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A Roma su punta su “Atlante” per conoscere il patrimonio comunale

Da gennaio 2023 sono stati inventariati più di 1500 tra atti e beni 

ROMA – Quanti sono gli immobili del Comune di Roma? Sono tutti disponibili? In regola? È per rispondere a queste domande (che in tanti anni sono ancora per certi versi senza risposta) che è stato presentato il progetto “Atlante” dedicato proprio al Censimento del Patrimonio. “Con il nuovo sistema digitale Atlante, Roma compie un salto di qualità decisivo nelle attività di censimento del proprio Patrimonio – afferma in una nota il Sindaco Gualtieri – Sarà possibile garantire una banca dati aggiornata, interoperabile e facilmente consultabile, per facilitare sempre più la valorizzazione dei beni Capitolini. C’è un altro aspetto importante: “portare alla luce” beni mai censiti fa sì che il loro valore possa essere incluso nel Bilancio, aumentando i nostri margini di spesa”.

IL NUOVO SISTEMA

Un potenziale “inespresso” quello rappresentato dai beni non censiti o dimenticati sul quale il Campidoglio lavorerebbe dal 2022, con lo studio di fattibilità realizzato dalla fondazione IFEL-ANCI. Ambiziosi gli obiettivi del progetto: innanzitutto, sostituire i tre sistemi attualmente usati dall’Amministrazione (SIPIC, GeoRoma e REFto) con un unico applicativo patrimoniale, inventariale e gestionale, accessibile a tutti, interoperabile e in grado di fornire dati certificati. In questo modo, spiegano dal Campidoglio, si passa dalla semplice erogazione di informazioni a una piattaforma in cui tutti (Dipartimenti Capitolini, Municipi, società partecipate, associazioni, cittadini e tutti gli altri soggetti interni ed esterni interessati) si scambiano dati attraverso i loro diversi ruoli di accesso al sistema, collaborando, così, al suo continuo aggiornamento.

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I DATI DEL PATRIMONIO

Da febbraio 2023, un team di 57 risorse del Campidoglio e dei partner coinvolti (Almaviva, Ideare, KPMG, Maggioli, Medilife, Nolan Norton) ha inventariato in poco più di tre mesi 732 atti e 839 beni, quasi quanto in tutto il 2022.  Inoltre, in collaborazione con le Università La Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre, si individueranno le migliori procedure che riguardano i rilievi, in base alla tipologia degli immobili e al loro uso da parte dell’Amministrazione, nel segno dei criteri di trasparenza, efficacia ed economicità. “Ci si chiede spesso per quale motivo Roma Capitale non conosce il proprio Patrimonio. In passato, per diversi motivi, non è stato possibile raggiungere questo risultato ambizioso e importante – ha dichiarato l’Assessore al Patrimonio e alle Politiche abitative Tobia Zevi – Per porre fine a questa situazione che si trascina da troppo tempo, abbiamo deciso di compiere una piccola rivoluzione, che ci aiuterà a mettere sempre di più il Patrimonio al servizio delle romane e dei romani, che per poterlo utilizzare devono innanzitutto conoscerlo – e ancora – Abbiamo ora a disposizione strumenti innovativi e le giuste professionalità per riuscire a realizzare il primo censimento interamente digitale del Patrimonio di Roma Capitale”.

Redazione