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Via libera al Contratto di Fiume. Basterà questo accordo a valorizzare il Tevere?

Tra gli obiettivi del documento: la qualità delle acque, il dissesto idrogeologico e i rifiuti

Tratto da Urlo n.202 giugno 2022

MUNICIPIO XI – Il 20 maggio 2022 è stato siglato il ‘Contratto di Fiume’ tra il Municipio XI e la Regione Lazio per il tratto che va da Castel Giubileo fino alla foce. “Con tale contratto si sperimenta un nuovo modello di governance del territorio, che vede i Municipi protagonisti. Porteremo nel tavolo congiunto le proposte e i contributi di associazioni, comitati e cittadini che non solo vivono il fiume come opportunità, ma che si impegnano attivamente per valorizzarlo e preservarlo”, così il Presidente del Municipio XI, Gianluca Lanzi.

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IL CONTRATTO DI FIUME

Si tratta di un patto tra le diverse realtà territoriali, sia pubbliche che private, per la gestione sostenibile di un bacino, in questo caso il nostro amato fiume Tevere, che abbiano una visione comune sulla valorizzazione e sulla riqualificazione di tutto il sistema che lo circonda. Tra gli obiettivi del documento, azioni condivise e interventi programmati, come per esempio la piantumazione di nuove alberature, la rimozione dei relitti e la prevenzione delle morie ittiche. Soprattutto però migliorare la qualità delle acque, prevenire il dissesto idrogeologico e intercettare i rifiuti, specificamente quelli di plastica, prima che arrivino alla foce e quindi in mare. Quest’ultima operazione si svolgerà con le cosiddette barriere ‘acchiappa plastica’, piano già sperimentato e ben riuscito. Troppo poco però per il Consigliere di Fdi Marco Palma, che definisce questo documento un escamotage per non parlare di decentramento amministrativo, l’unica vera soluzione al problema: “Questa storia del Contratto di Fiume mette una toppa alla mancata visione dell’idea complessiva di città, rispetto al ruolo determinante dei Municipi ed al passaggio di gestione di aree, come quelle a ridosso del fiume, ancora di competenza regionale. L’Ufficio speciale Tevere in Campidoglio non mi pare abbia raggiunto risultati riconoscibili. Che possa essere necessario un Contratto di Fiume per ridare dignità a quei luoghi, dopo decenni di abbandono di relitti in acqua di ogni tipo, lo trovo politicamente ipocrita”.

COSA CAMBIA?

Come il Contatto di Fiume potrà migliorare la gestione di aree verdi già esistenti (Magliana) o in via di realizzazione come a Marconi? Per il Presidente Lanzi, “la firma del documento è”, in questo senso, “un importante passo in avanti per il nostro territorio. Prosegue infatti il cammino di valorizzazione intrapreso già da diversi anni, ma che oggi si rafforza grazie alla condivisione di idee e progetti con altri enti, a partire dall’Ufficio di scopo Piccoli Comuni e Contratti di Fiume della Regione Lazio guidato da Cristina Avenali”. Bene la riqualificazione e la valorizzazione delle sponde del Tevere, ma fondamentale sarà l’attenzione posta sulla sicurezza e sul decoro. “Il Contratto di fiume è sicuramente un’ottima notizia, è uno strumento giuridico che da tempo s’invocava, anche in relazione alla realizzazione del Parco Tevere a Marconi”, dichiarano infatti Daniele Catalano ed Enrico Nacca, consiglieri Lega Municipio XI, e Fabrizio Santori, consigliere Lega Roma Capitale, “ma se da un lato è positivo riqualificare gli argini del Tevere, dall’altro deve essere coniugato con le esigenze di sicurezza e decoro che in molti tratti del Lungotevere sono ancora mancanti”.

Giancarlo Pini