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Fabrizio de Andrè – Creuza De Ma

Era il 1984 quando il cantautore genovese cambiò le regole della canzone italiana con Creuza de ma, disco pazzesco frutto della collaborazione con Mauro Pagani e cantato in genovese. “Quest’album non venderà niente”, ed invece, al contrario quello che diceva Fabrizio De André durante un’intervista, il disco diventò un classico. Inserito tra i dieci album più importanti degli anni 80, rispetto alle previsioni, sorprese tutti vendendo oltre 100.000 mila copie e sempre nell’anno della sua uscita, divenne un “Long Seller” apprezzatissimo dal pubblico. Nel 1984 vinse la Targa Tenco. “Quando un paese ha un artista capace di produrre un album come Creuza de ma ha solo da andarne fiero”: era il giudizio dell’ex leader dei Talking Heads, David Byrne, su questo disco capolavoro. Fabrizio De André, uno dei massimi artisti della parola cantata, i cui versi sono rimasti scolpiti nella memoria di ognuno, decide con Creuza de ma, la mulattiera del mare, di usare il dialetto genovese dando espressione ad un dedalo linguistico incomprensibile. Durante l’ascolto si percepisce il rumore del mare, sensazione persistente di un viaggio che ci ricollega tra i riverberi delle onde stesse. Il disco è sublime quanto coraggioso, decisamente incomprensibile, ma non importa. Creuze de ma è una suonata lunga come un messaggio profondo, che scomoda gli archetipi di noi stessi e della nostra storia.

Riccardo Davoli

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