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La chiesa dedicata ai SS. Quirico e Giulitta

meraviglie 120 - Chiesa SS Quirico e Giulitta 2 r

In via dei Tor dei Conti nel rione Monti, l’unica ancora esistente nella zona “dei Pantani”

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Nome assunto per la presenza di acquitrini formatisi a causa dell’ostruzione della Cloaca Massima. La sua origine è riconducibile al VI secolo, in quanto risulta edificata allo stesso livello altimetrico del vicino Tempio di Marte Ultore e del muraglione del Foro di Augusto. In effetti le sue origini possono essere fatte risalire per tradizione ai tempi di papa Virgilio (535-445), che avrebbe fondato una prima chiesa dedicata ai SS. Stefano e Lorenzo, le cui immagini in mosaico sembra siano state viste da molti studiosi nell’abside della chiesa prima che ne venisse modificato l’orientamento. Una lapide datata 1584, oggi affissa sulla parete destra della tribuna, ricorda un’antica epigrafe che testimoniava la consacrazione dell’altare ai SS. Lorenzo e Stefano da parte di Papa Virgilio, ma che poi andò perduta durante i restauri del 1605-1608, perché caduta dietro le fondamenta per sbaglio.
La dedica ai SS. Quirico e Giulitta, madre e figlio martirizzati a Tarso sotto Diocleziano nel 301, compare originariamente nell’Itinerario dell’Anonimo di Einsiedeln alla fine dell’VIII secolo. A Roma due luoghi di culto sono dedicati ai due martiri: questo edificio e una cappella nella chiesa di S. Maria Antiqua. Entrambi i luoghi appartennero al quartiere bizantino, in cui molte chiese vennero consacrate a santi orientali e greci.
In origine la facciata era rivolta verso la Suburra ed era preceduta da un portico sotto cui, in epoca medievale, si svolgevano le pratiche per i contratti di affitto e la vendita di immobili. Come l’attuale, la chiesa medievale era a navata unica, ma la sua singolarità risiedeva nella presenza di una serie ritmica di piccole absidi ricavate nei fianchi. Nel XII secolo venne poi costruito il campanile oggi ancora esistente, che in origine si ergeva sul fronte della chiesa stessa prima del suo ribaltamento. Nella seconda metà del Quattrocento, sotto Sisto IV della Rovere, vennero eseguiti importanti restauri di cui resta memoria nel portale di ingresso, decorato con una corona di alloro che ricorda il martirio dei santi titolari.
In occasione del Giubileo del 1575, Gregorio XIII soppresse la parrocchia di S. Salvatore alle Milizie in modo che il vicario della chiesa dei SS. Quirico e Giulitta potesse godere di una provvisione sufficiente. Nel 1584 il cardinale titolare Alessandro de’ Medici condusse un grande restauro. In questa occasione venne invertito l’orientamento della chiesa, seguendo i nuovi tracciati della via Alessandrina e della via Bonella aperte dopo la bonifica dei pantani.
Tra il 1606 e il 1608 Papa Paolo V risanò di nuovo la chiesa dall’umidità a seguito delle inondazioni subite, rialzandola di quattro metri e munendola di una nuova tribuna.
I successivi restauri si devono a Urbano VIII e Benedetto XIII nel corso del Settecento, quando venne eretta la nuova facciata di Raguzzini, nel 1728. Fra il 1750 e il 1753 venne costruito il dormitorio a lato della chiesa che, successivamente alla soppressione napoleonica dei conventi, passò in mano a privati per poi essere trasformato, negli anni Sessanta, in albergo: l’hotel Forum.
Dal Museo del Presepio, il cui ingresso è all’inizio di via della Madonna dei Monti, oppure dal corridoio a destra dell’abside si scende al livello della chiesa altomedievale, di cui sopravvivono due piccole absidi affrescate. Rinvenute dal Giovannoni nel 1930 ad una profondità di 4 metri sotto il livello della chiesa attuale, poste all’esterno del muro longitudinale meridionale, presentano affreschi divisi in una fascia inferiore, che consiste in un panneggio con al centro la rappresentazione dell’Agnello mistico sopra un altare, del secolo IX, e una superiore che conserva le tracce di tre figure, probabilmente santi e forse il donatore, di età tardo-medioevale.

Emanuela Maisto