevato dai cittadini, infatti, non riguarda lo strumento in genere, ma la sua applicazione in questa zona. La cubatura prevista, prevalentemente residenziale, porterà un numero cospicuo di nuovi abitanti che, senza un giusto intervento sulle vie d’accesso, contribuiranno solamente ad un ulteriore congestionamento dell’area: “La struttura viaria è incomprensibile – seguitano i cittadini – con il nuovo quartiere e nessuna nuova strada quelle esistenti diverranno vere e proprie vie a scorrimento. In una tendenza ad allargare i marciapiedi su tutta Roma qui si punta a ridurli di mezzo metro”. Non è nemmeno la pessima condizione delle strade a giustificare l’intervento. Infatti, seppure il manto stradale non sia in carico al Comune ma bensì ai residenti, questi ultimi evitano di effettuare i lavori per dissuadere il passaggio degli automobilisti in cerca di una scorciatoia per evitare il semaforo del Dazio.

NEI GIORNI SCORSI – abbiamo chiesto al Presidente del Municipio VIII, Andrea Catarci, in che modo si sarebbe espressa la sua Giunta in merito a questo intervento. Gli assessori municipali sono infatti chiamati a dare un parere, non vincolante, che dovrà essere anche approvato dal Consiglio Municipale. Seconodo il Presidente proprio la mobilità e in particolare la rotatoria che dovrebbe sostituire l’incrocio fra via Ardeatina e via di Vigna Murata, sembra essere il fattore dirimente: “Stiamo ragionando su un atto che non ci piace – esordiva il Presidente del Municipio VIII, Andrea Catarci – quasi un raddoppio di cubature – ai 56.000 mc esistenti si aggiungerebbero circa 41.000 mc – in un’area dove la mobilità è un problema cui bisogna al più presto dare risposta”. È sul parere da dare nei confronti del piano che ad oggi si gioca la partita: “Abbiamo già espresso un parere negativo ad aprile dello scorso anno durante il processo partecipativo – spiega Catarci – Stiamo ragionando sull’opportunità di dare un nuovo parere negativo, uscendo quindi dalla discussione, oppure condizionarlo all’attuazione di opere di mobilità come la rotatoria del Dazio”.

IL PARERE – il nodo in questione è stato presto sciolto, con la decisione di Giunta del 6 marzo scorso. Il parere degli assessori municipali è stato positivo ma con alcune riserve. Intanto una riduzione della superficie edificabile, “con l’obiettivo di preservare le aree più pregiate da un punto di vista ambientale – si legge nella memoria di Giunta – in continuità con il Parco dell’Appia Antica”. Seconda condizione riguarda la mobilità, con la costruzione delle due rotatorie previste sull’Ardeatina, la prima in corrispondenza di via di Tor Carbone e la seconda all’altezza di via di Grottaperfetta. Nella memoria di Giunta si parla poi di raccordare l’insediamento con il limtrofo Parco dell’Appia, attraverso la “razionalizzazione della rete viaria interna al nucleo esistente, con la previsione di specifici percorsi ciclo-pedonali che consentano di valorizzare il contesto ambientale”. Ultima richiesta, di certo non per importanza, è la “previsione di un incremento dei servizi rivolti alla comunità, in luogo delle destinazioni residenziali, attraverso l’individuazione di funzioni diversificate di pubblica utilità”

APRIRE IL DIALOGO – La tendenza al dialogo sembra essere stata condivisa anche dai cittadini che, nelle prossime settimane, chiederanno di incontrare l’Assessore Caudo per esprimere le perplessità già condivise con il Municipio: “Purtroppo ormai rimettere in discussione il piano è difficile – spiegano i cittadini – non abbiamo più momenti istituzionali per partecipare, possiamo solo vigilare e cercare di limitare i danni”.

DALL’OPPOSIZIONE MUNICIPALE – non sono mancate le polemiche, soprattutto per la differenza di impostazione tra il parere di aprile 2013, immediatamente dopo il processo partecipativo, e quello attuale: “Il Presidente Catarci che faceva il leone con il Sindaco Alemanno, adesso si dimostra un micetto con Marino – spiega il Consigliere di Ncd, Andrea Baccarelli – Apprendiamo senza stupore il parere della Giunta sull’atto. Il Presidente Catarci si è nuovamente inginocchiato difronte alla volontà del Sindaco Marino andando contro il proprio parere dato nel precedente mandato”. Intanto questo parere dovrà passare per la Commissione Urbanistica, aggiornata a domani con la richiesta di audizione dell’Assessore all’Urbanistica del Municipio VIII: “Abbiamo chiesto che alla commissione partecipi l’Assessore Miglio per spiegarci questo parere ‘favorevole vincolato’ – conclude Baccarelli – consapevoli che agli atti rimarrà come favorevole e le richieste del Municipio non saranno mai prese in considerazione da Roma Capitale”. Dopo il passaggio in commissione il parere sarà votato in Consiglio Municipale, molto probabilmente già lunedì mattina, con l’opposizione che ha promesso battaglia, vista la necessità di chiudere questa partita entro il 19 marzo.

Leonardo Mancini