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Il Polo Museale Atac di Ostiense resta chiuso

L’area in estate dovrebbe passare ad Astral, ma non ci sono ancora previsioni sulla riapertura

Tratto da Urlo n.189 aprile 2021

OSTIENSE – Durante i mesi più duri dell’emergenza sanitaria, anche i musei hanno subito una chiusura prolungata. Poi pian piano, seguendo rigide prescrizioni, hanno riaperto, tornando ad accogliere i visitatori. Ma c’è un luogo che purtroppo non ha seguito questa strada. Si tratta del Polo Museale Atac di Ostiense, che è tutt’ora chiuso. E il motivo non è legato alle norme anti-covid, bensì a ragioni di natura amministrativa che stanno però convogliando la protesta di un largo numero di cittadini, associazioni ed esponenti politici, uniti nel chiedere la riapertura di questo luogo.

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LA CHIUSURA DEL POLO

A raccontare la vicenda è il Presidente della commissione Cultura in Municipio VIII, il consigliere Pd, Flavio Conia. “L’11 giugno 2020 ho scritto ad Atac chiedendo informazioni in merito alla mancata riapertura del Polo dopo il lockdown. A seguito di questa lettera si è aperto un canale istituzionale con l’azienda per approfondire gli elementi ostativi all’apertura”: in particolare si tratterebbe di problemi di sicurezza relativi alla commistione delle aree con la stazione della Roma-Lido e le officine. Sono poi una serie di atti votati in Municipio VIII (agosto 2020) e in Consiglio Comunale (con la firma delle consigliere Pd, Svetlana Celli e Valeria Baglio, nell’autunno 2020), che hanno portato fino al sit in del Comitato Polo Museale Roma del 15 dicembre 2020 e all’incontro del 15 gennaio 2021 promosso dai consiglieri Marta Leonori ed Eugenio Patanè in Regione. “In questa occasione – seguita Conia – le commissioni regionali Trasporti e Cultura sono state convocate congiuntamente su questo tema, sgombrando ogni dubbio: il Polo passerà sotto la gestione di Astral, azienda regionale dei trasporti, che si occuperà della sua valorizzazione anche grazie ad un ingente stanziamento di fondi da parte dell’assessorato regionale ai Trasporti”. Il Polo infatti passerà nelle mani di Astral così come la linea Roma-Lido, per questo i lavori di adeguamento necessari sono rimasti in attesa, lasciando però chiusa la struttura museale.

IL COMITATO

Intanto in questi mesi è nato il Comitato Polo Museale Roma, il quale ha raccolto oltre 26 associazioni che negli anni hanno lavorato all’interno della struttura in eventi culturali e progetti rivolti ai più piccoli e non solo. “Quando ci siamo accorti che il Polo dopo il lockdown non ha più riaperto ci siamo subito rivolti a Comune, Atac e alla Regione per avere notizie”, racconta Sandra Giuliani del Comitato. Una trafila lunga che non ha mai prodotto la documentazione relativa ai problemi di sicurezza che non avrebbero permesso la riapertura. “Chiediamo che si riapra con tutte le misure di sicurezza anti-covid e che il personale che è stato dislocato altrove ritorni. Il posto è stato lasciato in abbandono. Ci sono mezzi che devono essere manutenuti, l’orto dal Centro Anziani va curato e persino l’archivio storico deve essere preservato”.

IL FUTURO DEL POLO MUSEALE

Il rischio paventato dai cittadini è che per la riapertura si debba aspettare prima il passaggio ad Astral (previsto in estate) e poi la messa in sicurezza. Il 16 marzo scorso, durante una riunione convocata sul tema dal Minisindaco Amedeo Ciaccheri, tutti gli attori si sono detti a disposizione per facilitare la riapertura, immaginando protocolli per far vivere lo spazio in attesa di lavori strutturali. Al momento è Zètema che starebbe stilando un protocollo per permettere di rientrare da qui all’estate, anche se i costi delle misure di sicurezza potrebbero far naufragare il progetto. D’altro canto Astral, spiega il consigliere Conia, “sta investendo su un percorso più ampio di valorizzazione e punta ad un importante concorso di idee per mettere a valore la storia del trasporto pubblico della nostra regione”. Un processo sicuramente virtuoso, sul quale sarebbero già stati identificati dei fondi, ma che sicuramente non coincide con la tempestività richiesta dai cittadini.

Leonardo Mancini