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Back Street Boys – Backstreet’s Back

Dopo la cool Britannia delle Spice Girls presentata a gennaio, questo mese recupero ancora un disco del 1997. Se Geri Halliwell e compagnia bella mi convincevano tanto a 12 anni quanto oggi, non posso dire lo stesso per i Back Street Boys. Backstreet’s back usciva il 12 agosto del 1997 ed è stato subito un delirio mondiale. Orde di ragazzini e ragazzine accalcati e disseminati ovunque come storni incalliti ogni qual volta il quintetto di Orlando entrava in scena.

Il disco l’avevo acquistato come ogni dodicenne, perché del resto o lo facevi oppure rischiavi di rimanere escluso da tutti i discorsi. A scuola si parlava della riga in mezzo perfetta di Nick Carter, quanto era sfigato il povero Howie o piuttosto quanto fosse cool il loro modo di atteggiarsi. Nessuno però riusciva a commentare i peggiori 46:19 minuti della nostra vita. Un disastro. Il video diEverybody” è piuttosto bello, iconico 90’s al punto giusto ed ironico quanto basta. Il resto è uno strisciare tra passetti laterali e capovolte, ammiccando in maniera imbarazzante in camera. Effettivamente la stessa cosa di Bart Simpson quando forma i Party Posse nel momento del lancio del singolo “Join the Navy”. Come aveva intuito Matt Groening, il fenomeno Back Street Boys è figlio di una propaganda subdola riuscita alla perfezione. Cosa avrà voluto dire Nick Carter, durante il ritornello con “i’m Sexual”? Qui a Roma non l’abbiamo capito e quindi chissenefrega, resterà un mistero perché Backstreet’s back è un disco da poter dimenticare.

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Riccardo Davoli