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Museo di via Tasso: la replica del Ministro

Dal Ministero fanno sapere che a breve arriveranno nuovi nomi per il presidente e il Consiglio del Museo

ROMA – Dopo la nota resa pubblica dal Museo di via Tasso nei giorni scorsi, in merito alla volontà di mantenere aperta la struttura nonostante i ritardi nella nomina dei vertici, è arrivata la replica del Ministero, che avrebbe dovuto provvedere già dal 21 dicembre scorso.

LA REPLICA DEL MINISTRO

Nella nota diramata dal Ministero sembra chiaro che per i vertici del Museo si tratterà di una nuova nomina e non di una conferma degli attuali. “Il Cda e il presidente del Museo Storico della Liberazione sono scaduti da poche settimane. Stiamo predisponendo gli atti e, fra qualche giorno, avremo il presidente e il Consiglio di Amministrazione scelti tra autorevoli accademici e studiosi della Resistenza e dell’antifascismo”. Queste le parole del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che fanno presagire un avvicendamento piuttosto che una conferma. Dal Ministro non manca la polemica dopo il risalto avuto dalla comunicazione diramata dal Museo di via Tasso: “Meraviglia che, quando in anni passati si determinò una vacatio durata molti mesi, nessuno fiatò. Risulta, inoltre, che il Comune di Roma non abbia mai nominato il rappresentante di sua competenza. In ogni caso la prossima settimana avremo la governance del Museo”, conclude.

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LA REPLICA

Dalla Pagina Facebook del Museo di via Tasso, nel pubblicare la nota del Ministero, arriva anche la replica alle parole di Sangiuliano: “Il Ministro va ringraziato per aver rotto gli indugi e speriamo che le sue scelte soddisfino il complesso mondo di persone di ogni ceto e orientamento che ha manifestato la sua vicinanza al Museo – scrivono – Non ci interessano le polemiche, ma sentiamo di dover precisare che quando si determinò negli anni ’70 la lunga vacanza dopo la morte del fondatore Guido Stendardo fino alla nomina a presidente del sen. prof. Paolo Emilio Taviani, il Museo era quasi sempre chiuso, aperto il sabato e la domenica e nelle grandi ricorrenze. Quando una scuola andava a visitarlo l’evento finiva sulle pagine dei giornali. Oggi, a non dire di altro, le visite (80% scuole) portano al Museo oltre 13.000 persone l’anno”.

Leonardo Mancini