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Atac, Meleo: servizio in crisi senza la proroga dell’affidamento

La Delibera resta in discussione nelle Commissioni Capitoline, non mancano le polemiche da parte delle opposizioni

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ATAC – Il parere sulla proposta di delibera che prorogherebbe dal 4 dicembre 2019 al 3 dicembre 2021 l’affidamento diretto ad Atac del servizio di trasporto pubblico non è arrivato e slitterà alla prossima riunione delle commissioni Bilancio e Mobilità. Sono le opposizioni ad aver richiesto maggiori approfondimenti, dopo che l’Assessora alla Mobilità, Linda Meleo, ha affermato che “se il concordato non dovesse andare a buon fine e tramutarsi in un fallimento aziendale o in una amministrazione straordinaria già dal 27 gennaio ci sarebbe il rischio di blocco del servizio”.

L TESTO – La delibera, ha poi spiegato l’Assessora Meleo presente in commissione “nasce per cercare di risolvere la situazione di Atac. Nel 2017 abbiamo avviato la procedura di concordato preventivo in continuità e quando il tribunale ha dato l’ok abbiamo iniziato a lavorare al piano industriale. Per terminare questo percorso, due anni non sono un orizzonte temporale sufficiente per il risanamento aziendale: per ottenere questo obiettivo, la proroga per altri due anni è un presupposto fondamentale. Per la legge, mi riferisco al regolamento 1370, si può affidare in house senza obbligo di preavviso in caso di presupposti di pericolo imminente di interruzione di servizio, un rischio che si sarebbe prefigurato anche prima di dicembre 2019”. La proroga di due anni servirebbe quindi all’azienda per elaborare il piano industriale, 4 anni utili sia per rispondere ai creditori che per fare i necessari investimenti sul servizio. “Con questa delibera – ha proseguito Meleo – ci prendiamo 4 anni per valutare come organizzare il servizio dopo il 2021 e che può essere o con il rinnovo in-house o con l’eventuale messa a gara”.

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LE CRITICHE DELL’OPPOSIZIONE – Le critiche a questa delibera non sono mancate, per la Consigliera Pd Ilaria Piccolo, si tratterebbe dell’ennesima proroga a dimostrazione dell’assenza di programmazione: “Non sappiamo nulla del piano industriale di Atac e del piano di risanamento che sono strettamente legati a questa delibera. Quello che sappiamo è che il patrimonio di Atac sarà svenduto e non valorizzato portando nell’azienda meno ricavi di quanto sarebbe possibile. Nulla ci viene detto sul mantenimento dei livelli occupazionali e salariali dei dipendenti, nulla ci viene detto in merito alla qualità del servizio”. Da Fi è il Capogruppo, Davide Bordoni, a prendere la parola su questa vicenda: “Ancora non si sa qual è il piano di risanamento né il piano industriale. Ma tanto è sempre colpa delle amministrazioni precedenti. Eppure loro, in campagna elettorale, avevano le soluzioni immediate per tutti i problemi. Invece, da una parte rischiano il posto di lavoro tutti i dipendenti che da mesi si trovano in una situazione gravissima. Dall’altra, mi chiedo come intende spiegarlo ai cittadini che ogni giorno usufruiscono del servizio pubblico, già estremamente carente”.