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Il Polo di Protezione Civile resterà in funzione fino al nuovo bando

brigata garbatella spalleRID

Marcia indietro del Municipio con l’obiettivo di rilanciare le attività e il rapporto con le associazioni

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Tratto da Urlo n.139 ottobre 2016

MUNICIPIO VIII – Marcia indietro del Municipio VIII sulla chiusura del Polo di Protezione Civile municipale in attesa di un bando per la nuova assegnazione. La vicenda, che aveva coinvolto due associazioni di Protezione Civile del Municipio VIII, Brigata Garbatella e Millennium, sembra essere arrivata a una conclusione pacifica. Alla base della decisione di chiudere temporaneamente il Polo, come confermato dal Presidente Paolo Pace, c’era la scadenza (dicembre 2015) della Convenzione e l’assegnazione diretta dei locali. “Come per tutte le associazioni stiamo rivedendo le convenzioni scadute – spiegava Paolo Pace – Con tutti seguiamo il principio della legalità e della trasparenza. Qualunque cosa sia a disposizione della collettività deve essere a disposizione di tutti, con la possibilità di fare un bando e di partecipare”. Inoltre dal Municipio era anche stato chiesto alle associazioni di portare avanti delle operazioni di ausilio all’istituzione: “Ci hanno detto che non potevano fare nulla di quanto indicato da noi – spiegava Pace – come la pulizia di alcune caditoie in situazione emergenziale, cose che sono previste nel loro statuto come prevenzione e tutela ambiente e che altre associazioni di Protezione Civile fanno già”. “Abbiamo sempre creduto nelle istituzioni – replicava Cristiano Bartolomei, Presidente di Brigata Garbatella – ma chiederci di pulire i tombini, falciare l’erba, fare traslochi d’uffici o assistere la Polizia municipale negli sgomberi non rientra nei nostri compiti. Certo, loro ci dicono che sono esempi, ma sono esempi sbagliati per il nostro volontariato che è disciplinato da norme del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile”.

Le due associazioni, che negli anni si sono distinte per le operazioni di prevenzione, avvistamento e spegnimento incendi sul territorio romano, così come per il coinvolgimento nella gestione dei campi durante i terremoti dell’Emilia e del Centro Italia (sono tutt’ora a disposizione del campo di Sommati), si sono organizzate per lasciare i locali, ma alla scadenza del primo ottobre si è deciso di rivedere la questione. “Potremo restare nei locali di via Benedetto Croce e continuare ad operare come Polo fino al nuovo bando – racconta Bartolomei – È arrivata anche una lettera del Dipartimento per spiegare chi siamo e quello che la Protezione Civile può o non può fare. Le attività che ci erano state proposte erano riferite a situazioni pregresse, a servizi fatti nell’emergenza, non ad una consuetudine”. Con il Municipio è stata anche concertata la possibilità di portare avanti un lavoro comune sul ruolo e i compiti della Protezione Civile, per informare i ragazzi nelle scuole e i cittadini sul territorio: “Aumenterà il coinvolgimento – spiega il Municipio in una nota – con interventi mirati a spiegare alle nuove generazioni che crescere interiorizzando la cultura della sicurezza li porterà ad essere degli adulti più sensibili al tema della prevenzione”. “Noi siamo di Garbatella – aggiunge Bartolomei – abbiamo iniziato un percorso interessante con un Polo territoriale nato dopo il 2012 e l’emergenza neve. Poi fortunatamente altri territori hanno copiato questo modello. L’idea alla base è che il lavoro di gruppo condiviso con tutte le realtà migliora il servizio”.

Il plauso a questo dietrofront arriva dalle opposizioni, fin dall’inizio schierate per il mantenimento del Polo in vista del bando: “Faccio i complimenti al Presidente e alla Giunta – afferma il Consigliere Andrea Catarci – Quando ci si accorge di aver sbagliato e si torna indietro si fa il giusto”. Catarci non manca di sottolineare le difficoltà per arrivare ad un bando: “Potranno partecipare quattro realtà di protezione civile, due delle quali sono già all’interno, mentre un’altra – i Sommozzatori, ndr – ha già scritto di non essere interessata a luoghi lontani dal fiume. Il bando non sappiamo quando sarà pronto e non si può bloccare un’esperienza importante”. Esprime soddisfazione anche la Capogruppo Pd, Anna Rita Marocchi, parlando di un errore “fatto senza ascoltare chi da tempo su questo tema lavora. Per noi era importante non chiudere un’esperienza positiva come questa – aggiunge – Si parla spesso di welfare community e per noi immaginare che questa comunità, legata alla Protezione Civile, potesse essere spenta e svilita con una lettera di sfratto era impensabile”.

Intanto la posizione tenuta dal Municipio VIII in questo frangente è quella di puntare ad un rilancio delle relazioni e delle attività della Protezione Civile sul territorio “aprendo un tavolo di coordinamento con le funzioni competenti di Roma Capitale, in capo alla quale è la responsabilità di stabilire le linee guida in tema di Protezione Civile, al fine di creare finalmente un vero Polo Integrato, performante e più vicino ai cittadini – spiegano dal Municipio – Proprio le organizzazioni di volontariato, in qualità di organismi liberamente costituiti senza fine di lucro, apolitici, apartitici e competenti a promuovere e svolgere anche attività di prevenzione, formazione e addestramento, saranno chiamati a collaborare con il Municipio per avviare un percorso virtuoso a stretto rapporto con la cittadinanza”.

Questa vicenda ha anche permesso la riapertura del dibattito sulle funzioni cui destinare la struttura dell’ex Dazio su via Ardeatina. Con il Giubileo del 2000 era stata affidata all’Ama per la realizzazione di bagni pubblici. Successivamente è rimasta chiusa e più volte occupata e utilizzata impropriamente. Nel corso degli anni sono stati necessari vari sgomberi e bonifiche fino all’idea, circa quattro anni fa, di utilizzare lo stabile come nuovo Polo per l’emergenza e di affidarlo alle associazioni di Protezione Civile del territorio. Da quel momento non sono mancate le beghe, tutte amministrative, che hanno portato all’assegnazione, nell’ottobre del 2015, alle Associazioni Millennium e Misericordia. Ma poi tutto si è fermato in attesa di fondi per le necessarie ristrutturazioni. Ora l’idea di rivedere la Convenzione per il Polo municipale, così come quella di riportare a bando il servizio, potrebbe condurre a rivalutare l’utilizzo dell’ex Dazio. “In passato l’avevamo immaginato come seconda parte del Polo – ricorda Andrea Catarci – L’ex Dazio, assieme alla sede centrale e all’articolazione sul fiume con il gruppo di Sommozzatori, che va anche potenziato, penso siano la soluzione ottimale. Ma serve la volontà centrale di renderlo operativo”. Una questione di fondi che non devono però essere rivolti alle sole ristrutturazioni: “La riqualificazione e il mantenimento di quella struttura hanno dei costi – spiega Anna Rita Marocchi – È evidente che deve esserci una copertura economica per permettere alla Protezione Civile di operare, sarebbe inutile dare loro un bene che non possono permettersi di mantenere”.

Leonardo Mancini