RIFIUTI – Il Consiglio Regionale del Lazio ha approvato il Piano Regionale dei rifiuti che sarà in vigore fino al 2025. Il testo è passato in aula alla Pisana con i voti della maggioranza, mentre hanno votato contro il centro destra e il M5s. Con questo Piano la Capitale dovrà ora dotarsi di tutti gli impianti e i siti di smaltimento e stoccaggio dei rifiuti necessari per essere autonoma e non pesare su altri territori.
IL PIANO REGIONALE
È infatti questo il senso dell’emendamento presentato dall’Assessore Regionale Massimiliano Valeriani che al termine della votazione ha commentato positivamente l’approvazione: “Un risultato di cui essere tutti orgogliosi”, ha detto Valeriani. La modifica proposta, e poi approvata, andrebbe in senso contrario rispetto alle aspettative del Campidoglio, infatti: “È fatto obbligo di realizzare uno o più impianti di trattamento e una o più discariche sul territorio di Roma Capitale per rispondere all’autosufficienza di Roma Capitale e uno o più impianti di trattamento e una o più discariche sul territorio della Città Metropolitana di Roma Capitale (esclusa Roma Capitale)”, si legge nell’emendamento.
IL BOTTA E RISPOSTA
Questa approvazione ha riacceso il diverbio, mai realmente sopito, tra Palazzo Senatorio e la Pisana sul tema dei rifiuti e dell’individuazione di discariche e impianti. “La Regione Lazio anche sui rifiuti ha fatto il suo dovere – ha commentato il Presidente Zingaretti dopo la votazione – Meno rifiuti prodotti, più differenziata, nuovi impianti e sviluppo economia circolare. Ora basta furbizie. Tutti si devono assumere le proprie responsabilità per una gestione green del ciclo. I rifiuti non sono un problema, ma una risorsa”. Poco dopo arriva su Twitter la replica della Sindaca Raggi, che si è sentita chiamata in causa in merito alla volontà di utilizzare impianti fuori dalla Capitale per chiudere il ciclo dei rifiuti romano: “Zingaretti parla di furbizie sui rifiuti – scrive la prima cittadina – L’unica furbizia è quella del tuo piano regionale. Roma e i suoi tre milioni di abitanti non meritano altre discariche e TMB nella loro città. Non rispetti nemmeno la parola data”.
AUMENTO DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA
Tra gli obiettivi del Piano, così come ricordato dalla Regione in una nota, c’è il raggiungimento del 70% di raccolta differenziata nel Lazio entro il 2025. Attualmente la differenziata a livello regionale è al 47,3%, con un aumento di oltre 25 punti percentuali negli ultimi sette anni. “Nel prossimo triennio – si legge nella nota – verranno investite ulteriori risorse, pari ad oltre 50 milioni di euro, per sostenere i Comuni nell’applicazione della Tarip, nella creazione di isole ecologiche e di centri di compostaggio. Saranno promosse agevolazioni per imprese e Comuni che riducono la produzione di rifiuti, verrà favorita la realizzazione di centri per il riuso, oltre ad una serie di misure e di iniziative per tutte le tipologie di rifiuti”.
L’ITER FINO AD ORA
Le linee guida del Piano regionale erano state approvate dalla Giunta il 31 gennaio dello scorso anno per poi dare avvio alla procedura di Valutazione ambientale strategica e a tutti i vari passaggi amministrativi nei tempi e nelle modalità previste dalla legge. Al termine di questa fase, si è giunti alla definitiva approvazione dello strumento di pianificazione da parte della Giunta regionale lo scorso 5 dicembre, con il conseguente invio del provvedimento alla competente Commissione consiliare. L’emergenza legata al Covid-19 ha inevitabilmente provocato dei ritardi nella valutazione e nel confronto politico sui contenuti del Piano, ma oggi si è arrivati all’approvazione finale da parte del Consiglio regionale.
LeMa