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Tor Marancia, il centrodestra attacca: “Stop al centro per migranti nel San Michele”

Fi e Fdi contro il comune: “Rivedere la procedura e pensare alle esigenze del territorio”

SanmicheleRepertorio

TOR MARANCIA – Il Dipartimento Politiche Sociali di Roma Capitale, con una procedura negoziata, ha affidato alla Cooperativa ‘il Cigno’ un centro di accoglienza h24 per un numero massimo di 50 persone in situazione di marginalità e migranti in transito. La struttura affidata si trova in piazza Antonio Tosti nel quartiere di Tor Marancia, all’interno degli spazi del San Michele. Il servizio dovrà essere svolto dal prossimo primo agosto fino al 22 febbraio del 2019. I fondi a disposizione ammontano a circa 750mila euro.

LE INTERROGAZIONI SULL’ITER – Immediata la reazione del centro destra municipale che su questa vicenda chiede di vederci chiaro: “Forza Italia chiede maggiore chiarezza sul bando comunale assegnato con procedura negoziata”, hanno dichiarato in una nota congiunta, Davide Bordoni, coordinatore e capogruppo al Campidoglio di Fi; Simone Foglio, vice coordinatore romano; Paolo Barbato, Coordinatore territoriale e i consiglieri uscenti Maurizio Buonincontro e Andra Baccarelli. La volontà degli esponenti forzisti è quella di presentare interrogazioni sia in Comune che in Regione, per avere maggiori delucidazioni sull’iter utilizzato. “Crediamo opportuno e doveroso chiedere il perché non sia stata fatta una gara pubblica. La struttura del San Michele è di competenza regionale, di conseguenza vorremmo sapere se quest’ultima è a conoscenza di ciò – proseguono gli esponenti forzisti – Oltre all’aspetto prettamente burocratico, ancora una volta hanno preso una decisione senza avere un dialogo con i cittadini, i comitati e le associazioni. L’VIII Municipio, già senza un governo, subisce scelte unilaterali dell’Amministrazione a 5Stelle. I cittadini vivono in un clima di preoccupazione, e di abbandono. Il territorio dell’VIII è fuori controllo”.

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DIVERSE PRIORITÀ – Su questa vicenda sembrano pronti a dare battaglia anche gli esponenti locali di Fdi. È in una nota congiunta che il consigliere comunale Andrea De Priamo, l’ex capogruppo in Municipio VIII Alessio Scimè ed il coordinatore locale Antonello Colangelo, hanno espresso la loro posizione in merito a questa assegnazione: “Non condividiamo la decisione del Comune di Roma – spiegano – Innanzitutto, riteniamo opportuno che l’Amministrazione proceda alla revoca dell’assegnazione ricorrendo ad una gara ad evidenza pubblica che tenga conto delle complessive ed ugualmente urgenti finalità sociali del territorio del Municipio VIII, già fortemente stressato dalle diverse incompiute riqualificazioni urbanistiche, dalla diffusa e problematica presenza di nomadi nonché dalle numerose occupazioni abusive di locali e strutture pubbliche e private”. Gli esponenti di Fdi indicano le diverse priorità che il territorio pone sul tavolo da tempo: “Siamo accanto alla popolazione residente che vive uno stato di preoccupazione e allarme sociale dettati da motivi di sicurezza, convinti che il sindaco e la Giunta potrebbero, invece, spendere i 750.000 euro previsti per risolvere le problematiche più urgenti che il Municipio VIII attende dall’inizio della consiliatura e che finora non hanno trovato risposta alcuna”.

LeMa