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Sulle trascrizioni il Sindaco scrive al Prefetto di Roma

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Marino: “Ho agito legittimamente e vado avanti”

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OPERAZIONE LEGITTIMA – Alle polemiche innescate dalle trascrizioni dei matrimoni di coppie gay celebrati all’estero sembra non esserci fine. Mentre le proteste di associazioni e organizzazioni a favore o contrarie alle trascrizioni sui registri civili, è proprio il Sindaco Marino ad intervenire per ribadire ancora una volta la sua posizione: “Ritengo di aver operato legittimamente trascrivendo gli atti di matrimonio in questione. Il matrimonio civile tra persone dello stesso sesso celebrato all’estero non è inesistente e non costituisce minaccia per l’ordine pubblico”.

NON FARLO SAREBBE DISCRIMINAZIONE – Secondo il Primo Cittadino non trascrivere queste unioni avrebbe configurato una discriminazione: “La non trascrizione di quegli atti per via dell’orientamento sessuale delle coppie, sarebbe stata un atto palesemente discriminatorio, violando l’articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea”.

LA LETTERA AL PREFETTO – Sarebbero queste le motivazioni che spingono Ignazio Marino a non arretrare nemmeno di un passo sulla questione, nemmeno davanti alle richieste del Prefetto Pecoraro: “Questo è quanto comunicato al Prefetto con una lettera, in risposta alle sue note ufficiali dei giorni scorsi – seguita – La nostra è una posizione di legalità che vogliamo mantenere ben salda e che abbiamo ribadito questa mattina ai due Vice-Prefetti di Roma che da circa 5 ore sono diligentemente impegnati in Campidoglio nell’esame accurato della documentazione dei 16 atti di trascrizione”.