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Ponte Giulio Rocco: nuovo stop in attesa del “proprietario”

OSTIENSE – Non ci sono buone notizie per il ponte di via Giulio Rocco, collegamento tra Ostiense e Garbatella (“scavalcando” i binari della metro) chiuso dal novembre del 2016, quando il terremoto sconvolse il Centro Italia.

LA CHIUSURA

I danni causati alla struttura hanno fatto sì che da allora i treni rallentassero in prossimità del ponte fino a 30 km/h e che la strada venisse chiusa al transito delle auto. Il tutto in attesa di interventi che non sono ancora iniziati. Dopo le prime difficoltà nel comprendere di chi fosse la competenza (e chi dovesse pagare i lavori da circa 1,5 milioni di euro) tra Roma Capitale, Atac e Regione Lazio, soltanto nell’aprile del 2018 si è riusciti ad affidare ad ATAC le indagini preliminari. Dopo queste si è deciso di abbattere e ricostruire il ponte, con i costi divisi tra Comune e Regione. Ad ottobre del 2019 è stata lanciata la gara di progettazione (al costo di 77 mila euro) con il progetto arrivato a marzo 2020. Prima del lockdown il Campidoglio aveva intenzione di ottenere il progetto definitivo e l’aggiudicazione dei lavori per la fine di quest’anno, per cercare di riaprire la strada all’inizio del 2022.

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GLI ULTIMI SVILUPPI

Purtroppo non c’è stato solo il Covid a rallentare l’iter, infatti a creare problemi è anche la proprietà della struttura. Per poter procedere con il progetto è necessario ottenere il nullaosta dell’USTIF e dell’Agenzia Nazionale Sicurezza Ferroviaria, ma essendo il ponte inserito nella Carta della Qualità deve essere per prima la Soprintendenza ad esprimersi. È stata la richiesta di quest’ultima di identificare la proprietà del ponte (tra Comune e Regione) a bloccare l’iter. Da quanto apprendiamo potrebbe esserci il mancato accatastamento di parte della struttura alla base di questo problema (costruita in parte negli anni ’20 e finita con la Metro B). Sembra impossibile che si sia arrivati fino a questo punto senza una verifica patrimoniale, che avrebbe messo l’iter al riparo da ulteriori ritardi. In ogni caso la richiesta della Soprintendenza è bloccata al SIMU, che ora deve venire a capo di questo rompicapo, cercando di non far slittare troppo in là i lavori.

LeMa