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Santa Lucia: dalla Regione ancora nessuna risposta, appello al Governo

Polverini: “Più di così non posso fare”. Un’altra doccia fredda per la struttura che, dopo i tagli e senza rimborsi, non riesce a garantire la sopravvivenza dell’attività

ARDEATINO – A fine giugno i lavoratori e i pazienti del Coordinamento “Salviamo l’Ospedale Santa Lucia” sono tornati a manifestare sotto la sede della Regione Lazio per il mancato rispetto degli impegni assunti nell’accordo sottoscritto il 7 aprile scorso, che assicurava l’attribuzione di una prima tranche di pagamenti delle prestazioni del 2010 e degli acconti mensili per il 2011, nonché la verifica della sussistenza dei requisiti delle prestazioni riabilitative di alta qualità (160 posti letto su 325 totali). Alcune corsie di viale Colombo sono state bloccate mandando in tilt il traffico per diverse ore ma alle proteste non è seguito nessun annuncio che lasci ben sperare, dato che la Presidente della Regione Lazio ha dichiarato di non poter prendere impegni ulteriori verso la struttura. “Per il Santa Lucia – ha dichiarato la Polverini – non posso fare più di quello che ho già fatto, le offerte rientrano nelle disposizioni normative nazionali e sovranazionali. Il Santa Lucia ha chiesto un’ispezione per la verifica dei parametri e stiamo aspettando i risultati del collegio ispettivo”. La Presidente si è poi impegnata anche ad incontrare il Ministro della Salute Ferruccio Fazio e i rappresentanti della struttura che “deve continuare a essere una struttura d’eccellenza, rispondendo però ai criteri previsti dalla legge”. La Fondazione ha scelto di abbassare i toni e al momento ha sospeso le proteste: ci informano che gli incontri con la Regione si stanno tenendo ma non sta emergendo niente di concreto. Anzi, denunciano un peggioramento della situazione, perché dalle parole della Presidente è emerso chiaramente che la Fondazione non vedrà corrisposto il debito pregresso. Dall’Irccs di via Ardeatina ci dicono: “Il Santa Lucia ha sempre chiesto una verifica della qualità della nostra assistenza con una valutazione obiettiva da parte di un organismo tecnico terzo, dei costi reali delle prestazioni che eroghiamo, ma questa nostra disponibilità alla più totale trasparenza e oggettività non è stata mai accolta”. Per questo, dopo aver preso atto della marcia indietro della Polverini, le cui parole suonano come una chiusura a ulteriori trattative, il Santa Lucia ha deciso di fare appello direttamente al Governo nazionale “È necessario che il Governo intervenga per impedire la chiusura di un ospedale d’interesse nazionale e di alta specializzazione, primo in tutto il Paese nel settore delle neuroscienze, ed evitare che venga disperso un enorme patrimonio di professionalità, prestazioni cliniche e produttività scientifica. Ci sono delle delibere e dei verbali sottoscritti dalla Regione nei quali erano stati presi impegni poi sistematicamente disattesi, che si sta scegliendo di continuare a ignorare così come è stato fatto con la sentenza esecutiva del Tribunale civile, di cui tuttora non si tiene conto”. Passando al versante economico continuano: “Le 2 rimesse corrisposte ci permettono di coprire i costi fino al mese di luglio ma è una situazione grave e un atteggiamento sconcertante quello che si è scelto di perseguire: dei 93 milioni di euro del debito accumulato in questi anni non si può pensare di non corrispondere nulla. La Polverini sostiene che da gennaio sono stati restituiti 48 milioni di euro, ma non è così. A fine giugno, nelle due rimesse mensili, ha corrisposto meno di 21 milioni. Con questo muro contro muro non se ne esce, e il fatto che la Presidente abbia sempre delegato altri a presenziare agli incontri con la Fondazione ha probabilmente prodotto degli errori di informazione, facendo prendere alla Presidente un abbaglio clamoroso circa la cifra che ritiene esserci stata corrisposta. Quando si esaurirà il budget a nostra disposizione staremo a vedere cosa accadrà”. Ancora una volta poi dal Santa Lucia confermano la volontà di definire un accordo comune con la Regione: “Esprimiamo ancora una volta la nostra totale disponibilità a trattare, se c’è la volontà anche dalla controparte di rispettare quanto stabilito dalle sentenze del Tribunale civile e quanto sottoscritto dalla stessa Giunta nei 2 verbali siglati coi sindacati. Ci aspettiamo ci sia una valutazione obiettiva sulle prestazioni della struttura e chiediamo un incontro pubblico con la Giunta, dato che abbiamo avuto numerosi incontri e visite istituzionali ma ancora non abbiamo avuto un’audizione in Commissione Sanità”. In molti hanno espresso preoccupazioni a proposito dell’attuazione dei provvedimenti previsti dal Piano di Rientro della Regione che porterebbero al taglio di 160 posti letto della Fondazione Santa Lucia e alla conseguente chiusura di alcuni reparti. Anche dalla Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori sanitari e le cause dei disavanzi sanitari regionali sono stati chiesti chiarimenti, riconoscendo che la soppressione dei posti letto causerebbe gravissime difficoltà a centinaia di persone colpite da gravi disabilità neuromotorie e una pesante perdita in termini di professionalità specializzata. Il Presidente Leoluca Orlando (Idv) ha infatti dichiarato: “Abbiamo chiesto di acquisire ogni utile elemento di conoscenza al riguardo, mediante apposita relazione, per la tempestiva adozione di eventuali adempimenti di nostra competenza in considerazione delle possibili ricadute assistenziali e occupazionali che potrebbero derivare dai tagli prospettati”. Dalla Regione la Vicepresidente della Commissione Sanità Lidia Nobili (Pdl) tiene a ricordare che il Santa Lucia non è la sola struttura coinvolta nei tagli e spiega: “Molti ospedali sono stati interessati dai tagli del Piano di Rientro elaborato della Giunta, c’è bisogno di trovare una soluzione che sia una mediazione tra le esigenze della struttura e dei pazienti da una parte e le disposizioni del piano dall’altra. Al momento la Regione, anche a causa dei debiti pregressi accumulati, è a corto di liquidità ma è sicuramente al lavoro per cercare di trovare un accordo che preservi il funzionamento della struttura”. Da Simone Foglio, Capogruppo Pdl al Municipio XI, giunge un appello alla chiarezza per la Presidente Polverini: “Incalzeremo fino alla fine la Presidente Polverini affinché venga salvaguardata l’attività del Santa Lucia, bisogna spiegare in maniera chiara e responsabile gli impegni che si possono assumere in questo momento nei confronti dei lavoratori e dei pazienti che finora hanno beneficiato delle cure d’eccellenza di questa struttura e ai quali si deve garantire di continuare a farlo. Noi tenteremo di sollecitare una soluzione per garantirne la sopravvivenza con ogni tipo di mezzo e tutte le pressioni del caso, fino a che non saranno espressi tutti i giudizi con i conti alla mano e non si dirà con chiarezza quanto è possibile corrispondere e garantire alla struttura e ai suoi utenti”. L’incontro della Polverini con il Ministro Fazio non ha prodotto alcun elemento nuovo secondo il Presidente del Municipio XI Andrea Catarci (Sel), che ha commentato: “La Presidente Polverini non fa che promettere e non mantenere quanto sottoscritto, la stessa scena si è ripetuta dopo l’incontro con il Ministro della Salute, in occasione del quale è stata affermata all’unisono la volontà di supportare il Santa Lucia. Il Municipio XI chiede, preoccupato per il rischio di chiusura della struttura d’eccellenza, che la Regione Lazio smetta di fare annunci vuoti e intervenga, riconoscendo concretamente il valore delle prestazioni del Santa Lucia”. A queste parole fanno eco quelle di Gemma Azuni (Sel), Consigliere al Comune, che ha dichiarato: “La Presidente Polverini dovrebbe porre nei confronti di questa struttura, degli operatori, dei pazienti e delle famiglie la stessa attenzione applicata  nei confronti del gruppo San Raffaele, salvato da un accordo di pochi giorni fa”. Anche i consiglieri regionali Rodano (IdV), Nieri (SeL) e Foschi (Pd), hanno duramente criticato le scelte della Polverini, dichiarando in una nota congiunta: “Sulle sorti del Santa Lucia continuano ad arrivare notizie preoccupanti, che indignano chiunque conosca l’eccellenza della struttura e la qualità delle sue prestazioni. L’atteggiamento ambiguo della Giunta Polverini umilia i lavoratori del Santa Lucia, i pazienti e i loro familiari, costretti ad una mobilitazione permanente da una trattativa estenuante, frammentata, inconcludente come gli esiti dell’incontro col ministro Fazio che ci appaiono contraddittori e confusi: a che serve un’ennesima commissione tecnica se i dati necessari e gli elementi di valutazione sono già da tempo a disposizione della Regione? Questo modo di procedere è inaccettabile e continueremo a denunciarlo quotidianamente, ribadendo la necessità di confrontarci pubblicamente con la Presidente nella sede preposta, ovvero la Commissione Sanità della Regione Lazio, dato che è impensabile che una vicenda così complessa e determinante per le sorti di un’eccellenza nazionale nella riabilitazione neuromotoria, possa essere risolta delegando le decisioni ai tecnici del Ministero e della Regione”.

Michela Romoli

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