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Parcheggio via di Donna Olimpia: tutto fermo, il cantiere è ancora sotto sequestro

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Pochi passi avanti mentre il quartiere è sempre più mortificato dalla presenza dello scheletro della struttura

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(Da Urlo n.110 – dicembre 2013)

DONNA OLIMPIA – Il problema parcheggio nel Municipio XII è una questione sentita un po’ ovunque. Varie negli ultimi anni le opere o i progetti per ovviare al problema. Il riferimento è in particolare a due situazioni ancora inconcluse: una è quella del parcheggio di via di Donna Olimpia, l’altra quella del Pup di Parco Ghetanaccio (via E. Rolli). Sul primo già sono stati scritti fiumi di inchiostro mentre del secondo si è parlato poco.
Dopo un’intervista alla Presidente del Municipio, Cristina Maltese, all’indomani della sua elezione e dopo che a fine maggio aveva posto l’accento sull’importanza della risoluzione di entrambe le situazioni di cui sopra, torniamo a fare il punto della situazione. Per quanto riguarda il Pup di Parco Ghetanaccio, sembrerebbe che l’iter stia andando avanti e che il privato abbia concluso i lavori. Prima del parcheggio sul luogo sorgeva un mercato che ora dovrà essere ricollocato nella zona predisposta dal costruttore, opera questa prevista come onere a carico della ditta. Sopra al Pup dovrà essere posto un giardino per il quale il Municipio dovrà impegnarsi per un progetto; insieme all’area verde sul luogo sorgeranno parcheggi pubblici destinati alla cittadinanza. Adesso – secondo quanto comunicato dal Municipio – il proseguimento dell’iter è nelle mani del Comune e degli uffici competenti.
Meno rosea è l’annosa questione del parcheggio di via di Donna Olimpia, un’opera iniziata nel lontano 2006 e la cui costruzione è ferma da più di due anni. Di facile individuazione, sulla strada non può passare inosservato lo scheletro della struttura con relativa delimitazione del cantiere, per una situazione che risulta molto complessa. I lavori vennero interrotti il 4 novembre 2011 a causa di gravi irregolarità e sono tutt’ora bloccati perché sotto sequestro giudiziario. L’organo competente in merito (che diede l’autorizzazione alla costruzione del parcheggio) è il Dipartimento Direzione Attuazione degli Strumenti Urbanistici dell’Assessorato all’Urbanistica. Questo ufficio, nel 2006, diede l’autorizzazione alla Dia (Dichiarazione inizio attività) presentata dalla ditta costruttrice, dopo che era stata rigettata l’anno precedente, ci dice Raffaele Scamardì, Assessore ai Lavori Pubblici del Municipio XII. Ma al contrario del Dipartimento da parte del Municipio all’epoca arrivò parere (non vincolante) negativo alla Dia per ben due volte. I lavori quindi iniziarono, ormai più di sei anni fa ma il 4 novembre 2011 vennero interrotti e il cantiere posto sotto sequestro. Negli ultimi anni abbiamo chiesto delucidazioni circa l’accaduto e in merito allo stato di avanzamento delle indagini, interpellando anche l’allora XVI gruppo della Polizia di Roma Capitale. Questi ci risposero l’11 gennaio scorso informandoci del persistere del sequestro e quindi dell’impossibilità da parte nostra di avere informazioni aggiuntive sulla situazione. Abbiamo, dopo ulteriori 11 mesi, inoltrato al medesimo ufficio una richiesta di aggiornamenti e siamo ancora in attesa di un riscontro. Ciò che è risaputo è che, dopo lo stop ai lavori, la ditta presentò al Dipartimento comunale competente una richiesta in sanatoria. “Gli ultimi sviluppi – ci dice Raffaele Scamardì – hanno visto la trasmissione del documento dal Dipartimento al Municipio nell’agosto di quest’anno, ma lo stesso Municipio ha provveduto a rispedire all’ufficio la richiesta in sanatoria non possedendo le competenze per poter decidere in merito”. È quindi ora il Dipartimento a dover esprimere un parere. Intanto lo scheletro del parcheggio continua ad essere lì, nel mezzo di via di Donna Olimpia, ormai parte integrante del paesaggio e del degrado. Basta fare una passeggiata sulla via per rendersi conto che sul luogo sono ancora presenti i sigilli apposti dalla polizia che interdicono l’accesso all’area e di come le delimitazioni del cantiere, nonostante sia chiuso, impediscano il passaggio dei pedoni sul marciapiede, totalmente inglobato all’interno delle recinzioni. Si ricorda che per avviare la realizzazione dell’opera si è proceduto alla demolizione dello storico casale di Pasolini, che un tempo sorgeva nell’area. Nessuna idea per ora in merito ai tempi dell’iter che dovrà portare alla risoluzione della vicenda, nonostante siano passati più di due anni dall’apposizione dei sigilli. “Chiedo che l’Amministrazione comunale intervenga per il ripristino dei luoghi e la messa in sicurezza della collina che in parte è stata demolita per la costruzione del parcheggio”, ha dichiarato Gemma Azuni, Consigliera Sel in Assemblea Capitolina, seguitando: “Il luogo, infatti, potrebbe subire gravi danni in seguito alle precipitazioni. La magistratura, per ciò che le compete, deve affrontare la faccenda nel più breve tempo possibile e mi rivolgo al Comune perché vengano fatte sollecitazioni in tal senso”.
L’Assessore Scamardì ci dice che per ora c’è da attendere “il percorso della Magistratura. Come Municipio ci impegniamo a seguire l’iter, tenendoci in contatto con il Dipartimento. Questa vicenda deve concludersi nel più breve tempo possibile per restituire alla cittadinanza ed al Municipio stesso un luogo fruibile. La parola chiave della nuova amministrazione è ‘rigenerazione urbana’, interventi che seguano una progettazione e che restituiscano ai cittadini un valore aggiunto. Questo è il nostro obiettivo. Ringrazio anche Urlo per l’attenzione nei confronti della faccenda, situazioni di questo genere devono essere evitate”. Di impegno nel seguire la faccenda parla anche Marco Giudici, Consigliere al Municipio XII e Presidente della Commissione Trasparenza: “Intraprenderò delle iniziative volte a verificare che il Municipio agisca nel modo migliore sia sotto il profilo politico che amministrativo. Su Donna Olimpia – seguita – mi auguro che la questione si chiuda nel modo migliore possibile considerando che quel parcheggio ha fortemente deturpato il paesaggio e mutato l’aspetto del quartiere anche con l’abbattimento del casale che rappresentava un luogo di interesse storico e artistico di rilievo. Spero che tutto si risolva in breve tempo e che non si verifichino intoppi a livello legale e burocratico. Ciò significherebbe che qualcosa continui a non andare, così come è successo fino ad ora”.

Anna Paola Tortora