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Eur: danno da 107 milioni di euro per la nuova sede della Città Metropolitana

La Corte dei Conti del Lazio contro l’acquisto da parte dell’ex Provincia della torre realizzata dal Gruppo Parnasi

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EUR – Il procuratore Andrea Lupi ha inaugurato ieri l’anno giudiziario 2020 della Corte dei Conti del Lazio con una lunga e interessante reazione. Il dossier parla di sprechi, danni all’erario e condanne che puntano a risarcimenti milionari per le casse dello stato. Tra le vicende più interessanti riportare c’è quella de riguarda la nuova sede della Città Metropolitana dell’Eur (acquistata quando l’ente territoriale era ancora la Provincia di Roma), la torre realizzata dal gruppo Parnasi.

LA VICENDA

I riflettori dei magistrati contabili su questa vicenda erano già puntati da diverso tempo. Infatti la messa in mora di 105 tra dirigenti e politici era avvenuta il 12 marzo del 2019. Questi dovrebbero sanare un buco da 263 milioni di euro (o una cifra non inferiore ai 107milioni di euro) generato dall’acquisto della struttura dal gruppo Parnasi. Tra quanti sono stati raggiunti dal provvedimento della Corte dei Conti anche gli ex presidenti della Provincia, Enrico Gasbarra e Nicola Zingaretti, oltre al Sindaco Ignazio Marino e alla Sindaca Virginia Raggi (sindaci anche della Città Metropolitana). “Nell’ambito della più vasta indagine che ruota intorno alle vicende del Gruppo Parnasi e alla realizzazione dello stadio di Tor di Valle – spiega Lupi nella sua relazione pubblicata online visto l’annullamento della cerimonia a causa del coronavirus – sono stati constatati rilevanti danni derivanti dalla concessione in uso ad amministrazioni ed enti pubblici di complessi immobiliari in proprietà delle società appartenenti al predetto gruppo a fronte di complesse e costosissime operazioni di ‘cartolarizzazione’”.

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DALLA CORTE DEI CONTI DEL LAZIO

Il Procuratore Lupi nel suo dossier ricostruisce come la torre venne acquistata dall’ex Provincia di Roma attraverso la costituzione di “un fondo immobiliare, gestito in conflitto d’interessi dalla stessa società di gestione del risparmio (s.g.r.) che amministrava l’invenduto Parnasi, e nel quale sono stati fatti confluire gli immobili di maggior pregio della Provincia a garanzia del pagamento del prezzo finale”. Questo fondo, secondo quanto riportato, avrebbe prodotto un “importante squilibrio finanziario, per la cui copertura sono a rischio di vendita all’incanto tutti gli immobili pubblici conferiti al fondo”.

IL DANNO ECONOMICO

È stato quantificato anche il danno economico prodotto da questa operazione. Si parla di circa 107 milioni di euro (cifra più bassa rispetto a quanto stimato lo scorso anno), più 20 milioni relativi ad un contratto di ‘locazione di cosa futura’ con opzione di acquisto per l’edifico in zona Eur-Castellaccio (sempre realizzato da Parsitalia) che avrebbe dovuto ospitare l’Atac, ma che la municipalizzata dei trasporti non ha mai utilizzato come sede.

LeMa