Esistono libri che accadono, entrano nella vita delle persone e la stravolgono per sempre. Con Inri è senz’altro andata così, attraverso i paesaggi del Cile e tutti i sentimenti dell’animo umano, incontrando i desaparecidos della dittatura, dimenticati e in un momento riscattati dalla poesia. Quando i versi superano la letteratura e iniziano a rappresentare altro? Quando diventano armi per combattere, strumenti in mano a uomini giusti che credono nella libertà come valore imprescindibile, che resistono alle ingiustizie e ai soprusi? In quest’epoca corrotta in cui viviamo, abbiamo tutti ancora bisogno di poeti come Raúl Zurita: non ne nascono poi molti in grado di farsi canto, di diventare testimoni unici e unire le persone lontane. L’opera di Zurita è tradotta nelle principali lingue e trasmessa nelle più prestigiose università di tutto il mondo; nel 2020 gli è stato attribuito il Premio Reina Sofía de Poesía Iberoamericana, il più importante riconoscimento di poesia in lingua spagnola. Questo è un libro d’amore, appassionato e doloroso, dove la vita è una canzone disperata in esilio volontario: un canale di comunicazione tra il conosciuto e quello che ancora non lo è, una scrittura che nasce da una richiesta di risposte, dal bisogno di dare un nome alle cose, alle solitudini più lontane e remote di questo mondo.
Inri
Raúl Zurita
Traduzione e cura di Amaranta Sbardella
Edicola Ediciones 2021
Pagine 151
Euro 18
Ilaria Campodonico