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Principe di Piemonte: ancora problemi con i bagni, le fogne sono troppo vecchie

Tanti i disagi per i bambini della scuola di San Paolo, ma dal Municipio VIII assicurano: “Il problema temporaneo è risolto, mentre gli interventi sull’impianto fognario sono già programmati”

principe piemonte padiglioni

SAN PAOLO – Negli ultimi giorni sono stati registrati molti disagi per i piccoli utenti del padiglione ‘Cedro dell’Himalaya’ della scuola Principe di Piemonte nel quartiere di San Paolo. A causa dell’impossibilità di utilizzare i bagni del padiglione, perché non funzionanti, gli studenti, racconta in una interrogazione presentata in Municipio VIII il consigliere della Lega Simone Foglio, “sono costretti ad uscire a gruppi dal padiglione per fare i loro bisogni in un’altra struttura – e ancora – Avvicinandosi la stagione invernale si ritiene doveroso intervenire immediatamente per ripristinare il funzionamento dei bagni all’interno del padiglione”. Una problematica che, come raccontano alcuni genitori alla nostra redazione, andrebbe avanti da circa una settimana e sulla quale già nei giorni sarebbero intervenuti dei tecnici senza ottenere però risultati. Un problema non indifferente (soprattutto per la quantità di bambini), a causa del quale in questi ultimi giorni alcuni bambini non si sono nemmeno recati a scuola.

I PROBLEMI DEL PADIGLIONE ‘CEDRO DELL’HIMALAYA’

Abbiamo contattato l’assessorato alla Scuola del Municipio VIII per chiedere conto del problema e per capire quali siano le azioni fin qui messe in campo per risolvere il problema. Ci è stato riferito che un’ulteriore intervento è stato effettuato nella giornata di oggi con un canal jet ripristinando l’utilizzo dei bagni, ma che sulla scuola servono lavori più grandi e già programmati. L’assessora alla Scuola, Francesca Vetrugno, ha infatti riferito che il problema della Principe di Piemonte non riguarda i soli bagni del padiglione ‘Cedro dell’Himalaya’, ma l’intero impianto fognario: “Le fogne della scuola sono vecchie e vanno rifatte – spiega l’assessora contattata telefonicamente – In ogni caso il problema temporaneo è risolto, mentre gli interventi più consistenti sono già programmati nell’ambito di un progetto da un milione di euro stanziati per la Principe di Piemonte e che contiene anche il rifacimento di tutto l’impianto fognario”. I lavori in questione sono previsti per giugno, nella speranza che l’intervento fatto oggi, in emergenza, regga fino alla fine della scuola e che non si debba ripetere il disagio vissuto in questi giorni dai piccoli studenti. “Sarebbe insostenibile se da qui a giugno ogni settimana ci trovassimo in questa situazione – aggiunge il consigliere Foglio – Non vorremmo assistere all’ennesimo scarica barile tra municipio e comune, anche perché sono rappresentati da forze politiche che, a mio dire, andranno a braccetto alle prossime elezioni. Si dia priorità assoluta alla sicurezza e al benessere dei bambini”.

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VERSO GLI INTERVENTI SUL PADIGLIONE CHIUSO DAL 2017

Con l’occasione abbiamo chiesto conto all’assessora Vetrugno anche di un’altra storica criticità di questa scuola arroccata sulla storica Rupe di San Paolo: la chiusura del padiglione ‘Ulivi’ datata 2017: “Proprio in questi giorni con una Memoria di Giunta, abbiamo programmato finalmente il ripristino del padiglione chiuso da tre anni, lavorando con il Dipartimento SIMU del Comune”. In pratica, visto l’incancrenirsi dell’iter amministrativo per la riapertura, ancor più importante in una situazione in cui vige la necessità di imporre il distanziamento sociale, si è cercata una soluzione alternativa. Il Municipio VIII, entro il 2020, si occuperà di tutte le attività e le indagini di supporto alla progettazione strutturale; entro l’anno seguente il Dipartimento SIMU procederà invece alla progettazione esecutiva, all’affidamento dei lavori e alla realizzazione dell’opera. “Un esercizio di amministrazione creativa – sottolinea l’assessora – Dovevo trovare una soluzione ho proposto un piano di collaborazione con il SIMU e con l’assessorato al Comune di Roma. Perché i problemi vanno risolti oltre la battaglia politica”.

Leonardo Mancini