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All’ombra delle memorie

Domenica 5 gennaio 2020 l’iniziativa “Domenica al museo” è stato un regalo anticipato dell’Epifania per tutti i cittadini italiani e nello specifico per i romani: è finalmente arrivato quel momento del mese in cui i costi della cultura si abbattono per rendere le bellezze di Roma accessibili a chiunque. Il 5 gennaio, prima domenica dell’anno ed anche del mese, è stata sinonimo di “musei statali gratuiti”, possibilità nata nel 2014 grazie al ministero dei Beni e delle Attività culturali (MiBACT).

Vi proponiamo, per le future prime domeniche del mese, un sito di grande bellezza naturale perché un po´periferico rispetto ai più famosi Colosseo, Fori imperiali o Ara pacis: il parco archeologico dell´Appia Antica, che comprende vari siti di grande interesse.

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Vicino la metro Subaugusta sorge il museo Antiquarium di Lucrezia Romana, che racconta la storia del territorio dell’Appio-Tuscolano (comprendendo i comuni dei Castelli Romani fino ad arrivare a Grottaferrata) dall’epoca preistorica e protostorica fino al medioevo.

Situata al V miglio della via Appia Antica, un altro sito di estrema bellezza e fascino è la Villa dei Quintili, che sappiamo appartenere ad una famiglia di consoli e senatori del II secolo d.C. I Quintili ordirono una congiura contro l’imperatore Commodo che li fece uccidere e, dalla fine del II secolo, la villa divenne una residenza per gli imperatori romani.

Vicino l’incrocio tra via Tuscolana e via delle Capannelle sorge un’altra villa tra le più grandi della periferia romana, seconda solo alla sopracitata Villa dei Quintili, ed è un’altra grande opera architettonica, per ora poco indagata e studiata: la Villa dei Sette Bassi.

Non troppo distante, il complesso di Capo di Bove, sull´Appia Antica a pochi passi da Cecilia Metella, è un esempio di buona politica di cura, valorizzazione, fruibilità e accessibilità da parte del MiBACT rispetto al patrimonio culturale. Questo sito raccoglie un impianto termale, che venne usato fino al IV secolo d.C., e un edificio che la Soprintendenza ha destinato a più funzioni: ospita uffici, una sala conferenze, accoglie mostre fotografiche e artistiche, eventi culturali, incontri didattici e custodisce l’Archivio e la Biblioteca di Antonio Cederna, il padre del movimento ambientalista in Italia che tanto si è battuto per la tutela della Via Appia Antica.

A poche decine di metri sorge il mausoleo di Cecilia Metella, che si presenta come una struttura circolare molto alta che ospitava una camera sepolcrale di una matrona romana di una importante famiglia nobile, defunta poche decine di anni prima della nascita di Cristo. Questa tomba è stata poi utilizzata come abitazione in epoca medievale dalla famiglia Caetani e furono aggiunti sia una struttura abitativa che una chiesetta.

Infine, proseguendo a piedi dall’Appia Antica verso l’Appia nuova, si entra nell’antica via Latina, raccordo stradale tra Roma e Capua, che raccoglie un complesso di tombe che risalgono a circa il I-II secolo d.C. Passeggiando all’ombra dei pini di Roma e sostando sulle panchine del parco si possono ammirare diverse strutture sepolcrali dedicate a illustri rappresentanti di nobili famiglie: subito dopo l’ingresso è il Sepolcro dei Corneli, costruito su tre piani di cui l’unico sottoterra è l’ipogeo, che ospita le tombe, e gli altri due sopraelevati erano usati per le cerimonie. Poi troviamo il Sepolcro dei Valerii (struttura pressappoco simile al sepolcro dei Corneli) che al suo interno ancora conserva delle decorazioni in stucco. Di fronte al Sepolcro dei Valerii è quello dei Pancrazi che ospita due defunti in due distinte sale funebri: entrambe le sale ci mostrano tutt’oggi gli affreschi delle volte e dei mosaici che decorano il pavimento.

Quindi ora non resta che aspettare queste prime domeniche dei prossimi mesi del 2020, allontanarci dal centro storico e conoscere meglio il passato della nostra città (che ha una singolare interconnessione storica e artistica tra l’architettonica romana e l’architettonica medievale) grazie alle memorie archeologiche e alle storie dei protagonisti che hanno costruito monumenti giunti sino a noi.

Veronica Loscrì