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Roma: Pd e 5 Stelle votano uniti per lo sgombero di CasaPound

La mozione impegna la sindaca ad intervenire presso il prefetto e il Ministro Salvini per chiedere lo sgombero del palazzo di via Napoleone III occupato dal 2003

ROMA – Nella stagione degli sgomberi e del pugno duro del Ministero nei confronti delle occupazioni, in campidoglio è arrivata la richiesta (firmata dal Pd ma votata anche dal M5s) per intervenire anche sul palazzo di via Napoleone III occupato da CasaPound Italia. “Siamo soddisfatti dell’approvazione della mozione da noi presentata che chiede alla Sindaca Raggi di attivarsi per sgomberare l’edificio di Via Napoleone III illegalmente occupata da CasaPound al fine di avviare un percorso di confronto con i cittadini e le istituzioni territoriali che permetta la riqualificazione del bene di pregio e lo restituisca così alla città”, ha commentato su Facebook la consigliera Pd, Valeria Baglio.

LA MOZIONE DEL PD – La proposta avanzata dai consiglieri Dem Zannola, Baglio, Corsetti, Piccolo e Tempesta, in Aula Giulio Cesare impegna la sindaca Virginia Raggi “ad intervenire presso il Ministero degli Interni, il prefetto e il questore” perchè venga predisposto lo sfratto dell’edificio a due passi dalla stazione Termini, “illegalmente occupato dall’associazione CasaPound Italia”, il 26 dicembre del 2003. Unici voti contrari in Assemblea Capitolina quelli di quattro consiglieri del centro destra.

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I PRECEDENTI – In autunno quando lo sgombero di CasaPound era tornato in auge sulle pagine della cronaca romana, la Sindaca Raggi aveva già confermato la sua disponibilità a procedere: “Quando il ministero deciderà noi già siamo pronti – diceva la prima cittadina – Conto su un sostegno del Governo”. Ora a seguito di questo nuovo documento si vedrà quale sarà il sentiero tracciato da Matteo Salvini , dato che il Ministero dell’Interno ha stilato una lista di circa novanta edifici da sgomberare (CasaPound era già presente nella lista stilata dall’allora Commissario Tronca), e 22 di questi dovrebbero vedere gli interventi delle forze dell’ordine entro l’anno. Naturalmente “come da programma concordato dalla Prefettura di Roma – ha spiegato Salvini – procederemo con l’operazione sicurezza e sgombero di tutte le occupazioni illegali, nessuna esclusa, a partire già dai prossimi giorni dalle situazioni più pericolose per l’instabilità delle strutture e da quelle per cui ci sono richieste di sequestro giudiziario in corso”.

LA PRIMA CONVOCAZIONE – L’atto del Pd in prima convocazione (22 gennaio scorso) era stato presentato dal consgiliere dem Zannola che aveva sottolineato come “in quell’edificio di pregio al centro di Roma si costruisce un odio profondo, dimostrato dai numerosi episodi di violenza di cui l’associazione Casapound Italia si è dimostrata rea – e ancora – Bisogna avere quel coraggio che si è avuto con persone fragili in edifici di periferia essere forti con i forti e cacciare da un edificio di pregio un movimento fascista che produce solo odio in una città medaglia d’oro della resistenza”. La replica del consigliere leghista Politi ha puntato ad ottenere un ordine del Giorno per chiedere lo sgombero di tutti gli stabili occupati: “Dentro Casapound – commenta Maurizio Politi – si fa accoglienza a scopo abitativo come fa il Baobab. Casapound si presenta alle elezioni e si fa eleggere come Potere al Popolo. Per fortuna gruppi anche piccoli di persone fanno politica e si danno da fare per migliorare le nostra città”. Da Fdi, Andrea De Priamo punta il dito contro il Pd che “in anni passati passò un colpo di spugna su tutte le occupazioni che andavano avanti da decenni, ereditate da un certo estremismo politico. Non si possono fare due pesi e due misure”.

Leonardo Mancini