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Parcheggi Marconi: situazione calda e articolata

Si cercano soluzioni che coniughino la necessità di parcheggi alla riqualificazione del quartiere, passando per ipotesi di mobilità pubblica.

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La questione dei parcheggi a Marconi continua ad essere calda, per le vicende legate ai Pup previsti, per le alternative proposte da residenti e comitati, per i ritardi e le controversie relative ai nuovi parcheggi a cielo aperto. Argomenti che inevitabilmente si intrecciano anche alle difficoltà nel realizzare progetti di mobilità sostenibile. 

Recentemente il candidato sindaco per il Pdl, Fabrizio Santori, Presidente della Commissione Sicurezza di Roma Capitale, ha commentato con soddisfazione gli sviluppi legati alla creazione di un altro ennesimo parcheggio interrato a piazzale della Radio. “La Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio ha sonoramente bocciato il progetto Pup di piazzale della Radio per inidoneità dei luoghi – scrive in una nota – Questo serva da lezione a chi, noncurante degli interessi del territorio, ha giocato sottobanco sulla pelle dei cittadini mettendo sotto scacco l’intero quadrante Marconi, già penalizzato dall’altro assurdo progetto del Pup di via Fermi”. Già, gli interessi dei cittadini. Da qualche mese l’Assemblea Capitolina tiene nei cassetti la delibera di iniziativa popolare su un altro Pup, quello di via Fermi che, nonostante le richieste e le diffide, ancora non è neppure stata calendarizzata. 

“Lo statuto del Comune di Roma prevede che per proporre delibere di iniziativa popolare siano necessarie 5.000 firme – spiega Riccardo Micheli del Comitato No Pup Fermi –  Noi ne abbiamo consegnate 6.111 che sono state poi certificate, come prevede la legge, dall’ufficio elettorale e consegnate, infine, il 14 marzo 2012 all’ufficio preposto del Comune di Roma. Il Regolamento prevede che questa delibera venga calendarizzata entro 6 mesi e poi discussa. Però 6 mesi scadevano a settembre, siamo arrivati a gennaio 2013 e non è successo ancora niente. Abbiamo presentato un esposto alla Prefettura del Comune di Roma perché riteniamo che i nostri diritti siano stati completamente ignorati e violati. Inoltre abbiamo fatto due diffide al Presidente dell’Assemblea capitolina Pomarici che ha il potere di imporre la votazione della delibera. Dopodichè a dicembre siamo passati all’esposto al Prefetto proprio perché imponga la messa al voto della delibera prima che si concluda l’esperienza di questa consiliatura”.

L’obiettivo che i residenti si erano preposti, attraverso questa iniziativa, è presto detto: “Nella delibera chiediamo l’annullamento dell’ordinanza sindacale 332 del 2010 che prevede la costruzione di un Pup lungo via Fermi, che comporterebbe l’eliminazione di tutti gli alberi presenti lungo gran parte della strada – ribadisce Micheli – Inoltre chiediamo la reale riqualificazione della strada stessa, con l’eliminazione dello spartitraffico, che con una sistemazione diversa libererebbe molti posti. Le circa 300 auto che oggi vi posteggiano vengono tollerate, ma non potrebbero starci. Uno dei motivi principali che il Comune porta avanti – sottolinea il cittadino – e che abbiamo sentito ripetere da vari esponenti politici, è che il Pup va realizzato perché quello spartitraffico è degradante. Allora sistemiamolo, anziché fare parcheggi interrati. Così risolviamo il problema”. La questione, però non trova particolarmente d’accordo nemmeno l’Amministrazione municipale. “Il tema non è tanto come ricavare dei parcheggi dallo spartitraffico quanto, al contrario, quello di realizzare un servizio pubblico efficiente e capillare – spiega Stefania Giusti, Consigliera Pd del Municipio XV – Su viale Marconi, ad esempio, era previsto il passaggio della linea tranviaria 8. Per me l’idea migliore sarebbe quella di trasformare l’attuale spartitraffico, dove attualmente il parcheggio è tollerato, in aiuole verdi, facendovi passare il tram, magari rispolverando anche l’idea di fargli attraversare il ponte. In tal modo si potrebbe sfruttare un corridoio importante di mobilità pubblica, a beneficio anche del limitrofo Municipio XI”. Come si diceva in apertura, la questione dei parcheggi, chiama in causa quella della mobilità. 

“Se potessimo potenziare il trasporto pubblico – osserva Caterina Turato, Presidente del CdQ Marconi –  le persone avrebbero sempre meno bisogno dell’automobile”. Tuttavia bisogna anche riconoscere, come fa la Turato che “i parcheggi, ovviamente, servono e nel quartiere Marconi ce ne sono, già realizzati, come oneri concessori per opere che in passato sono state autorizzate”. Evidentemente non sono sufficienti. Oppure, e questo è meno semplice da spiegare, non vengono utilizzati. “Il centro commerciale di viale Marconi, dove c’era l’ex Campari, è dotato di parcheggi sotterranei, credo per due piani – chiarisce la Turato – che sono stati già immessi nel patrimonio del Comune di Roma all’inizio dell’anno. Tuttavia ancora non vengono aperti e messi a disposizione della popolazione”.

Dunque, nel quadrante servono parcheggi, un po’ per necessità stringenti e un po’ per motivi di riqualificazione, per evitare la sosta selvaggia, oggi tollerata. Si pensa quindi alla realizzazione di tre Pup, a via Meucci, via Fermi e piazzale della Radio. Ma non si utilizza un parcheggio che, secondo il CdQ, è praticamente già pronto. E non si riqualifica lo spartitraffico di via Fermi, sistemandolo per ospitare, questa volta regolarmente, le macchine che già vi posteggiano, nonostante siano i cittadini stessi a richiederlo. Ma non è tutto. 

“Da parecchi mesi stiamo affrontando la vicenda dei parcheggi in via Blaserna e via Tirone – ricorda la Turato – si tratta di circa 250 posti auto realizzati dal consorzio Papareschi, che ha potuto, in cambio, realizzare delle strutture di vario genere, che sono già operative. Le ditte che fanno parte del consorzio traggono già profitto dall’hotel, dai casali, e dagli uffici dati in affitto, ma gli oneri di urbanizzazione previsti per i cittadini del quartiere ancora non sono disponibili. Tra questi i due parcheggi di via Blaserna e via Tirone”. Altri due parcheggi a cielo aperto che potrebbero essere rapidamente utilizzati. “Sono stati consegnati, immessi nel patrimonio del Comune il 10 dicembre 2012. Anche il Municipio si è sbrigato ad emettere una gara per darli in gestione a qualche privato che li apra e gestisca. Però noi siamo andati a vedere la concessione e la delibera del 2004 che prevedeva invece che questi parcheggi, una volta diventati di proprietà del Comune, dovevano essere gestiti dalla STA. Una volta era la STA, adesso sarebbe l’ATAC – commenta la Turato – Quindi abbiamo chiesto spiegazioni sia alla stessa ATAC che al Sindaco per il motivo per cui, anziché essere gestiti da un ente pubblico con tariffe più convenienti soprattutto per i residenti, si sia deciso di darle in mano ai privati. Nessuno ci ha risposto”. Ed a proposito del Municipio XV, abbiamo chiesto sempre alla Consigliera Pd Stefania Giusti, quale fosse la posizione in merito. “Ritengo che vada fatto un tavolo di confronto tra ATAC, il privato che ha ottenuto la concessione ed il Municipio XV affinché si trovino le condizioni migliori per utilizzare quei posti auto. A Magliana, negli anni, abbiamo fatto tanti parcheggi a cielo aperto che funzionano, anche quando affidati ai privati. È chiaro che il Municipio debba intervenire a supporto dei cittadini, per cercare di garantire le giuste condizioni di utilizzo”. Chiudiamo con un chiarimento che ci viene sempre offerto dalla Giusti. “Sulla questione del Pup di piazzale della Radio, la Sovrintendenza Monumentale ha dato parere favorevole al parcheggio e contrario rispetto alla prospettata sistemazione della superficie. In ogni caso è stato detto al Comune che può procedere e questa cosa mi preoccupa. Per essere chiari non vorrei che il Comune, ottenuto il via libera relativamente al parcheggio interrato, faccia scivolare in secondo piano una questione dirimente per il quartiere: la sistemazione delle aree verdi di superficie sul piazzale”. 

Fabio Grilli