Tratto da Urlo n.214 luglio 2023
MUNICIPIO XII – In Italia, negli ultimi anni, vari disegni di legge hanno cercato di dare riconoscimento e sostenere il lavoro di assistenza verso i familiari che hanno bisogno di supporto e assistenza per malattia o disabilità, i cosiddetti ‘caregiver familiari’. Purtroppo l’impianto legislativo non è ancora riuscito ad arrivare ad una legislazione specifica che possa dare rilevanza e la giusta considerazione a questo fenomeno così presente nel nostro Paese. Negli ultimi mesi, tuttavia, sono stati fatti alcuni passi avanti in tema di assistenza degli anziani e dei disabili, con specifici provvedimenti del Governo che gettano le basi di una riforma del settore. Un processo che coinvolge anche le figure dei caregiver, per i quali si prevede di ridurre sensibilmente gli oneri amministrativi a loro carico.
REGIONE E COMUNE NELLA GESTIONE DEL TEMA
Sul sito di Roma Capitale è spiegato che, a seguito dell’approvazione da parte della Regione Lazio delle Linee guida per il riconoscimento istituzionale del “caregiver familiare”, il Comune ha istituito un elenco formale delle figure che, in modo volontario, si prendono cura delle persone non autosufficienti o comunque in condizioni di necessario ausilio di lunga durata, non in grado di prendersi cura di sé. La funzione di cura viene così valorizzata e formalizzata come componente essenziale del sistema dei servizi sociali, sociosanitari e sanitari, fin dalla definizione del Piano Assistenziale Integrato (PAI). Partendo da questo si stanno portando avanti alcune esperienze virtuose, come quella al momento attiva in Municipio XII.
L’ESPERIENZA DEL XII MUNICIPIO
È il Presidente del Municipio XII, Elio Tomassetti, a raccontare l’esperienza del suo territorio su questo tema così importante. “Ho da poco ricevuto l’ultimo report sul servizio Caregiver del Municipio XII, attivo da dicembre e che sta dando risultati incredibili – spiega Tomassetti – Solo nel mese di maggio sono stati effettuati 433 interventi a vantaggio di persone in difficoltà, per un totale di quasi 1.000 ore di assistenza. Si tratta di un servizio in coprogettazione con le realtà del Terzo Settore territoriale, innovativo e unico a Roma, con cui abbiamo voluto dare una nuova costruzione di servizi sociali: dare assistenza e servizio non solo in casi di emergenza agli utenti, ma affiancarli anche per attività di socializzazione, ludico-ricreative e culturali. Un servizio – afferma – sempre più sentito, che rappresenta un aiuto per l’utente e per la sua famiglia. Siamo al lavoro per rinforzarlo e renderlo un punto di riferimento in città”.
Marta Dolfi
