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Piano Casa: il Comune potrebbe comprare SpinTime e l’ex Fiorucci

L’ipotesi per l’acquisto e la trasformazione in edilizia residenziale pubblica sarebbe contenuta nella bozza del paino distribuita ai consiglieri di maggioranza. Non mancano le reazioni da parte delle opposizioni

ROMA – Il Campidoglio già nel corso del 2023, potrebbe fare delle offerte per l’acquisto dello stabile occupato in via Santa Croce in Gerusalemme (conosciuto come SpinTime) e dell’ex fabbrica Fiorucci su via Prenestina (dove ha sede il MAAM Museo dell’Altro e dell’Altrove). Una possibilità, quella di “valutare” la “fattibilità dei progetti di recupero”, contenuta nella bozza del nuovo piano casa inviata ai consiglieri di maggioranza in Aula Giulio Cesare, che sarebbe da attuare probabilmente con l’accesso a fondi europei, così come avvenuto con il caso dell’ex caserma dell’Aeronautica di via del Porto Fluviale.

IL PIANO CASA

Il piano varato dal Sindaco e dall’Assessore Zevi dovrà naturalmente seguire tutto l’iter amministrativo prima di diventare realtà. Per il momento di paral della possibilità di acquistare degli appartamenti dall’INPS (circa 120) e di intavolare trattative con altri enti per acquistare altri alloggi da adibire ad Edilizia residenziale pubblica. Il tutto con dei fondi che ammonterebbero a circa 220 milioni di euro, così come riportato da La Repubblica. Sempre nel piano ci sarebbe la creazione di due nuovi organismi che si dovrebbero occupare dell’emergenza abitativa in città: un Osservatorio della condizione abitativa e un’Agenzia sociale per l’abitare per mettere in pratica le misure previste dal Campidoglio.

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LE CRITICHE AL PIANO

Naturalmente da parte delle opposizioni in Campidoglio non sono mancate le critiche al piano. Il Consigliere Federico Rocca di FdI infatti sostiene che “Contro il progetto di acquisto dello Spin Time da parte dell’amministrazione comunale siamo pronti a fare le barricate e a presentare quanto prima un esposto alla Corte dei Conti. Stiamo parlando, infatti, di un palazzo occupato regalato ai movimenti per la casa e usato dalla sinistra solo per fini elettorali – e ancora – Gli immobili destinati all’Erp devono essere assegnati ai cittadini che regolarmente attendono in graduatoria da anni l’assegnazione di un alloggio, non tollereremo nessuna scorciatoia per gli occupanti”. Critiche arrivano anche dalla Lega con il consigliere capitolino, Fabrizio Santori: “Con queste politiche si distraggono milioni di euro per la ristrutturazione degli immobili, premiando degli occupanti a discapito di quelle famiglie che, pur in stato di bisogno, aspettano da anni lo scorrere delle graduatorie nel rispetto della legge. Ora basta, la Lega non ci sta, ci mobiliteremo per bloccare questo scempio e chiedere l’osservanza delle norme in vigore: per la legge della Regione Lazio e quella nazionale, coloro che occupano un alloggio sono espulsi dalla graduatoria per sempre, e non possono più essere assegnatari di case popolari. Ma a Roma accade l’esatto contrario”.

LE REAZIONI POSITIVE

Positive le reazioni da parte del gruppo di SCE in Campidoglio, con i consiglieri capitolini Alessandro Luparelli e Michela Cicculli che commentano: “Ci siamo sempre battuti perché sia regolarizzata la posizione dei residenti e siamo valorizzati i servizi offerti. Ora è vicina la realizzazione di questo obiettivo. Sarà un ulteriore passo in avanti nella tutela del diritto all’abitare e nella risoluzione dell’emergenza abitativa dopo la direttiva del Sindaco sulle residenze che supera il decreto Renzi-Lupi”. Anche il minisindaco del Municipio VIII, all’interno del quale ricade l’esperienza di Porto Fluviale, sottolinea l’importanza di questo procedimento: “Grazie al lavoro del sindaco Roberto Gualtieri e dell’assessore Tobia Zevi, Roma si appresta a fare un nuovo passo importante per rispondere al tema dell’abitare a Roma – e ancora – Rimane urgente un nuovo blocco degli sfratti per fermare un dramma quotidiano aggravato dalla crisi economica che post Covid è esplosa nella nostra città”.

LeMa