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Anche la nebbia passa

A Roma abbiamo salutato l’arrivo del nuovo anno in una città immersa nella nebbia. Una spessa coltre bianca che ha avvolto palazzi, piazze (rigorosamente blindate) e, in maniera simbolica, anche le tante feste in casa. Un Capodanno passato ancora una volta sottotono, non tanto per le limitazioni imposte, quanto per la volontà di limitare i contatti, visto che i contagi hanno toccato in questi giorni quote impressionanti.

Attraverso la nebbia sembrava ancora più difficile tirare le somme di un anno passato e guardare con speranza ad un futuro incerto. In questi giorni infatti torniamo a discutere di regioni colorate, di indici, di terze (e forse quarte) dosi. Così come si riaccende il dibattito (e lo scontro) sull’obbligo vaccinale, sulle varie declinazioni di green pass e sulla didattica a distanza. Una serie di questioni e di incertezze che con difficoltà permettono di guardare al futuro con la serenità di cui ci sarebbe tanto bisogno.

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Allo stesso tempo non possiamo far finta di nulla e dimenticare che la fine dell’anno è il momento in cui si tirano le somme e si fanno i buoni propositi per l’anno che verrà. Certo, in questa situazione sembra difficile volare alto con la fantasia. Pensare ad un nuovo lavoro oppure ad una attività imprenditoriale, così come fare progetti a lungo termine, è qualcosa che ci sentivamo in diritto di immaginare solo prima, quando non vivevamo in attesa del nuovo decreto del Governo o del bollettino dei contagi, con la convinzione costante che “tanto adesso richiudono tutto”.

L’incertezza che ormai la fa da padrona nella vita di molti di noi ci porta a ridimensionare anche i buoni propositi. Allora si punta un pochino più in basso. Si torna a promettersi di spendere un po’ meno, di coltivare di più le amicizie e i rapporti in famiglia, oppure una bugia sempreverde: dimagrire e rimettersi in forma. Un proposito che si trasforma immediatamente in: “a gennaio mi segno in palestra”.

Devo ammettere che quest’anno anche io ho subito il fascino di questa bugia. Nella nebbia del 31 dicembre mi sono immaginato già intento a bruciare grassi e delineare muscoli. Ancor prima di aver concluso il cenone già mi sentivo meglio, più tonico, scattante, come se solo il pensiero di volermi “rimettere in forma” fosse già una buona parte del viaggio. Allora ho cercato di far tornare alla mente tutti gli altri buoni propositi, le aspettative e le speranze, cercando di trattarli con la stessa leggerezza della palestra. Devo dire che questa attività ha avuto un potere piuttosto terapeutico. Per quel tanto che basta ho dimenticato la nebbia fuori, e al termine della notte è tornato il sereno.

Leonardo Mancini