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La montagna morta della vita

Nell’ampio panorama degli autori di scrittura fantastica diventati riferimenti letterari e figurativi senz’altro irrinunciabili, non si può non tener conto dell’opera di Michel Bernanos, scrittore francese, morto suicida nel 1964 nella foresta di Fontainebleau. Dopo oltre cinquant’anni e con una nuova traduzione a cura di Elena Furlan, torna in libreria La montagna morta della vita, pubblicato da Edizioni Hypnos. “Oltre al Gordon Pym e alle Montagne della follia convochiamo idealmente, accanto a questo libro, Il monte analogo di René Daumal e La Montagna sacra di Jodorowsky, La nube purpurea di Shiel e Il mondo estremo di Christoph Ransmayr, L’invenzione di Morel di Bioy Casares e il cinema di Tarkovskij, oltre a tante, tante storie ambientate su Marte, il pianeta rosso”, scrive Michele Mari nella sua nota al testo. Tutto lascia presagire una lunga saga nella nebbia, non mancheranno imprevisti, fondo e forma inseparabili ma sempre distinti, pronti a effetti immediati sul lettore. Chi si lascerà condurre speditamente nel mondo di Bernanos vivrà una grande avventura marinaresca, una delle storie più avvincenti e seducenti, nell’invenzione di personaggi consistenti e corpi immaginari che – laddove ben osservati – entreranno a pieno diritto nella fauna più caratteristica di questo genere.

La montagna morta della vita

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Michel Bernanos

Edizioni Hypnosis 2022

Pagine 136

Euro 15,90

 

Ilaria Campodonico