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Basta discariche abusive, il flash mob di Legambiente per il Municipio IX

Coinvolte 57 associazioni in tutta Roma per una giornata all’insegna della sensibilizzazione ambientale

Tratto da Urlo n.195 novembre 2021

FONTE LAURENTINA – “Non facciamola sporca”, questo è lo slogan con cui l’organizzatore Flavio De Septis, del Comitato Roma No Roghi Tossici, ha lanciato lo scorso 23 ottobre un flash mob in tema di difesa dell’ambiente. L’evento ha coinvolto 57 associazioni e comitati, stimolando una moltitudine di cittadini che hanno risposto con entusiasmo, tra questi Massimiliano Coppola, che presiede il Circolo Legambiente dedicato alla tutela del territorio dell’agro romano meridionale.

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LA SITUAZIONE NEL IX MUNICIPIO

“Gli impianti di raccolta sono ampiamente sottodimensionati rispetto al numero di cittadini – osserva Coppola – da vari mesi un intero quadrante con oltre 100.000 abitanti si ritrova con un’isola ecologica chiusa, senza che sia stata proposta un’alternativa valida nelle vicinanze, con altre isole ecologiche che operano mezza giornata e che rimandano indietro i cittadini perché determinati rifiuti non vengono accettati oppure è esaurito lo spazio di stoccaggio. Nei centri di raccolta si è arrivati al punto di chiedere la ricevuta del pagamento della TARI per poter accedere e conferire l’immondizia”. La richiesta è legittima, ma allo stesso tempo limitante, perché chi agisce fuori dalle regole deve comunque smaltire il rifiuto perciò, nel migliore dei casi, se non lo lascia per strada, abbandona il materiale all’interno dei cassonetti, andando comunque a gravare sull’amministrazione, perché il cittadino coscienzioso prende il rifiuto e lo riporta a casa, provvedendo a smaltirlo in altra occasione, ma il cittadino incivile o arrabbiato gira l’angolo e lo abbandona.

LEGAMBIENTE PER LA COMUNITÀ

È chiaro che l’amministrazione e gli enti preposti devono fare la loro parte, ma il cittadino deve capire che è necessario saper conferire correttamente i rifiuti se si vuole tutelare l’ambiente. Per esempio, si chiede Coppola, “quanti sanno che l’olio esausto utilizzato in cucina non va buttato nel lavello o nello scarico di casa? I rifiuti sono una ricchezza perché quasi tutti possono essere riciclati e riutilizzati, si pensi appunto all’olio con cui si possono produrre saponette, oppure ai mozziconi di sigaretta che, opportunamente trattati, servono a coltivare piante ornamentali e arbusti”. Perciò è fondamentale divulgare informazioni e conoscenze, anche con questi eventi, perché l’ignoranza e la disinformazione fanno crescere tutte quelle azioni che Legambiente, insieme a Forze dell’Ordine e Polizia locale, cerca di combattere giornalmente sul territorio. Con il flash mob, attraverso i bambini che rappresentano il futuro di tutti noi, i gruppi associativi hanno inteso stimolare gli adulti, che ancora non si rendono conto che ogni loro azione compiuta oggi comporta immediate conseguenze, e chiedere alle istituzioni ad ogni livello di fare un passo avanti verso le pratiche del riciclo e riuso, nella consapevolezza che i rifiuti debbano essere ridotti drasticamente, andando oltre l’anacronistica idea di termovalorizzatori e discariche.

IL CENSIMENTO DELLE DISCARICHE ABUSIVE

Fino allo scorso aprile, si legge ancora nel testo della conferenza stampa, Legambiente ha censito 1.000 siti di abbandono rifiuti su strada e, in base ai dati forniti dall’Ama, solo nel 2020, a Roma sono state rimosse dalle strade 4.600 tonnellate di materiali, con un costo per l’azienda, e quindi per tutta la collettività, di oltre 2 milioni e mezzo di euro. I dati dei primi sei mesi del 2021 non sono migliori, visto che sono state già rimosse 2.300 tonnellate di materiali ingombranti abbandonati illegalmente su suolo pubblico, con ulteriori costi, sostenuti dall’AMA, per oltre 1 milione e 300 mila euro. Risorse che sono state sottratte ad altri servizi. “Solamente il nostro Circolo Legambiente, nella zona più periferica del IX Municipio – puntualizza Coppola – è arrivato a censire in poco meno di due anni, ben 200 discariche abusive, alcune delle quali con rifiuti speciali e pericolosi vicino alle scuole e a campi coltivati. Un fenomeno in costante crescita che cerchiamo di arginare, mettendo a disposizione di AMA e delle autorità competenti una mappa interattiva con la geolocalizzazione e le foto di ogni singolo sito di abbandono. Ad esempio, c’è un sito di abbandono con rifiuti tossici altamente volatili tra via Laurentina e via Castel di Leva, su un terreno di competenza del Municipio, a pochi metri da un Istituto scolastico e da un corso d’acqua che confluisce nel Tevere, per il quale stiamo sollecitando la rimozione da 2 anni, senza successo. C’è un’area, con 6 impianti degli sfasciacarrozze sotto sequestro da vari mesi, in via dell’Acqua Acetosa Ostiense, che è una vera e propria bomba ecologica, interessata quest’estate da un enorme rogo”.

IL RUOLO DEL NUCLEO AMBIENTE E DECORO

Se è vero che i cittadini devono ancora imparare a smaltire correttamente i rifiuti, altrettanto vero è che le istituzioni devono compiere interventi normativi che vadano a colpire chi non rispetta l’ambiente e quindi la salute pubblica. “Nel nostro percorso di lotta agli abbandoni e ai c.d. ‘zozzoni’ – conclude Coppola – siamo stati affiancati dal Nucleo Ambiente e Decoro, il NAD, di Roma Capitale”. Un rapporto prezioso che mostra un modello operativo che andrebbe rafforzato sia in termini di uomini che di mezzi, messo in evidenza anche da altre associazioni molto attive, come Retake Roma.

Andrea Ugolini