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Il Tevere dimenticato. Dal Ponte di Ferro a Magliana le rive sono terra di nessuno

Degrado, petizioni ed esposti, i cittadini chiedono interventi

FIUME TEVERE – “Ma sto’ fiume ce serve o non ce serve?”. In questo modo nel 1998 il Gallo Cedrone di Carlo Verdone si candidava alla guida della città eterna. Una domanda questa che se pure strappa un sorriso, non può che lasciare l’amaro in bocca a quanti sul “Biondo Tevere” vivono. Le iniziative, sia a livello comunale che regionale, non mancano, ma anch’esse potrebbero non soddisfare le aspettative dei cittadini.

L’UFFICIO COMUNALE – Nelle scorse settimane la Giunta capitolina ha istituito l’Ufficio Speciale Tevere con l’obiettivo di valorizzare il fiume sotto il profilo storico-ambientale, con attività di manutenzione, sviluppo e tutela delle acque e delle sponde. Al momento sono decine le competenze diverse che insistono sul fiume, creando un caos amministrativo non facile da dipanare. La volontà del Comune è proprio quella di predisporre una struttura organizzativa con funzioni di coordinamento, per formulare proposte di manutenzione, tutela e fruibilità delle acque, così come il monitoraggio dello stato di attuazione di iniziative, anche di associazioni, fondazioni e Onlus che, in sinergia con l’Amministrazione, svolgono attività per la valorizzazione. Senza dimenticare l’elaborazione e pianificazione partecipata del Parco Fluviale. “Il Tevere – ha detto l’Assessora all’Ambiente, Pinuccia Montanari – è stato per molti secoli il cuore e il motore anche economico della città. Con questo ufficio dedicato vogliamo riscoprire questa risorsa ambientale, sanarne le ferite e restituirlo ai cittadini”.

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IL BANDO DELLA REGIONE – “Per il Tevere finalmente cambia tutto, abbiamo fatto una grande operazione per Roma”, così il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, nel mese di gennaio parlava del bando per la manutenzione delle sponde del fiume. “Si chiude una stagione di gestione sbagliata, con interventi occasionali, non programmati e scarsamente finanziati”. Il bando dispone di un finanziamento di 2milioni e 130mila euro suddiviso su tre annualità e prevede interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Tra le funzioni previste ci sono il taglio ed estirpazione di cespugli, lo smaltimento di rifiuti solidi e taglio della vegetazione vecchia, taglio di piante pericolanti, pulizia dell’area e smaltimento autorizzato. Inoltre dovrà essere attuato il monitoraggio continuo delle sponde, con l’individuazione dei siti dove si verifica l’accumulo di materiali che possano costituire pericolo. Il problema è che tutto questo viene previsto nel solo tratto “compreso tra Castel Giubileo e l’Isola Tiberina”.

LA PETIZIONE – A seguito di questo bando, con interi quartieri attraversati dal Tevere lasciati senza alcuna manutenzione, è partita un petizione online dal gruppo Facebook Comitato di Quartiere Marconi. Nel testo, indirizzato a Zingaretti, all’Assessore all’Ambiente Mauro Buschini ed a quello al Patrimonio e Demanio Alessandra Sarto, viene chiesto che il bando “coinvolga il Tevere fino all’Ippodromo Tor di Valle. È estremamente offensivo e irriguardoso – si legge nella petizione – che il bando voglia salvaguardare solo i beni artistici e ignorare i normali diritti dei cittadini”.

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LE SEGNALAZIONI – Infatti negli ultimi mesi le segnalazioni in merito alla condizione in cui versano le sponde del fiume Tevere si sono moltiplicate. Sempre più spesso abbiamo dato notizia di insediamenti abusivi, fuochi e sversamento di rifiuti nelle acque. Tutte attività illegali che, oltre ad essere pericolose per quanti le portano avanti, rischiano di creare ingenti danni ambientali al sensibile ambiente ripariale. Tra le molte situazioni di degrado, quella che più spesso ci è stata segnalata riguarda certamente l’area del lungotevere di Pietra Papa, all’interno del Municipio XI, e più in generale tutto il settore che va dal Ponte dell’Industria (Ponte di Ferro) fino al viadotto della Magliana, aree non inserite nel bando della Regione.

L’ESPOSTO – Sono quindi i cittadini dell’area, moti dei quali fanno parte del gruppo Facebook Comitato di Quartiere Marconi, ad aver preso l’iniziativa con un esposto alla Procura della Repubblica. Nel testo, che al momento è disponibile alla firma, si riprende una segnalazione, già riportata al Municipio XI nel novembre scorso, riguardo la presenza di “accampamenti, accessi illegali con mezzi su suolo demaniale, scarico rifiuti industriali, scarico rifiuti edili e fuochi”. Oltre al transito di mezzi leggeri e pesanti sulla pista ciclabile lungo il Tevere.

DAI SOPRALLUOGHI AL WEB – Salvatore Serra, del Gruppo Comitato di Quartiere Marconi, ci spiega a cosa punta l’esposto: “Guardiamo alla salvaguardia del fiume. Sul nostro gruppo sono arrivate molte segnalazioni da cittadini che hanno svolto dei veri e propri sopralluoghi, riportando notizia di un gran numero di rifiuti abbandonati, non ultime carcasse di animali e slot machine. Il percorso – aggiunge – nasce sul web con le segnalazioni degli iscritti, poi si apre una discussione e insieme si pensa alla migliore linea d’azione (in questo caso l’esposto)”. I cittadini non mancano di sottolineare come il bando regionale abbia completamento dimenticato la parte più a Sud del Tevere, e con essa i tanti residenti di popolosi quartieri come Marconi, San Paolo e Magliana: “Sembra ci si sia dimenticati di quest’area che è tra le più degradate – seguita Serra – Ora il Comune ha predisposto un ufficio, noi stiamo aspettando con ansia per capire se questo nuovo organismo servirà a dirimere le difficoltà nelle competenze dei vari enti e magari ottenere qualche intervento anche nelle nostre zone”.

Leonardo Mancini

Anteprima da Urlo n.144 marzo 2017