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Ci vediamo a Corviale: visite e occhiali gratuiti per i residenti del quartiere

L’iniziativa è partita oggi a Corviale in Municipio XI e durerà otto settimane

CORVIALE –Parte oggi a Corviale all’interno dei locali messi a disposizione dal Municipio Roma XI il progetto “Ci vediamo a Corviale”, che ha l’obiettivo di creare la prima area urbana “libera da problemi visivi” in Italia, ha annunciato il minisindaco del Municipio XI, Gianluca Lanzi dopo l’apertura ufficiale del servizio avvenuta questa mattina. L’iniziativa della Fondazione OneSight e di IAPB Italia onlus-Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità prevede otto settimane di visite oculistiche e occhiali da vista gratuiti per i residenti del quartiere.

Per circa 2,5 miliardi di persone, la correzione della vista è ancora un lusso. Queste le premesse alla base di questa iniziativa, visto che sono ancora molte le persone non vedenti nel mondo, come anche nella Regione Lazio, che, impossibilitati ad accedere alle cure necessarie, percepiscono problemi di vista. L’obiettivo dell’iniziativa è consentire a tutti di avere un accesso più facile alle cure preventive per la vista, comprese le persone che vivono in condizioni difficili. La qualità della vista è un fattore fondamentale non solo per il benessere individuale ma anche per il benessere sociale. Una persona su sette nel mondo non ha accesso alle cure oculistiche per tutta la vita.

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Questa iniziativa – ha commentato l’Assessore ai Servizi Sociali, Disabilità, Terzo settore e Servizi alla Persona della Regione Lazio Massimiliano Maselli – rappresenta un gesto concreto di sostegno verso chi, nella nostra Regione ha più bisogno, ed è importante che si svolga in uno spazio pubblico che storicamente ospita persone con storie di marginalità dando loro una possibilità di reinclusione sociale. Un riscatto che non può prescindere dal raggiungimento di una condizione di salute e di benessere fisico che è la base per ogni percorso verso l’autonomia. Anche nella Regione Lazio – spiega Maselli – si può fare molto per favorire l’accesso alle cure oculistiche e l’inclusione sociale per le persone svantaggiate o con problemi di visione“.

 

Redazione