Nel cuore della provincia francese, in un tranquillo paesino sperduto nella Loira, ci siamo imbattuti in un’atmosfera spettrale durante l’ora di cena. La domenica, come in tutta la provincia, le strade erano deserte e nessun locale sembrava aperto ad accoglierci. Dopo vari tentativi, ci siamo rifugiati in un fast food Hallall. Mentre aspettavamo il nostro ordine, si diffondeva dalla cassa la musica di Baby Gang, suscitando un senso di orgoglio per noi italiani. Tuttavia ripercorriamo la vita di questo giovane artista per comprendere appieno la forza della sua musica.
Zaccaria Mouhib, meglio conosciuto come Baby Gang, è un rapper di Lecco, nato il 26 giugno 2001. Cresciuto in una situazione di estrema povertà, ha trascorso un’infanzia segnata da difficoltà e problemi con la giustizia. Fuggito di casa a soli 11 anni, ha trascorso due anni tra affidi e vita di strada, prima di essere coinvolto in un periodo di detenzione che ha segnato una svolta nella sua vita.
Il suo debutto musicale risale al 2018 con il singolo “Street”. Nonostante i guai con la giustizia, Baby Gang si fa largo nella scena musicale italiana, collaborando con artisti di spicco come Sfera Ebbasta. Il 2021 è stato un anno chiave per la sua carriera, con l’uscita del suo primo EP e dell’album ufficiale Delinquente.
Ma chi è veramente Baby Gang? Un criminale, un rapper o un ragazzo con un passato difficile? La sua storia personale, segnata da trascorsi in carcere e momenti di riflessione in comunità di recupero, solleva questioni complesse e contrastanti. Tuttavia, è innegabile il suo talento artistico e la capacità di trasmettere emozioni autentiche attraverso la musica.
Il suo ultimo album, Innocente, è stato accolto con entusiasmo dal pubblico e dalla critica, segnando una possibile rinascita per il rapper. Nonostante le vicende giudiziarie che lo hanno coinvolto, Baby Gang continua a dimostrare di essere un talento in grado di conquistare il suo pubblico con la sua musica e la sua autenticità.
Riccardo Davoli
