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Procede l’iter del Termovalorizzatore, mentre si aspetta il TAR sui ricorsi

È arrivata la proposta di Acea Ambiente per la realizzazione dell’impianto. Intanto il 5 luglio il TAR del Lazio dovrà esprimersi sui cinque ricorsi presentati

Tratto da Urlo n.210 marzo 2023

ROMA – Nelle ultime settimane ci sono state diverse novità per gli schieramenti che si fronteggiano in merito alla realizzazione del Termovalorizzatore in zona Santa Palomba, nel Municipio IX. Fronte del Sì e fronte del No che si contrappongono sulla necessità o meno di realizzare l’opera da 600mila tonnellate l’anno di rifiuti.

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L’ITER AMMINISTRATIVO

Il 1 marzo sono scaduti i tempi per le proposte di project financing per la progettazione, costruzione e gestione del termovalorizzatore. Al Campidoglio è pervenuta una sola proposta da parte del raggruppamento temporaneo di imprese guidato da Acea Ambiente, la multi utility partecipata al 51% dal Comune. Ora si procederà alla verifica della documentazione, verrà costituita la Commissione di valutazione tecnica ed economica del progetto. Il lavoro della Commissione durerà 60 giorni e sarà espresso un parere utile ad indire la gara per la realizzazione e l’affidamento del termovalorizzatore. La pubblicazione del bando è prevista entro il primo agosto, l’apertura dei cantieri entro luglio del 2024 e l’avviamento dell’impianto per l’estate del 2026. Il primo cittadino si è espresso in merito a questo passaggio, indicandolo come “un’altra tappa importante per la realizzazione di un impianto decisivo per la chiusura del ciclo dei rifiuti e la soluzione definitiva di un problema che si trascina da troppi anni. Siamo soddisfatti – ha proseguito Gualtieri – perché si procede speditamente secondo la tabella di marcia che ci siamo prefissi. Insieme agli altri impianti di riciclo e al piano per la riduzione dei rifiuti e l’aumento della raccolta differenziata, il termovalorizzatore è decisivo per il raggiungimento dell’autosufficienza impiantistica, il superamento delle discariche, l’abbattimento delle emissioni e il miglioramento della raccolta”. Tra l’altro il 28 febbraio è stata chiusa in via definitiva la discarica di Albano, che aveva accolto in via emergenziale i rifiuti della Capitale dall’ordinanza del 2 agosto 2021. Al momento, quindi, restano a servizio della Capitale le discariche di Guidonia e Viterbo, mentre una porzione maggioritaria dei rifiuti indifferenziati vengono trasferiti in altre regioni, grazie a contratti validi fino al 2026 (quando dovrebbe entrare in funzione il Termovalorizzatore). Un’altra parte dell’immondizia capitolina prende poi la via dell’estero, diretta in Spagna, Portogallo, Svezia, Olanda e Austria.

I RICORSI

Procede anche il lavoro all’interno del fronte del No, con i ricorsi al Tar del Lazio, contro il piano rifiuti capitolino e il Termovalorizzatore, che hanno raggiunto quota cinque. L’ultimo presentato in ordine cronologico è quello firmato da WWF Italia e Legambiente. Un ricorso era stato già presentato dai Sindaci di Ardea e Albano Laziale, un altro nei giorni scorsi dai Comitati dei Castelli Romani; c’è poi quello di Italia Nostra assieme al Comitato UST e al Coordinamento NO discariche NO inceneritori, per finire con quello presentato dal Comitato No Inceneritore a Santa Palomba e dall’Associazione VAS. Il TAR ha rimandato al 5 luglio prossimo la discussione nel merito dei ricorsi, ma intanto prosegue la mobilitazione e sempre più realtà si stanno unendo al fronte contrario all’impianto. Gli elementi centrali dei ricorsi riguardano principalmente la decisone, quella di realizzare il Termovalorizzatore, contraria a quanto espresso dal Piano Rifiuti Regionale, oltre ad essere in contrasto con gli obiettivi di riduzione dei rifiuti fissati a livello europeo. Dal punto di vista tecnico vengono contestate al Sindaco Gualtieri le deroghe ad alcune procedure, come la Valutazione Ambientale Strategica (VAS), che sarebbero state decise nella veste di Commissario Straordinario. In particolare si richiama la divisione di competenze, tra autorità che presenta la richiesta e autorità chiamata a valutarla. In questo caso il Commissario e Sindaco di Roma ha individuato nella Città Metropolitana il soggetto per la procedura di VAS, ente del quale Sindaco Metropolitano è lo stesso Gualtieri. In tal modo chi chiede, valuta e concede autorizzazione alla realizzazione dell’impianto sarebbe lo stesso soggetto. Altro tema richiamato è quello inerente la data di entrata in funzione dell’impianto, che non rientrerebbe nel perimetro giubilare per il quale Gualtieri ha ottenuto lo status di Commissario Straordinario. Con il Giubileo che si terrà nel 2025 e l’accensione del Termovalorizzatore prevista (perlomeno) nel 2026, i conti sembrano infatti non tornare.

LA SEGRETERIA DEL PD

Ultima questione che potrebbe incidere, seppur parzialmente, sul futuro dell’impianto è l’impostazione che potrebbe dare la nuova Segretaria del Pd Elly Schlein. Lei stessa, rispondendo ad una domanda di Fazio a Che tempo che fa su Rai 3, ha evitato di prendere direttamente posizione, facendo comunque intendere che un dibattito sulla questione sarebbe stato aperto: “Ci confronteremo con i nostri amministratori locali sulla base del lavoro che stanno facendo dappertutto – ha detto Schlein – Sicuramente su alcuni temi chiederemo maggiore impegno”. Vedremo cosa questo comporterà per l’impianto previsto a Santa Palomba.

Leonardo Mancini