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Roma: il Museo di via Tasso apre comunque

Il museo storico della Liberazione apre al pubblico nonostante dal 20 dicembre manchino i vertici

ROMA – È una nota dal titolo “Il museo storico della Liberazione apre comunque” ad accendere l’attenzione sulla vicenda che in queste ore sta coinvolgendo il museo di via Tasso a Roma. Un polo importantissimo per la storia della resistenza alle forze nazifasciste nella Capitale, ospitato all’interno del palazzo dove durante l’occupazione della città furono imprigionati e torturati oltre 2mila antifascisti. Il mancato rinnovo, dal 20 dicembre scorso, dei vertici direttivi del Museo da parte del Ministero rischia infatti di far chiudere (seppur momentaneamente) la struttura museale.

LA NOTA

La comunicazione del Museo è chiara ed esprime la volontà del Presidente, il Professore Antonio Parisella, di proseguire le attività del polo museale nonostante il mancato rinnovo della direzione. Questa la nota pubblicata dal museo sulla sua pagina Facebook: “Il museo storico della Liberazione sarà regolarmente aperto dal lunedì ore 9.30 alla domenica ore 18.30. Ciò nonostante che dal 20 dicembre sia senza vertici, non avendo provveduto il Ministero della Cultura a rinnovare l’incarico al presidente e ai componenti del Comitato direttivo di nomina ministeriale. Il presidente uscente, sotto la sua personale responsabilità, ha deciso di non consegnare le chiavi ma di aprire comunque, in rispetto di un così rilevante pubblico servizio essenziale, che non può essere interrotto. Egli, inoltre, ringrazia operatrici/tori e collaboratrici/tori che garantiscono sia il programma delle visite scolastiche e non, individuali e di gruppo, sia la fruizione dei servizi per gli studiosi (archivio, biblioteca, mediateca, collezioni)”.

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LA VICENDA

È il sito di informazione culturale “Finestre sull’Arte” a ricostruire la situazione del Museo di via Tasso dal punto di vista giuridico amministrativo. L’istituto, inaugurato nel 1955 e ufficialmente riconosciuto nel 1957, è un ente di diritto pubblico posto sotto la vigilanza del Ministero della Cultura, che ne designa il Presidente, e nomina cinque membri del suo comitato direttivo (sono tredici in tutto: due sono rappresentanti del Ministero della Difesa, uno di Roma Capitale e uno ciascuno per Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, Federazione Italiana Volontari della Libertà, Federazione Italiana Associazioni Partigiane, Associazione Nazionale ex Internati e Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti). I membri del comitato durano in carica tre anni e al 20 dicembre dovevano essere rinnovati. In questa condizione il museo non potrebbe procedere ad esempio a nuove acquisizioni o a decisioni che prevedono il voto del comitato direttivo.

LE REAZIONI

Diverse in queste ore le attestazioni di solidarietà al Presidente e agli operatori del Museo. L’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor, è intervenuto esprimendo “un ringraziamento, mio e a nome di tutti i cittadini romani che hanno a cuore la memoria storica della nostra città, al professor Antonio Parisella, presidente del Museo storico della Liberazione di via Tasso, da due settimane in attesa della nomina dei nuovi vertici. Con la sua decisione di continuare ad assicurare il servizio in forma volontaria, dopo aver diretto con grande dedizione e professionalità la struttura per tanti anni, garantirà alle tante persone e ai tanti studenti che la visitano ogni giorno di continuare a trovare attivo e accessibile un luogo simbolo della memoria nazionale – prosegue – Siamo sicuri che il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano procederà al più presto alla nomina del nuovo presidente e al rinnovo del consiglio direttivo di una realtà così importante per la storia d’Italia e della sua capitale, medaglia d’oro al Valor Militare per la Resistenza”. In una nota la consigliera regionale del PD, Marta Bonafoni, presidente della XIII Commissione consiliare “Trasparenza e pubblicità”, ha commentato: “È particolarmente grave che il Ministro Sangiuliano “si sia dimenticato” di rinnovare il mandato o procedere a nuova nomina dei vertici del Museo della Liberazione di via Tasso. Un luogo fondamentale per la storia della Capitale, visto che proprio qui furono imprigionati oltre 2mila cittadini e cittadine colpevoli di essersi opposti al regime nazifascista”. Intanto in queste ore il capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra in Commissione Affari costituzionali di Montecitorio Filiberto Zaratti, ha annunciato la presentazione di un’interrogazione al ministro della Cultura. Mentre per l’esponente di Azione Alessio d’Amato, il presidente del Museo “fa bene a mantenere aperto il museo storico alla cittadinanza senza interruzioni nonostante sia scaduto l’incarico. E il ministero della Cultura farebbe bene ad assumere rapidamente le sue decisioni in merito ai vertici”.

Leonardo Mancini