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Crollo della collina di Monteverde: verifiche sulla competenza

Sfiorata la tragedia, nonostante i residenti denuncino da tempo la pericolosità

Tratto da Urlo n.219 gennaio 2024

MONTEVERDE – Non è un periodo felice per il quartiere di Monteverde, scenario a distanza di pochi giorni di due episodi molto gravi. Il 25 novembre, su via di Donna Olimpia, un albero si è spezzato colpendo a morte una donna di 82 anni. Nella notte del 1 dicembre, invece, in zona Porta Portese, precisamente in via Di Ponziano, un muro di contenimento è crollato, dalla cosiddetta collina di Monteverde, distruggendo tre automobili e un furgone in sosta sulla strada. Soltanto la fortunata circostanza, se così si può definire, che l’episodio si sia verificato durante la notte ha evitato che si consumasse una tragedia.

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LA COLLINA SOTTO OSSERVAZIONE

Sarà il Campidoglio a chiarire quali condizioni abbiano provocato il cedimento in una zona sotto stretta osservazione e che i residenti consideravano un pericolo da tempo, visto anche il crollo che nel 2015 era avvenuto in via dell’Ongaro. In quella circostanza, infatti, enormi massi e detriti avevano sfondato le pareti della palazzina al civico 65, rendendo inagibili due piani dell’immobile e provocando enormi danni. In seguito, nel 2017, una mozione presentata dal gruppo di Fratelli d’Italia in Municipio XII chiedeva all’allora presidente Crescimanno il finanziamento con i fondi­ del bila­ncio municipale di uno s­tudio idrogeologico f­inalizzato all’urgent­e messa in sicurezza ­della collina. Con una variazione di Bilancio nell’aprile dello stesso anno vennero destinati 2,4 milioni alla stabilizzazione dei due versanti della collina di Monteverde, ma tale intervento, evidentemente, non fu risolutivo.

I COMMENTI SULL’ACCADUTO

Ciò che emerge dai fatti del 1 dicembre scorso, innanzitutto, è la mancanza di stupore da parte dei cittadini residenti che da tempo denunciano la pericolosità di quell’area e che, con una certa rabbia dopo una tragedia sfiorata, sollecitano interventi urgenti. Il Presidente Tomassetti spiega che “parte della strada era già recintata e messa in sicurezza, con lavori già programmati per inizio 2024 da parte di Roma Capitale”, ma le opposizioni municipali chiedono di fare immediata chiarezza. “I residenti parlano da tempo del rischio crollo in quel punto”, sottolinea il capogruppo della Lega Giovanni Picone. “Il tema del rischio idrogeologico si riaffaccia in maniera urgente su questo quadrante cittadino: non è possibile mettere a rischio la vita e la sicurezza dei romani. È urgente un piano d’azione serio per prendere finalmente in carico una questione non più rinviabile e che ad oggi rappresenta una delle maggiori emergenze di questo delicato territorio cittadino”. Una spiegazione più dettagliata arriva qualche giorno dopo dal Presidente Elio Tomassetti, che in un post facebook spiega quanto emerso dalle verifiche effettuate dagli organi competenti: “Dopo il crollo di una porzione della scarpata gli uffici tecnici competenti hanno effettuato i sopralluoghi previsti dalle norme. È in corso di individuazione la causa che ha prodotto il distacco dei massi, ma possiamo già dire che non si tratta di un’area comunale. Pertanto, l’amministrazione dovrà valutare chi ha responsabilità nell’intervenire. Sarà nostro compito, tuttavia, velocizzare le operazioni di messa in sicurezza per permettere la riapertura, con tempi certi, della strada”. E chiarisce: “Va però precisato che Roma Capitale sta facendo tutti gli approfondimenti necessari e quindi serve avere alcuni giorni di pazienza: infatti, se le cause non sono ascrivibili al pubblico, non è pensabile spendere soldi dei cittadini per un intervento tanto delicato”.

Marta Dolfi