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Rifiuti: chiudono due discariche, la Sindaca minaccia querela

Con due impianti chiusi torna lo spettro dell’emergenza, che in questo caso potrebbe coinvolgere altri comuni oltre Roma

RIFIUTI – Il 5 febbraio è arrivata la chiusura di due discariche private nel Lazio. Si tratta di Roccasecca in provincia di Frosinone e di Civitavecchia, entrambe in gestione alla società Mad Srl. La chiusura degli impianti, come spiegato da Valter Lozza, titolare dell’impresa e parte in causa nella realizzazione della discarica a Monte Carnevale, si sarebbe resa necessaria per attendere dal Governo indicazioni sulle modalità di conferimento di alcune tipologie di rifiuti. Proprio nei giorni scorsi infatti i Carabinieri del Nucleo Forestale hanno acquisito la documentazione della società sul conferimento dei rifiuti, nell’ambito dell’inchiesta Maschera aperta nel 2018 dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma che vede indagato tra i 30 coinvolti lo stesso Lozza, con l’accusa di smaltimento illegale di rifiuti.

LA QUERELA DELLA SINDACA

Contro questa chiusura si è immediatamente scagliata a Sindaca Raggi, preoccupata per le ripercussioni sulla Capitale. In una lettera inviata al ministro Sergio Costa, al prefetto Gerarda Pantalone, al governatore Zingaretti, al presidente della commissione Ecomafie Stefano Vignaroli e, per conoscenza, al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, la prima cittadina ha annunciato la volontà di querelare il privato per “interruzione di pubblico servizio”. Secondo la Sindaca la chiusura delle discariche “è stata assunta in via preventiva e in termini del tutto unilaterali e ingiustificati”. Inoltre, “per un prevedibile effetto a catena – scrive – gli impianti Tmb di Malagrotta hanno annunciato di dover interrompere la ricezione dei conferimenti, per mancanza di sbocchi in discarica. E, di conseguenza, Ama potrebbe subire dei rallentamenti nella raccolta”.

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RIFIUTI FUORI REGIONE

In questo frangente la Regione sembra essere allineata con la prima cittadina. Questo perché con la chiusura dei due siti anche tutti i comuni del frusinate, di Latina e di tutta l’rea pontina, avranno seri problemi di conferimento. Una responsabilità che non ricade direttamente sulle istituzioni regionali, che sarebbero però pronte a tendere una mano alla Capitale, magari cercando di rimodulare gli accordi con Abruzzo e Marche per l’invio dei rifiuti al di fuori della regione.

AMA CHIEDE SOLUZIONI IMMEDIATE

Arriva anche la richiesta di Ama, che auspica una risoluzione veloce della vicenda o l’indicazione di un nuovo sito per il conferimento. “Il problema non riguarda solo la Capitale ma molti comuni del Lazio – spiega l’azienda in una nota –  Ama, per quanto riguarda gli impianti di sua proprietà, in particolare il TMB di Rocca Cencia, si è garantita autonomamente gli sbocchi alternativi lo scorso dicembre. Pertanto le 750 tonnellate di rifiuto indifferenziato trattate giornalmente a Rocca Cencia hanno un destino certo”. Situazione diversa, comunica la municipalizzata dei rifiuti, per “gli impianti di trattamento di proprietà della EGiovi a Malagrotta e quelli di CSA ed Ecosystem, che nella giornata di ieri hanno comunicato ad AMA l’indisponibilità a trattare circa1600 tonnellate di rifiuti al giorno, per l’impossibilità di conferire gli scarti nelle discariche di Civitavecchia e Roccasecca”. Anche da Ama arriva una diffida alla riapertura: “Fin dalla serata di mercoledì, non appena ricevuta la comunicazione ufficiale di MAD, AMA ha inviato comunicazione alla Regione Lazio, al Ministero dell’Ambiente e al Prefetto di Roma, affinché ponessero in essere tutti gli atti necessari a prevenire l’emergenza – si legge in conclusione nella nota – Altresì AMA ha diffidato la MAD a riaprire immediatamente i conferimenti nelle discariche di proprietà e ha invitato gli impianti di trattamento suoi fornitori a riattivare i conferimenti”.

Red