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Città Militare della Cecchignola: arriva l’ipotesi del sottopasso

L’idea lanciata dai consiglieri della Lista Calenda Sindaco prevede un sottopasso stradale su via dei Genieri per fluidificare il traffico del quadrante e salvaguardare il Fosso della Cecchignola

MUNICIPIO IX – “Realizzare un sottopasso stradale in via dei Genieri per far sì che vetture e bus possano attraversare agevolmente la Città Militare della Cecchignola”. È questa, in poche parole, la proposta avanzata nei giorni scorsi dai consiglieri capitolini e municipali della Lista Calenda Sindaco. Una possibilità che è stata inserita in un documento che verrà discusso in Aula Giulio Cesare e che, nell’idea dei proponenti, potrebbe diminuire notevolmente la pressione del traffico le arterie del quadrante già pesantemente congestionate.

IL TRAFFICO E L’URBANISTICA

Il tema dell’apertura della Città Militare della Cecchignola al traffico privato non è certamente nuovo. Già in passato diverse amministrazioni (locali e comunali) si sono incontrate, e alle volte scontrate, con i vertici militari e con le loro esigenze di sicurezza. Negli scorsi anni si è riusciti ad ottenere il ripristino del passaggio dei mezzi pubblici (che non effettuano fermata all’interno del perimetro) per mettere in collegamento diretto via della Cecchignola con via Laurentina all’altezza del quartiere Laurentino e Giuliano Dalmata. Le difficoltà alla viabilità legate alle moltissime nuove edificazioni della zona Cecchignola, assieme ai circa 700 appartamenti da realizzare all’interno della città militare, al sistema rotatorio sull’Ardeatina da rivedere e ai recenti problemi su via Casale di Zola, hanno reso ancora più importante l’avvio di un dibattito sull’apertura. Il Municipio IX da diversi mesi lavora con i vertici militari, soprattutto per aprire un passaggio tra via Kobler e via dei Bersaglieri, dando una seconda uscita al quartiere Castello della Cecchignola. Sempre nei mesi scorsi si è riaperto anche il dibattito relativo alla possibilità di concedere dei pass ai residenti per il transito su via dell’Esercito, ma su questa ipotesi non ci sarebbero ancora riscontri. Così dalla Lista Calenda si è cercata una nuova possibilità ricalcata (ma solo in parte) sulla vecchia ipotesi di apertura di via dei Genieri, un’arteria al momento quasi abbandonata che potrebbe però diventare un futuro sbocco del traffico in direzione Laurentina, anche nell’ottica di risolvere ed eliminare definitivamente l’annosa e contrastata questione del prolungamento di via Kobler all’interno dell’area naturale del Fosso della Cecchignola.

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LA PROPOSTA

L’idea dell’apertura di via dei Genieri, come già accennato, non è nuova, ma in passato era stata scartata perchè avrebbe diviso in due il comprensorio militare, compromettendo le esigenze di servizio e di sicurezza. “La proposta che facciamo introduce una novità, concettualmente semplice ma di fondamentale importanza – spiegano Flavia De Gregorio, capogruppo capitolina della Lista Civica Calenda Sindaco, Marco Muro Pes e Fulvio Bellassai, consiglieri in Municipio IX – Dei 1.015 metri interni alla Città militare solo 330 sono impiegati per le esigenze di servizio; l’utilizzo di un sottopasso stradale in corrispondenza di questi ultimi consentirebbe di svincolare il transito veicolare, sia pubblico che privato, in entrambi i sensi di marcia, eliminando i posti di controllo militari, ma garantendo comunque, nella sua parte superiore, l’utilizzo attuale ad uso esclusivo della zona militare. Per questi motivi auspichiamo che la proposta possa finalmente incontrare il favore dell’Amministrazione militare”.

IL FOSSO E I FONDI PER L’OPERA

Con questa ipotesi, spiegano sempre gli esponenti della Lista Calenda, si andrebbe quindi definitivamente a stralciare qualsiasi intervento viario all’interno del Monumento Naturale del Fosso della Cecchignola. “La sistemazione della viabilità che proponiamo è infatti totalmente alternativa alla previsione di viabilità del PRG che, con il prolungamento di via Kobler nell’area naturale del Fosso della Cecchignola, distruggerebbe un’area di grande pregio naturalistico, si snoderebbe all’interno del fosso, contrastando peraltro con i vincoli delle “fasce di rispetto” di 50 metri per lato dei fossi, e separerebbe irrimediabilmente i quartieri che si affacciano in questa zona”, spiegano i consiglieri. Al momento non c’è una stima precisa dei costi di questo sottopasso, ma dalla Lista Calenda sono certi che quest’opera comporterebbe un risparmio rispetto a quanto costerebbe realizzare un’asse viario all’interno del monumento naturale, senza contare anche il danno incalcolabile che si farebbe all’ambiente: “Anche da un punto di vista economico non ci sarebbe alcuna criticità – spiegano – L’opera, infatti, sarebbe interamente finanziabile con i fondi e gli oneri previsti per la realizzazione di quanto già nel PRG, con un risparmio economico che potrebbe essere destinato sia al miglioramento dei percorsi ciclo-pedonali, sia alla realizzazione di opere, quali marciapiedi, illuminazione e migliore segnaletica, che incrementerebbero la sicurezza dei pedoni, sia infine al miglioramento della mobilità e del potenziamento del trasporto pubblico locale”. Anche da Italia Nostra, presente alla presentazione assieme a molte altre realtà locali, arriva il plauso per l’iniziativa: “Roma Capitale ha un’occasione storica per chiudere l’annoso contenzioso con i cittadini sulla progettazione del prolungamento di via Kobler – e ancora – Si tratterebbe di un intervento che potrebbe consentire di salvaguardare interamente la valle della Cecchignola con tutto il suo carico di biodiversità e di bellezza regalando alla città un’area finalmente priva del gravame che da oltre 20 anni l’ha resa un terreno di battaglia tra i cittadini ed il governo capitolino”.

I PROSSIMI PASSI

Il documento presentato dovrà arrivare in Aula Giulio Cesare per una discussione. Solo dopo un’eventuale approvazione da parte del Consiglio Comunale si potrà proseguire l’iter per studiare approfonditamente la fattibilità dell’intervento. Naturalmente in questi passaggi non potrà mancare il confronto con i vertici della città militare e con lo Stato Maggiore dell’Esercito. Nonostante questa ipotesi limiterebbe al massimo i contatti tra il traffico civile e le operazioni all’interno degli spazi dedicati ai militari, il fattore sicurezza potrebbe essere nuovamente posto sul tavolo e su quello si dovrà cercare di intervenire.

Leonardo Mancini