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Fuochi e tende per accogliere i clienti, prostituzione senza freni su viale Marconi

I cittadini hanno presentato una petizione per chiedere un tavolo con la Prefettura e le istituzioni locali

MARCONI – Sono oltre 200 i residenti di viale Marconi (nel tratto del Municipio VIII tra via Cristoforo Colombo e Ponte Marconi) ad aver firmato una petizione indirizzata al Vice Prefetto vicario di Roma, Raffaella Moscarella, all’Assessore alle Politiche della Sicurezza, Monica Lucarelli e al Presidente del Municipio VIII, Amedeo Ciaccheri.

LA PETIZIONE

Nel testo si richiede l’apertura di un tavolo interistituzionale sulla situazione di degrado in cui versano le strade del quartiere Marconi interessate dal fenomeno della prostituzione. La petizione, spiegano gli animatori di questa iniziativa, è stata inviata a fine aprile a Prefettura, Gabinetto del Sindaco e Presidenza del Municipio VIII ma, al momento, l’unica risposta è arrivata dal Dipartimento Cybersecurity di Roma Capitale con una richiesta a Forze dell’Ordine e uffici capitolini di attivare azioni di contenimento. “Noi – seguitano i cittadini – non ci accontentiamo di un contenimento e chiediamo il tavolo tra istituzioni e Forze dell’Ordine per la soluzione del problema”.

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LE CRITICITÀ DEL QUADRANTE

In particolare i cittadini richiedono “un’urgente convocazione del “tavolo di osservazione per la sicurezza” da tenersi insieme ai rappresentanti delle forze dell’ordine, per un aggiornamento sulla situazione della sicurezza pubblica alla luce delle numerose segnalazioni ed esposti inviati da residenti e comitati di quartiere, e per individuare interventi rapidi e risolutivi in merito agli ormai radicati fenomeni di illegalità e degrado che ruotano intorno alla prostituzione su strada”. Un fenomeno, spiegano, che si osserva tutte le sere, a partire anche dalle 19 del pomeriggio, lungo Viale Marconi e in alcuni punti limitrofi, con particolare criticità su Via Angelo Battelli, Largo Enea Bortolotti, area adiacente Metro Marconi e fermate degli autobus, Teatro Marconi e Istituto Sant’Anna, dove si osserva la presenza fuochi sui marciapiedi e l’utilizzo di tende di plastica dove vengono ricevuti i clienti.

Redazione